Gelo

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ROXANE

Fissai il mio telefono incredula.
Cancellato.
Elijah Norwood aveva cancellato Vere Compagne. Le lacrime mi salirono agli occhi.
Come è potuto succedere?
Roxane: c'è qualche possibilità che torni
Monica: non che io sappia
Roxane: ma non può finire così!
Monica: mi dispiace ma è così che stanno le cose, sono molto occupata.
Roxane: ma hanno detto il perchè?
Monica: Aspetta. non lo sapevi?
Roxane: No, cosa?
Monica: è per Ayla... non voleva più essere coinvolta, così Elijah ha staccato la spina.
Gettai il telefono sul letto, poi mi alzai e andai lentamente in bagno.
Fissai il mio riflesso. I miei occhi erano lucidi di lacrime non versate.
Ayla. Non poteva permettermi di averla vinta.
Non poteva tenere la testa a posto per qualche fottuta settimana.
Tutti i buoni sentimenti che io e il mio compagno avevamo condiviso di recente erano spariti nel nulla, lasciandomi scossa e furiosa.
Non merita di essere la compagna dell'Alfa. E io? Nessuno pensa a me?
A nessuno importava un cazzo di me.
Non ero niente.
Con un urlo disperato, diedi un pugno allo specchio.

AYLA

Andai al Posey Hotel, dove alloggiavano Charlotte e Daniel.
O, almeno, dove alloggiava Charlotte. Daniel Norwood era ancora fuori dal paese per affari.
La madre di Elijah era seduta a un tavolo nell'angolo e sorrideva amabilmente a nientemeno che Monica Birch.
Diedi un'occhiata in giro. Nessuna telecamera. E non vidi Roxane da nessuna parte.
C'era qualcosa che non andava. Il nervosismo mi fece venire la pelle d'oca, ma raddrizzai le spalle, cercando di nascondere la mia esitazione.
Qualsiasi cosa questi due avessero pianificato, non avrebbero avuto la meglio.
"Ayla, che gentile da parte tua trovare il tempo di unirti a noi", disse Charlotte mentre mi avvicinavo.
"Stavamo iniziando a pensare che non si sarebbe presentata", aggiunse Monica.
La guardai male. "Facciamola finita. Che cosa volete?"
Monica fece un piccolo sussulto di sorpresa. "Wow, Ayla, perché così ostile?"
"L'ho già detto a Charlotte quando ha chiamato: Ho chiuso", dissi. "Sono fuori dallo spettacolo. Tu e Roxane potete continuare, non mi interessa, ma io ho finito con Vere compagne".
Gli occhi di Monica si strinsero. "Vere Compagne è stato cancellato. Per ordine dell'Alfa. Elijah non te lo ha detto?"
Mi cadde la mascella. Non avevo visto Elijah da quella mattina; non avevo sentito una parola sul fatto che lo show fosse stato cancellato.
"Chiaramente, mio figlio non condivide tutto con te, vero?", disse dolcemente Charlotte.
La guardai. La sua palpebra si muoveva e il suo viso sembrava tirato e teso.
All'esterno, sembrava una donna che si rallegrava della vittoria.
Ma ebbi la sensazione che tutto non era esattamente come sembrava.
La fissai. "Se lo spettacolo è cancellato, allora perché sono qui?"
Le labbra di Charlotte si arricciarono in un sorriso. "A causa di qualcos'altro di cui Elijah potrebbe non averti parlato: alcune delle... complessità riguardanti la legge del branco".
"Cosa, c'è scritto da qualche parte che devo rotolare a terra e giurare sottomissione a mia suocera?" Chiesi sarcastica.
Monica ci guardava entrambi, con un'aria positivamente curiosa. Mi chiedevo se stesse filmando tutto questo, anche adesso, con una specie di telecamera nascosta.
Ma gli occhi di Charlotte erano più freddi. "No. Ma c'è scritto che la compagna dell'Alfa deve essere in grado di dargli dei figli".
Dopo le sue parole cadde il silenzio. Il mio cuore si fermò nel petto.
"Cosa sono, tre stagioni di calore che hai passato con mio figlio? Lo scorso autunno, questa primavera e questo autunno. E ancora nessuna gravidanza".
"Non sono affari tuoi", dissi. Tutto il mio corpo era rigido, come se mi fossi trasformata in pietra.
"In realtà, sono affari dell'intero Branco della Costa Orientale", si intromise Monica. "Hanno il diritto di sapere se la compagna del loro Alfa è in grado di fornire un erede".
"Dopotutto, è il suo dovere più sacro", aggiunse Charlotte.
Tirò su col naso con il suo solito fare snob, ma allo stesso tempo vidi i suoi occhi sfrecciare nervosamente verso Monica.
Le loro parole avevano un suono esperto, e ora ero certa che tutto questo veniva filmato.
Ero finita dritta in un'imboscata.
Ma sono l'unica?
Perché Charlotte sembra così a disagio? Non l'ho mai vista minimamente scossa.
"Ed è scritto nella legge del branco che, se la compagna di un Alfa non è in grado di avere figli per qualsiasi motivo, deve essere messa da parte".
I mio polso batteva nelle orecchie. "Questo è impossibile. Un legame di accoppiamento non può essere spezzato".
Charlotte fece una breve risata. "Nessuno sta parlando di rompere il legame di accoppiamento, sciocca bambina".
"Puoi sempre rimanere come sua amante", spiegò Monica. "Mentre qualcuno più..."
"...Adatto, viene trovato per la posizione di sua vera compagna", concluse Charlotte senza problemi.
Monica la guardò male e notai Charlotte rabbrividire visibilmente.
Ormai ne ero sicura. Charlotte poteva anche volere che me ne andassi, ma questa non era una sua idea.
Questo non cambiava il fatto che le sue parole potevano significare la fine della mia relazione con Elijah.
Non hanno niente contro di me.
Tre calori senza gravidanze sono sospetti, ma non provano niente.
Mi costrinsi a respirare. A rimanere calma.
"Sai a chi spetta sostenere la legge del branco in situazioni come queste?", chiese Charlotte, piegando le mani sul tavolo.
"Sono sicura che me lo dirai", le dissi di scatto.
" All'Alfa del Millennio", rispose lei dolcemente. "E sai chi arriverà a Mahiganote domani?"
Senza aspettare che io rispondessi, fornii lei stessa la risposta: "Raphael Fernandez".
La fissai.
Quando è accaduto tutto questo? E perché Elijah non me ne ha parlato?
"Questo è il motivo per cui Elijah ha cancellato Vere Compagne. Ma penso che abbiamo una storia molto più eccitante proprio qui", disse Monica, facendomi un sorriso da squalo.
"E penso che l'Alfa del Millennio sarà molto interessato a quello che avrò da dirgli".
Con Monica che filmava tutto il tempo, trasmettendo a un pubblico di milioni di persone.
Mi chiedevo se avesse pianificato tutto questo fin dall'inizio.
E avesse in qualche modo coinvolto Charlotte.
Non c'è da meravigliarsi che fosse stata così categorica sul fatto che chiamassi mia suocera.
Doveva aver pianificato tutto fin dall'inizio. Non importava. Non avevano ancora prove concrete.
Mi alzai dal tavolo. "Non mi farò intimidire da voi. Da nessuno di voi due. La legge del branco non ha niente a che fare con la mia camera da letto. E la mia vita non è un affare che vi riguarda".
Mi voltai per andarmene, ma Monica fece un colpo di tosse e prese la sua borsetta per recuperare una cartelletta.
"Penso che dovresti ripensarci".

