Destiny

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Ieri il pranzo con i miei genitori e la nonna è stato piuttosto sobrio anche se non hanno perso tempo a farmi domande imbarazzanti soprattutto per quanto riguarda la mia vita sentimentale. Dopo la mia relazione con Sofia, non sono più riuscita ad amare qualcuno come ho amato lei, abbiamo vissuto una bella relazione durata circa tre anni ma poi qualcosa tra di noi si è rotto e prima di farci del male, abbiamo posto fine alla nostra relazione pacificamente.

Spero prima o poi che il mio cuore ritornerà a battere come un tempo, non mi piace prendere in giro le persone e prima di imbattermi in una nuova relazione, devo esserne sicura che io lo voglia al cento per cento.

Le mie riflessioni vengo interrotte da un tocco leggero alla porta della mia cameretta.

«Mamma sei tu?» domando.

«No! Sono Cappuccetto Rosso!» risponde lei con voce stridula da farmi scoppiare a ridere.

«Entra!» dico tentando di fare la voce grossa.

«Tesoro sei una pessima attrice» commenta ancora ridendo con le lacrime agli occhi, «meno male che stai studiando per diventare un'insegnante».

«Spiritosa!» e le faccio la linguaccia. «Allora cosa vuoi mia cara dolce e tenera Cappuccetto Rosso dal perfido lupo cattivo?».

«Oh bene io posso fare la nonna?» dice appunto la nonna irrompendo nella mia stanza con una pipa più grande di lei.

«Mamma per favore devo parlare di una cosa con mia figlia» la rimprovera seria, «ma che pure la lavanda ti fumi adesso?».

«Ragazze sta sera vado a giocare a Bingo con le mie amiche e devo fare colpo su Gustav».

«Ok ma adesso vai che questo odore di lavanda mi sta nauseando».

Nonna le fa il dito medio, mi dà un bacio sulla fronte e se ne va via canticchiando allegramente una canzone dei Maroon Five. Chissà chi è questo Gustav? E poi giusto che si rifaccia una vita con tutto il rispetto che ho per mio nonno Fred che ormai non c'è più e Dio lo sa quanto mi manca.

«Allora finalmente a noi due tesoro, ti ricordi della mia amica Jeane?».

«Sì mamma me ne hai parlato così tanto» e roteo gli occhi all'insù, «da qual che so sembra una brava persona».

«Lo è piccola credimi e anche tanto, ci ha invitati a pranzo da lei così la conoscerai meglio e sai una cosa? Ha una figlia che non è niente male».

«Mamma ti prego!» dico sbuffando.

«Scherzavo!» dice lei sghignazzando. «Tu sei una donna lei ancora è ragazzina, deve ancora capire tante cose».

«Ma quanti anni ha?».

«Quindici anni!».

«Oh mio Dio ma è piccolissima!».

«Eh sì! Ma bando alle ciance ci sarai, sei dei nostri vero?» mi domanda speranzosa.

«Certo anche perché non vedo l'ora di conoscerla!»

«Mi fa piacere» allargando di più il sorriso.

«Spero che non sarà matta come te!» dico divertita.

«Ehi io non sono matta!» e mi lancia un cuscino che mi va a finire in faccia lasciandomi interdetta.

«Ah, sì? Vuoi la guerra?» le lancio a mia volta il cuscino senza darle il tempo di scappare via iniziando così una vera battaglia di cuscini e a noi si aggiunge anche nonna Esther.

LA RAGAZZA DEI MIEI SOGNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora