Capitolo 70 - Non può continuare così

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La voce Cameron interrompe le mie parole e mi fa voltare subito nella sua direzione. Si trova ancora vicino la porta che adesso è mezza aperta e lui si trova con l'intero corpo fuori. Stava facendo da sentinella e nemmeno ce ne siamo accorti.

«Nascondile! Falle andare di là» sussurro agitato ad Andrew ed indico la parte degli spogliatoi che conduce alle docce. Lui subito esegue e spinge le ragazze là dentro.

«Certo è qui dentro» continua Cameron a intrattenere Matt. «Credo stesse per farsi una doccia. Entra», lo invita e spalanca la porta. Vedo Matt entrare nella stanza e riuscire a trovarmi facilmente grazie al fatto che sono rimasto al centro immobile come un pirla. Nulla di strano.

«Eccoti qua», mi saluta accennando un piccolo sorrisetto. «Volevo parlare qualche secondo con te». Già nervoso di mio, inizio a chiedermi di cosa voglia parlarmi.

«Vuoi che ti raggiunga nel tuo ufficio o...?».

«No, no, si tratta di una cosa veloce, va bene qui. E anche voi ragazzi potete restare» prosegue rivolgendosi agli altri. Andrew tornato prontamente al mio fianco poco prima che entrasse Ward, è teso. Spero non lo noti.

«Riguarda questa sera. Ho visto tutto l'incontro» parla in modo breve e coinciso, non lascia trapelare molto.

«So che è stato deludente. Credimi, ho cercato di fare del mio meglio» inizio a dire.

«No, non hai dato il massimo e non capisco cosa ti sia successo, ma alla fine questa serata non si è rivelata un vero e proprio disastro» spiega stranamente tranquillo. Mi sarei immaginato di vederlo fuori di sé per aver tentennato troppo sul palco. Di solito riesco a cavarmela con facilità, questa sera è stato diverso.

«Davvero?» chiede Andrew dubbioso e sollevato.

«Davvero. Molti tra il pubblico avevano scommesso sulla Belva. Saranno ancora incazzati per aver perso, ma hanno avuto l'occasione di ricredersi. Chi lo conosce bene non si aspettava di vederlo perdere contro un ragazzino. Di solito i suoi scontri sono efficaci e rapidi, non hanno molto da vedere. Questa sera invece hanno avuto modo di godersi qualcosa di diverso. Hanno visto te lottare e cambiare drasticamente una fine che sembrava già segnata. Pensa che alcuni di loro hanno persino cercato di cambiare e puntare su di te». Rimango sorpreso e non so cosa dire. Queste parole si sono rivelate sicuramente meglio di una sua sgridata e considero quello che ha detto una cosa positiva, ma ancora penso a Laila e mia sorella nascoste nelle docce che stanno ascoltando tutto.

«È un bene, no? Sicuramente la prossima volta scommetteranno su Caiden» commenta Blake.

«È proprio quello che mi auguro» confessa Matt. «Per quanto all'inizio fossi convinto che sarei venuto qui per rimproverati, sono contento di come è andata».

«Sono stato poco bene» dico come a giustificarmi.

«Capisco. Preferirei non succedesse più però. Questa volta è andata bene, la prossima non lo sappiamo».

«Non accadrà più, hai la mia parola».

«Perfetto. Altrimenti tutti voi sapete già cosa succederà e ne pagherete le conseguenze» minaccia, in particolare guardando me e ricordandomi le persone importanti per me alla quale potrebbe puntare. Deglutisco alle sue parole e mi agito ulteriormente, così come i miei amici. «Allora io-» Un rumore proveniente dal bagno lo interrompe. Io e i ragazzi ci guardiamo preoccupati e consapevoli. Potrei persino aver iniziato a sudare freddo

«Cos'è stato?» domanda Ward sospettoso. Nessuno di noi sa dargli una risposta, poi Cameron ci stupisce.

«Penso sia il bagnoschiuma che ho raccolto prima. Continua a cadere, dovresti conservartelo da un'altra parte, sai che qua dentro lo spazio è stretto di suo» spiega lentamente e poi si rivolge a me. 

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