Capitolo 72 - È la mia specialità

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«Non lo sapremo mai. Probabilmente ritornerà tutto come una volta» ripete di nuovo Hayley con voce soffocata. Strappa un fazzoletto dal contenitore e lo usa subito per asciugarsi le lacrime scese.

In questo momento ci troviamo in una piccola caffetteria non molto lontana da scuola. Quando abbiamo capito che da quella conversazione non avremmo ricavato altro, ce ne siamo andate. Abbiamo camminato un po', ci siamo fermate qualche minuto sedute alla panchina del parco e infine ci siamo anche ritrovate qui. 

Per tutto questo tempo Hayley non ha fatto altro che parlare di suo fratello. Dopo averli lasciati, lei è praticamente crollata ed ha iniziato a sfogarsi completamente. È scoppiata e mi ha spiattellato tutte in una volta tutte le sue paure. Con loro ha cercato di essere posata e risultare autoritaria, pretendeva di voler sapere ogni cosa, ma adesso sembra non farcela più. Non riesce più a fingere di risultare controllata, quando invece è spaventata tanto quanto me. In quest'ora mi ha confessato la sua paura più grande, cioè quella di tornare all'indifferenza che suo fratello provava nei suoi confronti. 

Per quanto io sia impotente, cerco di rassicurarla in ogni modo. Le dico che non accadrà, ma non è una cosa che io stessa posso evitare. Per quanto lei possa crederci, io penso che non succederà. Dopo tutti quegli anni erano finalmente riusciti a trovare un equilibrio, una connessione. Sono ritornati ad essere fratelli, a confidarsi tra loro come non avevano mai fatto. Non si può spezzare improvvisamente questo legame. Non dico che non ci saranno dei momenti brutti, magari litigheranno ancora e Hayley deciderà di non dargli pace fino a quando non scoprirà tutto quello che lui combina, ma se davvero una parte di quel Caiden che ho conosciuto è vera, lui non permetterà di perdersi.

«Quanto vorrei riuscire a risollevarti il morale in qualche modo» confesso a voce alta.

«Non penso possa esserci qualcosa che possa funzionare» dice alzando le spalle. «Sai, penso che sarebbe meglio dimenticare tutto e per potermi sentire più spensierata» riflette pensierosa

«Dovresti trovare un metodo per farti venire l'Alzheimer» dico scherzando.

«Non c'è un modo per-» inizia ma poi si blocca di colpo. «Laila, mi è venuta un'idea!».

«Lo sai che ho sempre paura della tua idee» confesso.

«Sai cosa potremmo fare per dimenticare?».

«Colpirci a padellate in testa?» tento.

«No. Andare da qualche parte e bere» dice con quel suo sguardo che mi piace poco.

«Non penso sia una buona idea» cerco di dire.

«Fidati, dobbiamo ubriacarci» insiste.

«Ho paura che tu non stia affatto scherzando» ammetto ad alta voce.

«Fai bene ad avere paura» conclude con uno strano sorriso.

Qualche minuto più tardi vengo a conoscenza di una festa che a quanto pare si terrà stasera, non so dove. Possibile che ci sia sempre una festa disponibile da queste parti? A quanto pare grazie ad un giocatore di football della nostra scuola, che vuole solamente festeggiare il suo compleanno, Hayley ha la scusa perfetta per poter mettere in atto il suo piano. Cerca di convincermi in tutti i modi ad andarci, nonostante sappia quanto poco ami le feste. Mi dice che potrebbe essere un'occasione per staccare un attimo la spina e divertirci come delle normali adolescenti, senza troppi problemi a cui pensare. Per una frazione di secondo penso anche che possa trattarsi di una buona idea, mi ci vorrebbe proprio un momento per riposare il mio cervello. E pensandoci, all'ultima festa in cui sono andata, quella a Capodanno, mi sono anche divertita, sempre se non contiamo il dopo.

Dunque, presto mi ritrovo ad accettare e inutile è raccontare l'espressione felice ed entusiasta che ha preso subito spazio nel volto di Hayley. Siamo andate a casa mia, volevamo stare in tranquillità, lontane da Caiden e da tutto. Passiamo il resto della serata a parlare tra di noi e mangiare schifezze varie. Qualche volta, anzi spesso, il discorso ritorna sulla solita storia, ma quando ci stacchiamo, decidiamo di non parlarne più, almeno per stasera. 

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