È passata quasi una settimana da quando Chloe ha cominciato a far parte integrante della mia vita, sto imparando a volerle un bene dell'anima e la considero come la sorellina che non ho mai avuto.
Si è molto sciolta con Dean, quei due sono molto pericolosi insieme soprattutto quando fanno a gara di chi fa i scherzetti più originali.
«Ehi voi due piccioncini vi muovete?» li dice Cassie divertita.
«Arriviamo!» urlano in coro mentre quest'ultima sale in groppa a lui fino alla porta di ingresso del Frolic Room.
«Adesso mi devi cento dollari per la corsa signorina» dice Dean prendendola ancora in giro mentre lei alza il sopracciglio facendo un sorriso malizioso scuotendo la testa.
DIO MIO QUANTO È SEXY! POSSIBILE CHE UNA RAGAZZINA DI QUELL'ETÀ SIA INTRAPPOLATA IN UN CORPO DI UNA DONNA?
No Desti È una ragazzina e potrebbe essere la tua sorellina, che diavolo vai a pensare?
Chloe si avvicina pericolosamente a me, deglutisco a fatica mentre i miei occhi vagano sul suo seno prosperoso e il suo ventre piatto.
«Sei dannatamente sexy Desti che ti prenderei in questo momento su questo bancone infischiandomene di tutti e tutto».
Avvampo dal rossore, ho bisogno di ossigeno, non può averlo detto sul serio.
«Desti mi stai ascoltando?» mi domanda Chloe.
«Scusami era in sovrappensiero che dicevi?».
«Cosa prendi da bere?».
«Oh! Una birra grazie!».
«Tutto bene?».
«Sì tutto bene!» dico lanciando un sospiro di sollievo a quanto pare stavo solo sognando ad occhi aperti.
Prendiamo i nostri drink ma Chloe non fa altro che guardarmi dalla testa ai piedi, chissà se starà pensando davvero quello che ho immaginato io? La tensione erotica fra di noi è alle stelle, dovrei smettere di guardarla e concentrarmi su qualcos'altro ma purtroppo non ci riesco.
STAI LEGGENDO
LA RAGAZZA DEI MIEI SOGNI
عاطفيةChloe è una ragazzina che soffre di schizofrenia e vive le sue giornate pensando di essere fidanzata con una ragazza di nome "Destiny". Chloe inizialmente non accetta la sua malattia e evita di prendere le sue medicine perché ha paura di rimanere so...
