Svegliarmi la mattinata successiva con il dubbio di poter avere una cotta per Caiden, è piuttosto insolito. Forse sono stata influenzata dai piccoli momenti che abbiamo trascorso insieme, dal suo fascino letale oppure dai suoi piccoli gesti. A scuola ci sono momenti in cui lo vedo scrutarmi di nascosto, anche quando crede che io non lo stia notando, altri momenti lo vedo sparire da qualche parte con Emily a fare chissà che cosa. Il fatto è che mi sento confusa, mi sento strana. Probabilmente ho paura che mi possa piacere una persona come lui e la cosa che mi preoccupa è che io non potrei mai piacergli. Quindi, mi dico che non è nulla.
Con questi pensieri per la testa, mi preparo per andare a scuola. Siamo già a fine ottobre e il freddo inizia a sentirsi sempre di più. Tra qualche giorno sarà Halloween e la scuola ha deciso di allestire una festa nella palestra. Anche la mia vecchia scuola metteva a disposizione la palestra per una cosa del genere ogni anno, ma non ci sono mai andata. Quest'anno sono certa che Hayley mi costringerà ad andarci con lei e Noah.
Una persona che mi ha chiesto se ci sarei andata, ma che avrei preferito non incontrare, è stata Scott. Qualche giorno fa, nel cambio dell'ora, mi si è avvicinato e si è messo a parlare con me. Non capivo cosa volesse all'inizio, poi ha iniziato a parlare di questa festa e mi ha fatto intendere che gli avrebbe fatto piacere vedermi lì. L'ho trovato un po' inquietante il suo comportamento, insisteva parecchio nel saperlo. Gli ho detto che non lo sapevo ancora, che ci avrei pensato e l'ho liquidato in fretta. Non per qualcosa, ma all'ultima festa non mi ha ispirato molta fiducia e preferisco tenerlo distante.
Rapidamente prendo lo zaino, saluto mia madre lasciandole un bacio sulla guancia e mi affretto a raggiungere la fermata dell'autobus. Quindici minuti dopo, mi ritrovo davanti scuola e, con mia grande sorpresa, vedo Hayley parlare con Blake. La mia amica lo osserva incantata e, quando mi avvicino, noto il leggero rossore sulle sue guance. Annuisce più volte con vigore, per un attimo penso le si possa spezzare il collo. La sua cotta è palese, solo Blake non si convince ancora. Incerta, mi avvicino piano piano a loro.
«Ehi», li saluto sorridente.
«Ciao, Lala», mi dice Hay, ricambiando il sorriso, e dopo anche Blake mi saluta.
«Visto che sei qui, ti volevo chiedere...per il progetto che dobbiamo fare, quando vogliamo continuare? Possiamo finirlo oggi nell'ora di studio, se ti va», mi propone.
«Certo, va benissimo» rispondo prontamente. «Prima riprendiamo, prima finiamo». Poi passiamo ad un altro argomento e, per la gioia della mia amica, rimaniamo a parlare ancora un po'. Lui, dopo aver rivolto ancora due parole ad Hayley, se ne va, lasciandoci sole. Subito mi giro verso di lei con un grande sorriso.
«Sai che mi devi raccontare tutto vero?», le dico e lei subito avvampa. Alla fine, scopro che hanno parlato di varie cose in generale. Si erano domandati come stessero, se sarebbero andati alla festa di Halloween ecc. Mi aspettavo di più da Blake, ma a quanto pare devo ancora prendere un po' di coraggio. Un tantino delusa, entro dentro scuola, accompagnata anche da Noah che ci ha raggiunte, ed inizio la mia giornata scolastica.
L'ora prima di pranzo è stata quella di studio individuale ed io e Blake l'abbiamo sfruttata per proseguire il nostro lavoro. Dovremmo essere arrivati a buon punto, mancano poche cose da sistemare e poi, finalmente, abbiamo finito. Ci salutiamo e, appena suona l'ultima campanella prima della pausa pranzo, raggiungo Hayley e Noah in mensa.
«Non ho voglia». Il mio amico si sta lamentando del fatto che non vuole fare educazione fisica. Ad essere sincera, nemmeno io muoio dalla voglia di farla. Non sono mai stata una persona sportiva, non amo l'attività fisica, ma almeno la professoressa Taylor non è severa. A differenza del professore che avevo l'anno scorso a Danville, lei è comprensiva e ci lascia dei momenti per riposarci.
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Enough
Romansa• STORIA COMPLETA • «E se non dovessi essere abbastanza?» dice guardandomi con un'espressione afflitta che mi spezza il cuore. Davanti a me non vedo il Caiden che tutti conoscono, vedo il bambino che in passato ha sofferto troppo. «Tu sei abbastanza...