Sogni Prigionieri

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                                 AYLA

Roxane, Monica e Charlotte per non parlare della troupe stavano tutti guardando mentre io e Elijah ci stringevamo l'un l'altro.
Senza degnarli di uno sguardo, mi prese tra le braccia e mi portò fino al suo ufficio.
Chiuse la porta a chiave.
"Mi dispiace di essermene andato per così tanto tempo", mormorò tra i miei capelli.
"Sono solo felice che tu sia a casa", dissi, inclinando il mento per baciarlo appassionatamente.
Lui si staccò e mi guardò, con le sopracciglia sollevate. "Perché mai mia madre è qui?"
"È... complicato".
La sua espressione si ammorbidì. "Mi dispiace, Ayla", disse di nuovo. "Mi dispiace di non esserci stato quando avevi bisogno di me".
Le sue parole mi calmarono, allontanando tutta la confusione che avevo provato per giorni.
Tutto il programma televisivo, la mia distanza da Roxane, le mie paure inespresse che lei prendesse la stessa strada di Emily. tutto cominciò a svanire sullo sfondo.
E poi le sue labbra finirono ciò che le sue parole avevano iniziato.
Mi condusse al divano, dove mi accoccolai tra le sue braccia, assaporando il suo calore, la morbida fermezza del suo corpo.
Ci baciammo di nuovo e le sue mani iniziarono a muoversi, alimentando la mia crescente fame di lui.
Salii sulle sue ginocchia e lui mi sbottonò la camicetta, seppellendo il suo viso nei mici seni.
Armeggiai con i suoi pantaloni.
Le sue mani si muovevano su e giù lungo la mia schiena, calde attraverso la seta del mio top.
La gioia sbocciò nel mio cuore mentre lo baciavo profondamente, poi gli tolsi la camicia.
Dio, mi è mancato così tanto.
Erano passati solo pochi giorni, ma stare con lui ora sembrava così giusto, come se mi fosse mancato un braccio senza che me ne fossi neppure resa conto.
Sapevo che stare con il mio compagno non poteva risolvere tutti i miei problemi solo io potevo farlo ma per il momento tutto quello che volevo era dimenticarli per un po' e perdermi tra le sue braccia.
Elijah mi fece scivolare i jeans sul culo e li tirò giù. Mi alzai e mi tolsi il resto dei vestiti con impazienza. Un attimo dopo, anche lui era in piedi nudo.
Per un momento ci guardammo, gustandoci la visione dei rispettivi corpi.
"Sei tutta per me, Ayla", disse.
Era così bello. Non avevo parole per l'emozione che mi riempiva mentre lo guardavo.
Poi sorrise e mi afferrò.
Le mie mani accarezzarono i suoi bicipiti mentre mi sollevava e mi spingeva al muro.
Sollevai le gambe e lui entrò in me con una sola spinta.
Ansimai mentre si immergeva dentro e fuori, ancora e ancora.
Finalmente mi sentivo di nuovo completa.
Stringendo le gambe intorno a lui, il suo profumo di agrumi e cedro che mi circondava, mi spinsi all'indietro contro il muro, spingendolo più a fondo.
Raggiungemmo l'orgasmo insieme, stringendoci a vicenda ancora più forte, gridando insieme.
Cavalcammo quelle sensazioni, dondolando avanti e indietro mentre andavamo in frantumi.
AI sicuro tra le sue braccia, tutto il mio corpo si sciolse.
Crollando sul divano, intrecciammo i nostri arti, cercando di stare il più vicino possibile.
E rimanemmo così per molto tempo.

                                ELIJAH

La mattina seguente accompagnai la mia compagna nell'immensa sala da pranzo del Rifugio del Branco.
Prima di uscire, misi il piccolo oggetto che Marilyn mi aveva dato, ora accuratamente avvolto in una spessa sciarpa, nella tasca del mio cappotto.
Ayla aveva una prova per lo spettacolo di Monica Birch, io la seguii per assicurarmi che la mamma non si trasformasse in un mostro.
Personalmente non avevo idea del perché Ayla avesse accettato di fare quello show, tanto per cominciare. Non era mai stata una che cercava attenzioni inutili.
Ma quando arrivammo li e vedetti Roxane che si pavoneggiava davanti a uno specchio illuminato, iniziai a capire.
"Sei sicura che non vuoi che chiuda tutto questo circo?", le chiesi sottovoce.
"Non durerà ancora a lungo. Ma se Roxane fa altre stronzate come ieri, ci farò un pensiero".
Annuii torvo, poi Monica venne di corsa verso di noi con il suo cameraman che la seguiva come sempre.
"Buongiorno, Alfa Norwood, Ayla", disse Monica. Ci sorrise, ma poi il suo viso divenne serio.
"Tutto bene?", chiese Ayla. Si guardò intorno, cercando qualcuno. "Dov'è Charlotte?"
"Questo è quello che dovevo dirvi", disse Monica con un'occhiata veloce per assicurarsi che la telecamera fosse su di lei.
"Con La Grotta non si fa più niente! Sta cercando di vedere se può prenotare uno degli altri servizi di catering".
Il ragazzo con la telecamera si avvicinò a Ayla, probabilmente sperando che lei reagisse male.
Invece, lei sorrise.
"Ho un'idea".
Pochi istanti dopo, aveva la nonna di Mia al telefono, poi chiamò quella di Winston.
La guardai, con l'orgoglio che mi riempiva il cuore.
"Ce l'hai in pugno", le sussurrai mentre finiva la chiamata.
Le diedi un bacio, che lei ricambiò.
Con la coda dell'occhio notai che l'avevano filmato.
Bene. Lasciamo che il mondo veda quanto amo la mia compagna.
Ma poi la presi da parte, lontano da occhi indiscreti. Dalla tasca del mio cappotto estrassi il piccolo pacchetto e lo consegnai a Ayla.
"Marilyn voleva che tu avessi questo", le dissi. "Non aprirlo ora, non dove tutti possono vedere. Ma ho pensato che dovresti sapere che ci sono molte persone là fuori che si preoccupano per te".
Ayla guardò teneramente il pacchetto incartato e lo infilò nella sua borsa.
"Sai, Elijah, ora sto bene", disse Ayla dolcemente. Intrecciò le sue dita con le mie. "E quello che stavi facendo... trovare Konstantin... è davvero importante”.
"Anche tu sei molto importante", sussurrai. "Molto più importante".
"Mi fai sempre sentire così", sorrise.
Poi la sua espressione smorzò. "Ma eliminare Konstantin deve essere la nostra massima priorità. Dobbiamo farlo fuori, una volta per tutte".
Le feci un cenno. "Ok".
È ora di trovare quella melma nera.

La Vergine Del BrancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora