In un modo o nell'altro

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Bella: Sorella
Bella: cosa stai facendo?
Ayla: stavo per cucinare una torta, sto cercando di distogliere la mia mente da tutto per un secondo.
Ayla: perché?
Bella: che ne dici di cucinare qui, mamma è stufa!
Bella:vogliamo passare del tempo con te.
Ayla: è carino, ma
Bella: cosa?
Ayla: c'è solo molto da fare e
Bella: allora?
Ayla: Non ho altra scelta, vero?
Bella: No. Porta il tuo culo qui.

AYLA
Era bello stare in famiglia.
Mentre io, mia madre, Bella, preparavamo la nostra terza torta del giorno, una con fragola e rabarbaro che sapevo avrebbe fatto venire la bava alla bocca ad Elijah, le ascoltavo chiacchierare e sorridevo.
Stavo cominciando a sentirmi di nuovo come una persona normale.
Come me stessa.
"... e tutto quello che sto dicendo è che se Jeremy è disposto a lavorare ore in più al rifugio del branco, si potrebbe pensare che lo facciano anche i suoi paralegali". Si lamentò Bella.
"Tutti gli uomini di questa famiglia sono stacanovisti", disse mia madre ignorando la cosa. " anche tuo padre. È un umano, e ha ancora il doppio della resistenza della maggior parte dei lupi".
" spero tu stia ancora parlando di lavoro", dissi con una smorfia divertita.
" il calore è vivo e forte!". Dichiarò mamma. "Tu mi conosci. Non c'è niente di cui vergognarsi. Siamo aperti in questa famiglia".
"Sì. Decisamente troppo aperti!", disse Bella ridendo, "aperti come un paio di gambe. In ogni momento".
"Potreste smetterla, Perfavore." Implorai. "Questa torta sta cominciando a perdere la sua innocenza".
"Da quello che ho sentito, è l'afrodisiaco dell'Alfa", disse mia madre con un occhiolino. "Dunque, quando mai le torte sono state innocenti?"
"MAMMA, STOP".
Ma ora stavamo tutte ridendo in modo incontrollabile. Era la prima volta da un pò di tempo che pensavo al calore. Dopo aver avuto il gravidore e perso il bambino, era difficile pensare al sesso allo stesso modo.
Ma in quel momento, comportandomi come se tutto fosse normale, sentii un leggero fremito dentro di me, uno strattone dentro al mio ombelico. Un accenno di vampata che suggeriva che... il calore era lungi all'essere finito.
Presto avrei potuto approfittarne, chi poteva saperlo?
"Avete sentito?", chiese Bella con un cipiglio. "Pensavo di aver sentito il campanello".
"Chi sarà mai?", chiesi. "Non credo..."
Ma poi lo sentii anch'io, il forte suono di qualcuno che batteva sulla porta, qualcuno era qui. "Ayla", disse Bella, " le tue mani sono le meno sporche, ti dispiace?".
Annuii, pulendo la farina sul grembiule. Poi andai verso la porta d'ingresso, la aprii e sbattei le palpebre, sorpresa."Marilyn, che ci fai qui?".
"Ehi, sì. Possiamo parlare?".

