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La domanda con tono ironico che porse Namjoon fece più barcollare l'ansia dei due protagonisti, facendoli rimanere in silenzio

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La domanda con tono ironico che porse Namjoon fece più barcollare l'ansia dei due protagonisti, facendoli rimanere in silenzio.

-Ragazzi.-

-Non lo dire, ti-ti prego.- Disse Jungkook.

Automaticamente al più giovane del gruppo si presentarono amare lacrime sul volto, tutto successe in automatico.

Taehyung, accorgendosi del suo stato, non perché l'ha guardato ma dal tono di voce, gli mise una mano sulla coscia, cercando di fargli capire che non affronterà le cose da solo, ma insieme a lui.

Taehyung invece sentiva il suo senso positivo, non sa precisamente come ma sentiva che Namjoon non era lì per troncare il loro percorso, ecco perché risultava un po' meno agitato rispetto a Jungkook.

-Jungkook, fammi par-

-No! a-anche tu hyung?! t-ti prego... non dire niente, non ce-

-Fallo parlare, per favore.-

La voce calda, accogliente, ma soprattutto tranquilla di Taehyung fece uno strano effetto all'altro, per questo girò il volto dalla sua parte.

Si guardarono negli occhi non dicendosi niente, nel mentre Namjoon controllava ogni singolo dettaglio, sapeva che era davvero troppo tardi per terminare il loro percorso. E si dava dello stupido per non essersene mai accorto prima. Ora che ne é al corrente, sembra così evidente che diventò convinto che prima di saperlo era completamente cieco.

Aveva sospetti, quello é vero, ma infondo pensava che erano solo suoi buffi pensieri.

E cavolo, quanto si sbagliava.

-Dicci quello che vuoi, Nam.- Taehyung riprese a parlare.
-Ma preferirei nessun interrogatorio. Dicci tutto ma... solamente... niente domande.-

A dire la verità Taehyung poteva rispondere all'infinite domande che Namjoon poteva porre ma essendo che Jungkook non era così tranquillo, pensò che in quel momento le domande del tipo quando é iniziata e come non siano state per il momento adatte. Lo avrebbero solo agitato di più.

-Vi ho sentiti parlare, l'altro giorno, in giardino.-

-Basta!-

Jungkook si alzò bruscamente dal tavolo, fece così tanto rumore per via della sedia che molte persone si girarono dalla sua parte ma in quel momento a lui non importava.

Taehyung si alzò di scatto e subito pensò che seguirlo, con tutta quella gente che in quel momento stava guardando la scena, non sarebbe stato il caso.

Namjoon, notando la sua postura alquanto rigida prese parola, non prima di essersi alzato per parlargli vicino, a voce bassa.

-Sono qui non per venirvi contro. Andiamocene ma tu vai da lui, mi sa che su questo argomento ne parlerò solo con te.-

Namjoon stava per andare a pagare ma Taehyung gli prese il braccio, facendolo nuovamente girare.

Tenne lo sguardo basso e forse per un briciolo di speranza che grazie a lui le cose potevano andare nuovamente nel verso giusto, fece mezzo passo per abbracciarlo.

Namjoon ricambiò senza nemmeno pensarci, poteva benissimo intuire quanto difficile possa essere una situazione del genere e se gli andava contro non sarebbe stato corretto e nemmeno sensato. Sono suoi amici, sono grandi e maturi. Deve solo appoggiarli ed é quello che farà.

-Ora vai, ha bisogno di te.-

Nel mentre Jungkook era stanco e pieno di pensieri. Quei pensieri lo stavano rendendo sempre più nervoso. E ora che un'altra persona sa di lui e Taehyung lo mandava in una paranoia infinita.

Si era subito messo il pigiama infilandosi sotto le coperte raggomitolato a se stesso.

Si pentì di essersene andato via in quel modo ma non stava ragionando per la troppa paura.

Non voleva Namjoon come nemico, non come era successo con Jimin.

Sapeva che comunque a momenti sarebbe entrato Taehyung, ed é per questo che cercò in tutti i modi di addormentarsi. Non voleva parlare con nessuno, voleva solo dormire, forse per sempre.

E Yeji era li davanti alla porta della sua camera d'hotel, avendo visto l'intera scena che è accaduta al ristorante con alcuni colleghi, solo lei aveva fatto caso alla loro presenza e vedere Jungkook correre in quello stato lo aveva preso come un punto a favore.

Perché forse, se avesse confortato Jungkook, poteva rimanere a lavorare lì per i bangtan.

Due bussi e il cuore di Jungkook palpitò più forte, pensò del perché Taehyung non entrava se anche lui aveva la stessa tessera per entrare.

-Jungkook... sono io, Yeji. Posso entrare?-

Jungkook non voleva credere alle proprie orecchie.

Yeji?

-Yeji?- Disse Jungkook alzandosi velocemente dal letto.

Cosa voleva? perché era davanti alla sua camera, soprattutto a quest'ora?

Nel mentre Taehyung girò l'angolo per arrivare nel corridoio dove c'era la camera vide Yeji lì davanti.

Ma non era quella la scena che lo fece innervosire.

Era vedere aprire la porta facendola entrare con quel sorrisetto purtroppo riconosciuto.

Time of Sex - KookTae/VKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora