La settimana successiva in cui ritorno a scuola, riprendo la mia solita routine. Mentre viaggio nei corridoi, vedo alcune persone osservarmi più del dovuto. Non conosco nemmeno una di loro, ma a quanto pare la storia dell'incidente si è diffusa e molti ne sono venuti a conoscenza. Di sicuro un'ambulanza non passa inosservata.
Nonostante siano passati alcuni giorni, la gente non sembra voler dimenticare questa storia. Non so se effettivamente sanno che la causa del mio malessere è stata Emily, non potrebbero saperlo, ma comunque molti di loro mi lanciano uno sguardo apprensivo, mentre altri si avvicinano e mi dicono di fare attenzione. Non posso negare che ascoltare alcuni di questi commenti mi abbia un po' agitato, ma ho cercato di non farci troppo caso. Sono io ad essere paranoica. I miei amici cercano di non prendere l'argomento, sanno che non voglio pensare troppo all'accaduto e nemmeno loro vogliono parlare di Emily o di Scott. Siamo semplicemente tornati a come eravamo una settimana prima di quegli aventi, solo più tesi e con la sola differenza che adesso siamo di più. Dal giorno in cui i ragazzi si sono seduti per la prima volta al nostro tavolo, non hanno più smesso di farlo. Con nostra sorpresa, hanno continuato a venire da noi come se fosse una cosa naturale.
In questo momento sto uscendo dall'aula di filosofia e insieme a Noah mi sto dirigendo in mensa. Dopo aver preso il vassoio col cibo, ci diciamo al tavolo e vediamo che è già occupato dai ragazzi. Non so se riuscirò ad abituarmi a questa novità.
«Ciao ragazzi», li salutiamo e ci sediamo. Io, come è capitato le poche altre volte, mi siedo al fianco di Caiden e a lui non sembra dar fastidio. Di fronte a me ho il volto impassibile di Cameron che mi fissa con diffidenza. Ho come la sensazione che mi odi.
«Non ce la faccio più» dice sbuffando Hayley mentre spunta dal nulla. La vediamo col suo vassoio che si siede vicino a Blake. Io e Noah ci lanciamo un'occhiata, sappiamo entrambi che adesso inizierà a raccontarci tutti i suoi problemi.
«Che succede?» domanda Blake facendo iniziare la nostra condanna.
«Succede che non sopporto più mio padre» continua seccata.
«Ti capisco perfettamente» sento dire da Caiden al mio fianco.
«Perché? Che cosa è successo?» la parte curiosa di Andrew ha la meglio.
«Poco prima di Natale ci sarà questa specie di ricevimento tra mio padre e tutti i suoi colleghi. Si devono lavare la faccia a vicenda e mettere in mostra i loro figli che saranno futuri capi delle loro aziende». Appena finisce di parlare mi volto verso Caiden. Sta stringendo la mascella e tiene i pugni chiusi con una forza che tale da far diventare le sue nocche bianche. Senza rendermene conto, mi ritrovo a pensare alle parole dette da Grace il giorno del ringraziamento.
Sono così testardi. David ha le sue idee, è ostinato nel suo percorso. Caiden, invece, cerca in ogni modo di deviare quello che suo padre gli impone.
Anche la frase detta da Caiden lo stesso giorno mi torna in mente.
Perché tutto deve ritornate sempre ai tuoi fottuti interessi e te ne freghi degli altri?
Finalmente collego i pezzi. Il padre vuole che Caiden faccia parte della sua azienda, mentre lui non vuole, avrei potuto immaginare che c'era altro sotto. Ora capisco tutti i loro litigi, non riguardano solo l'odio e il rancore che provano entrambi, ma anche i tornaconti del padre. Lo ha trattato in modo disumano durante tutta la sua vita e adesso pretende che venga a lavorare con lui.
«Vuole che anche tu vada?», gli chiedo quasi con voce tremante.
«Ovvio, è me che vuole più di tutti» dice facendo una smorfia.
«Non potete, non so...dargli buca?» chiede ingenuamente Blake.
«Non conosci nostro padre, non accetterà nulla del genere. Ci sta sfinendo, è da giorni che ci fa una testa tanto per questa stupida serata», ci spiega Hayley, «Vuole che tutto sia perfetto. Deve mostrare i suoi due burattini davanti a tutti e far capire che è il migliore».
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Enough
Romance• STORIA COMPLETA • «E se non dovessi essere abbastanza?» dice guardandomi con un'espressione afflitta che mi spezza il cuore. Davanti a me non vedo il Caiden che tutti conoscono, vedo il bambino che in passato ha sofferto troppo. «Tu sei abbastanza...