MONICA

È stato quasi troppo facile, alla fine.
Ayla rimase immobile mentre lo sguardo di Charlotte cadde sui suoi piedi.
Erano tutto fumo e niente arrosto specialmente la più anziana delle due. C'era voluto solo un rapido incontro con Charlotte Norwood per ricordarle che era nel suo interesse continuare a collaborare.
Inizialmente l'avevo affrontata settimane fa.
Si era seduta di fronte a me nel piccolo caffè, guardando con orrore le dichiarazioni che le avevo messo davanti.
"Come le hai trovate?", aveva chiesto. "Oh, ho i miei metodi", le ho risposto. Una giornalista rispettabile non rivela mai le sue fonti.
Specialmente quando quella fonte era un hacker freelance che avevo pagato mesi fa per scavare nel passato di Charlotte e Daniel Norwood.
Si era scoperto che la mamma dell'Alfa aveva usato la sua carta di credito BCO per cose che non erano esattamente legate al lavoro.
A meno che non fosse davvero necessario spendere 400.000 dollari in vestiti di alta moda ogni anno.
Quando ho visto quei numeri ho capito che Charlotte Norwood era il mio biglietto della lotteria. E una volta che le avevo fatto sapere che avrei esposto i suoi crimini al mondo, si era dimostrata più che felice di aiutare.
Ho dovuto a malapena costringerla. Penso che abbia qualcosa a che fare con il fatto che il mio piano si sarebbe concluso con Ayla che veniva messa da parte.
E Elijah Norwood che otteneva una nuova compagna.
"Dopo tutto questo, avrò la copia dei miei documenti bancari, giusto?", mi aveva detto, sconfitta ma disposta a recitare la parte.
"Certamente. Sono una donna di parola", dissi mentendole.
E mentre ero lì che tenevo la cartelletta verso Ayla, guardavo come lei e Charlotte lottavano per nascondere la paura nei loro occhi.
Ce le ho in pugno.

