Capitolo 16 - Non ti voglio

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Caiden

Odio questo fottuto gioco.

Devo ancora capire cosa ci trova gente di diciott'anni a giocare a questi stupidi giochi. In questo momento, in cui mi trovo seduto sul divanetto, continuo a pensare al fatto che potrei andarmene quando voglio, solo che il comportamento di Emily mi insospettisce. È strana da un po' di tempo, si comporta in modo strano. Non capisco nemmeno il motivo della sceneggiata di prima, noi non stiamo insieme, non voglio nessuna persona legata a me. Lei, però, crede di essere speciale, di essere una specie di fidanzata e di potermi avere a disposizione quando vuole. Quello che non capisce è che sono io ad essere quello a decidere chi voglio e chi meno. Fatto sta che non avendo nulla da fare, mi sono fatto convincere a fare queste stupidaggini. Ho già detto che odio questo gioco?

Alzando lo sguardo, osservo Laila seduta sul divano di fronte. Riesco a percepire il suo disagio e capisco che nemmeno a lei piace questo stupido gioco. Certo, io lo considero insignificante, ma lei sembra voler scappare il più lontano da qui. Cerca di escludersi e prova in tutti i modi di saltare il suo turno. Quell'idiota di Ward le sta seduto a fianco e continua ad importunarla. Poco fa la stellina mi ha confessato che non gli va a genio e non posso essere più d'accordo con lei. Sin da quando lo conosco, Scott è sempre stato un imbecille, per non dire altro. Oltre ad essere stato immischiato nel giro di suo fratello, è un dannato donnaiolo che approfitta del fascino da quarterback. Molte ragazze gli vanno dietro solo per poter provare l'ebrezza di essere state con il famoso quarterback, e lui non rifiuta nessuna, anzi, molte volte sembra andare a caccia delle ragazze che lo intrigano. Io di certo non posso permettermi di criticare, approfitto anche io delle ragazze che mi si presentano davanti e che sono ben disposte, ma non le assillo affinché si convincano. Quest'ultime sono poche, tutte sarebbero più che felici, tutte tranne lei. Lei che in questo momento è occupata a cercar di risultare il più trasparente.

Quando eravamo fuori a ballare, era tutta il contrario. Era insicura, certo, ma vedevo i suoi occhi brillare di felicità. Sembrava una bambina, piccola tra le mie braccia. Non smetteva un attimo di sorridere e forse lei neanche se ne accorgeva. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, ero come incatenato al suo sguardo. Poi, quando mi ha abbracciato, mi sono bloccato. È stato un gesto inaspettato. Nessuno mi aveva mai abbracciato prima, nemmeno i miei genitori. Mia madre è morta quando sono nato, mio padre è stato troppo occupato a crearsi una nuova famiglia. Negli anni, non mi sono mai concesso un abbraccio da nessuno e nessuno aveva mai anche solo pensato di darmelo. Quando poi l'ho sentita allontanarsi perché non ricambiavo, ho sentito il bisogno di continuare ad averla stretta a me, perciò l'ho afferrata e l'ho stretta tra le mie braccia. Subito dopo mi sono reso conto di quanto sono stato idiota a non aver ricambiato prima. La sensazione è stata strana, sentivo il suo calore premuto su di me. È stato piacevole. Il suo corpicino stretto contro il mio e il suo viso appoggiato sul petto. Per un attimo mi sono sentito in pace con me stesso e avrei voluto non lasciarla andare per poter continuare a sentire quella piacevole sensazione. Solo che poi mi sono chiesto una cosa: cosa diavolo stavo facendo? Non sono il tipo che abbraccia la gente, perché stavo tenendo questa ragazza tra le braccia? Perché l'ho fatta ballare sui miei piedi pur di vederla sorridere? Con queste domande, ho deciso di interrompere il contatto e mi sono staccato da lei.

Ora, invece, la osservo stringendo le mascelle. In questo momento sento di odiare Ward più di quanto odi mio padre. Non si stacca da lei nemmeno un attimo e, anzi, continua ad avvicinarsi sempre di più. Per un momento, ho immaginato che se avesse continuato così, Laila se lo sarebbe ritrovato in braccio. Lo vedo sussurrarle qualcosa che non capisco, sono troppo occupato a fulminare la sua mano che le ha appoggiato sulla coscia. Lei la toglie subito e lo guarda in cagnesco. Questo mi fa spuntare sul viso un leggero sorriso, non l'avevo mai vista con questa espressione, è quasi buffa.

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