ELIJAH
Come fai ad uccidere un mostro che hai già ucciso prima?
Era tutto quello che potevo continuare a chiedermi,mentre camminavo nella sala riunioni del Rifugio del branco, con tutti i miei vertici presenti.
C'erano mappe, e diagrammi, e pile di ricerche che Josh aveva accumulato mentre Roxane era in coma e lui era ubriaco e ossessionato.
Sembrava che ci stessimo preparando alla guerra. E forse era proprio così.
"Aiutami a dare un senso a tutto questo", dissi al mio Beta,indicando la pila di documenti. "Cosa sto guardando?"
La storia dei vampyr. Compresa la testimonianza della compagnia dell'Alfa del millennio Eve".
" È un vampyr?". Domandai sorpreso, "sapevo che era diversa, ma..."
"Non esattamente... è mezza vampira e mezza umana. È...", Josh si interruppe. " È complicato, non c'è bisogno di approfondire tutto questo. Il punto è che ci ha dato delle informazioni cruciali su un certo artefatto".
"L'osso di dinosauro sul quale stavi farneticando?"
"Il radio di un allosauro, per essere precisi"
"A che proposito?"
"Eve ci ha detto che usando il midollo di quel mostro morto, Konstantin sarebbe capace di evocare dei doppi".
Annuii comprendendo. "Questo spiega quello che abbiamo ucciso"
"O quello che non abbiamo ucciso, dovremmo dire", corresse Josh. "Dai suoi movimenti attraverso il continente, che ho seguito sembra che stia cercando di accumulare quanto più potere possibile, in questo momento".
Un brivido mi scese lungo la schiena. Konstantin era già un avversario abbastanza potente.
La possibilità che potesse salire di livello non era l'ideale.
"Ma per cosa?".
"Questo... non lo so, mio Alfa. Ma posso dirti questo. In base a quello che Rowan ci ha raccontato sulla nascita di Ayla e a quello che il paziente psichiatrico, Gregory Grantwell, ha detto sull'orfano che Konstantin sta cercando...il potero grezzo e puro sembra essere essenziale per il suo piano".
Josh indicò dei segni sulla mappa, indicando gli ultimi avvistamenti della posizione di Konstantin.
"Qui si può vedere uno schema, va di branco in branco, nutrendosi di creature potenti. Il branco del Texas pensava di avere di nuovo a che fare con i Cacciatori Divini. Finché non hanno notato i segni dei morsi sul collo di uno dei loro membri. È sicuramente lui".
" che cosa possiamo intuire, però?, Chiesi." Come riusciremo a trovarlo?"
Josh poteva parlarmi dei fatti tutto il giorno. Non mi interessavano le banalità. Avevo bisogno di un piano, e ne avevo bisogno ora.
"C'è solo un unico grande branco che non ha ancora preso di mira". Disse Josh arrivando al punto. "E si dà il caso che sia il più grande. Con al centro uno degli esseri più potenti del mondo".
"Lumen". Dissi mettendo insieme i pezzi.
Josh annuii, indicando l'Oregon sulla mappa. "La capitale dei lupi mannari. Pensiamo che il vampyr sia diretto lì in questo momento".
All'improvviso capii cosa stava cercando Konstantin.
E, ancora più importante, chi stava cercando. Un uomo che chiamavo mio amico. L'unico lupo a cui mi sarei mai inchinato.
"Questo significa...", dissi rendendomi conto, "che sta dando la caccia a..."
Josh annuii," l'Alfa del Millennio in persona. Raphael Fernandez".

MARILYN
Non sapevo da dove cominciare, ma sapevo che più avrei aspettato, più sarebbe stato doloroso.
Sia per Ayla che per me.
Sedevamo nel laboratorio di sua sorella, circondati da abiti e modelli che Bella stessa aveva creato. Dimenticavo sempre da quale famiglia stranamente talentuosa provenisse Ayla.
"Questi, sono deliziosi", dissi toccando un abito lungo aderente, del colore vibrante di un tramonto. " questo in particolare".
"Questo è il banchetto d'Estate", disse Ayla. "Bella l'ha fatto per me personalmente".
"È già tempo?", chiesi.
"Che ci crediate o no", disse Ayla annuendo." Un sacco di preparativi da fare".
"Ne sono certa".
Stavo prendendo tempo, e Ayla se ne accorse. Sollevò la testa verso di me, incuriosita. "Allora, cosa ti porta qui, Marilyn?, ti ho detto per messaggio che la mia salute è a posto. È stato un recupero piuttosto facile".
"Sono davvero felice di sentirlo, ma io... devo dirti una cosa".
Non volevo dire nulla a Ayla. Sembrava che stesse facendo progressi, come se stesse sbocciando nella sua vecchia sé stessa.
Come potevo buttarla giù in questo momento? Soprattutto con notizie così gravi.
Ma mi ricordai di quello che Nina mi aveva detto. Di essere onesta. E immaginando che la bandita fosse accanto a me, tenendomi la mano, dandomi forza, parlai.
"Ayla, ho guardato i moduli dell'ospedale. E non è così semplice come pensavo all'inizio. Non hai avuto un normale aborto spontaneo. Tu... non puoi avere figli, Ayla mi dispiace, tanto".
Sputai il tutto il più velocemente possibile, così quando Ayla non reagì pensai che forse perché non avevo parlato abbastanza chiaramente,"Um" dissi. "Hai sentito cosa ho..."
"Sì, Marilyn", Ayla annuii. "Lo so già".
"Volevo sentirlo da te. Per essere sicura".
Sentii un'ondata di imbarazzo travolgermi. Pensare che le avevo fatto ascoltare questa terribile notizia per due volte di seguito. Ma Ayla sembrava calma e risoluta.
Triste, sì. Ma non così distrutta come mi aspettavo. Come se avesse letto nel pensiero, annui.
"Ultimamente ho appreso molto su chi sono veramente e da dove vengo. Ed è... semplicemente il modo in cui sono stata fatta. Non c'è niente che possiamo fare".
"Ma tu non sei... sconvolta?"
"Lo sono, naturalmente. Ma se ho imparato qualcosa dall'accoppiamento con l'Alfa, è che non si può combattere la propria natura.
Se questo è ciò che sono, questo è chi sono".
Ero stupita di sentire Ayla parlare di questa tragedia con tanta grazia e compostezza. Ci sarebbe voluto un po' di tempo perché lei lo accettasse completamente, naturalmente. Non sarebbe guarita da un giorno all'altro,
Ma ci stava pensando nel modo giusto.
Le presi le mani tra le mie e sorrisi "Sono così orgogliosa di te, Ayla. E mi dispiace se ti ho mai delusa. Come tua guantnce, Come tua amica",
"No, Marilyn", disse Ayla, "Roxane è viva grazie a te.
Io sono vivo grazie a te.
Non mi devi delle scuse né ora né mai.
stavo per abbracciare Ayla quando il suo telefono
vibrò e lei frugò nella borsa per controllarlo
Elijah: Vieni al rifugio del branco.
Ayla: Che succede?
Elijah: Non c'è tempo per spiegare.
Elijah: Sbrigati.

AYLA
Guardai Marilyn, ancora scossa dalla nostra conversazione Le diedi un veloce abbraccio,
"Marilyn, devo andare", dissi, "Elijah mi ha appena mandato un messaggio e..."
"Vai", disse lei "Capisco perfettamente".
"Prima di andare, prendi un po' di torta Ne abbiamo fatta troppa e forse Nina ne vorrebbe un pò"
Il sorriso di Marilyn si abbassò un po' non appena menzionai Nina. "A un certo punto", disse, "dovremo tutti parlare di lei e di quello che faremo". Annuii.
"Lo so, ma Marilyn... se la ami, Elijah dovrà accettarlo".
"Ma lei..."
"Era qui per uccidermi, lo so", dissi con un'alzata di spalle.
"Tutti commettiamo degli errori".
Detto questo, lasciai Marilyn nella stanza piena di vestiti, affrettandomi verso la porta. Se Elijah aveva bisogno di dirmi qualcosa di urgente, non avevo intenzione di farlo aspettare.
"Cosa c'è? Cosa sta succedendo?" Irruppi nella sala riunioni del Rifugio del Branco e la trovai brulicante di gente.
Mi affrettai a raggiungere Elijah e lo feci voltare, mentre stava parlando con Josh. Non potevo aspettare. Dovevo sapere.
"Allora?", chiesi. "È Konstantin", disse Elijah. "Sappiamo dove trovarlo".
"Dove?" Elijah sorrise maliziosamente. "Ayla, che ne dici di organizzare un viaggio?"

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