ELIJAH

Il sole del tardo pomeriggio stava iniziando a svanire nel crepuscolo quando Felix mi fece un cenno.
"Alfa Etienne Tremblay vuole vederla, signore", disse.
"Fallo entrare".
Tremblay aveva un viso lungo con occhi blu scavati e capelli grigi. Il suo abito costoso era stretto sul suo ventre considerevolmente pingue.
"Elijah, è un piacere vederti", disse, facendo un passo avanti e allungando la mano.
La strinsi. "Benvenuto a Mahiganote".
"È un piacere essere qui! Fa caldo rispetto a Ottawa. Quando sono partito, era ben al di sotto dello zero".
"Immagino che sia un cambiamento gradito".
"Si. Con un tempo come quello, devi stare attento a non congelarti".
Mi chiedevo cosa volesse.
Perché è venuto nel mio ufficio ora, quando avrebbe potuto sistemarsi nel suo hotel e aspettare di vedermi insieme a Raphael il giorno successivo?
Etienne camminava in un piccolo cerchio intorno al mio ufficio, guardando i dipinti tutti di Ayla sulle mie pareti.
Sospirai. "Ma dubito che tu sia venuto fin qui per il clima, Etienne".
Si fermò e si girò a guardarmi. "No, in effetti no. Sono qui perchè come ho informato l'Alfa del Millennio sono profondamente preoccupato per questa faccenda del reality show".
"Lo show è stato cancellato. Tutta questa situazione è già stata affrontata. Non pensi di aver esagerato un po', coinvolgendo Raphael?"
Le sottili narici di Etienne si allargarono. "La tua compagna sta trascinando il nome dell'Alfa nel fango, e tu devi metterle il guinzaglio!"
La rabbia divampò nelle mie vene. Mi alzai dal mio posto. In piedi, ero molto più alto di Etienne e i suoi occhi si allargarono per la sorpresa.
Alzai la testa, fissandolo. "Ti darò una possibilità di rimangiarti quello che hai detto".
Etienne sorrise e incontrò il mio sguardo furioso. "Certo, Alfa Norwood. Sono sicuro che la tua compagna sia... perfettamente adatta alle sue posizioni. Nessun impedimento di sorta".
La sua strana scelta di parole mi fece rizzare i capelli sulla nuca.
"Ho avuto un'interessante conversazione con una giovane donna di nome Monica Birch. Credo che tu la conosca".
Non dissi nulla, la mia mascella si strinse forte.
"Mi ha dato alcune... informazioni interessanti ieri. Era parte del motivo per cui ho informato Raphael dei problemi nel tuo branco".
"Ma davvero?"
Etienne annuii. "Penso che sia abbastanza fortuito che l'Alfa del Millennio si presenti ora. Potrebbe essere necessario".
"E perchè?", la mia voce era bassa e minacciosa.
Se Etienne avesse avuto un po' di buon senso, avrebbe gia girato i tacchi e sarebbe scappato.
Invece ebbe l'audacia di sorridermi. "Ci vediamo domani, Elijah".
Lo guardai andare via, con un senso di inquietudine che cresceva nel mio petto.
Lui e Monica Birch... Dovevano avere qualcosa in mente.
Ma cosa?

AYLA

Ero in bilico tra la sedia che avevo allontanato e il tavolo.
Potevo dire che Monica stava aspettando che io chiedessi cosa c'era nella cartelletta.
Ci fissammo a vicenda. La mia bocca rimase chiusa.
Alla fine disse: "Questa è una cartella clinica, Ayla".
Un'ondata di vertigini mi attraversò.
"Quale cartella clinica?", chiesi.
Monica sorrise. "La tua, ovviamente".
Mia?
"Dove l'hai presa? Come hai potuto..."
Mi ci volle un attimo prima di capire esattamente cosa stava insinuando...
L'esame di Hanh.
La prova che potevo essere sterile.
Lei sapeva la verità.
E così anche Charlotte.

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