Capitolo 17 - Mi basta solo un tuo abbraccio

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Da quella sera, ho visto Caiden sempre meno. Da quell'ultima volta in cui ci siamo parlati, è come se del ragazzo con cui ho ballato non ne sia rimasto più niente. A scuola, durante le due settimane successive, lo vedo più distante del solito. Forse in molti avranno notato solo il suo nuovo taglio di capelli, ma io riesco a vedere anche la sofferenza nel suo volto. Lo osservo vagare nei corridoi, con sguardo perso e capisco che c'è qualcosa che non va. Lui si è sempre rivelato un tipo solitario, misterioso e a volte scontroso, ma il Caiden che in questi giorni vaga senza emozioni, è terribile. È evidente la sua stanchezza, le poche volte che incrocia il mio sguardo, riesco a leggere la sofferenza nei suoi occhi. So che qualcosa lo affligge, ma non ho la minima idea di cosa possa essere. Un altro litigio col padre? Può anche essere. Hayley è preoccupata tanto quanto me. Mi confessa che passa sempre meno tempo in casa e che sparisce senza far sapere sue notizie per ore. La mia amica è disperata e non sa cosa fare. In questi giorni ha anche provato a parlargli, ma lui l'ha liquidata come sempre. Blake non è da meno, anche lui è allarmato dal comportamento del suo migliore amico. Hayley gli chiesto se almeno lui fosse a conoscenza di qualcosa in più o se sapesse come aiutarlo, ma a quanto pare Caiden sembra essere sfuggente anche con lui. Ho avuto come la sensazione che Blake sapesse tutto, ma per qualche strano motivo è in pena per l'amico. Sono persino arrivata a chiedere ad Andrew e Cameron, ma mi hanno liquidato subito e detto di lasciare perdere. Quei due sono strani, sembrano sapere molto più di quello che lasciano trasparire, ma ovviamente non sono la persona che riuscirà a farli cedere.

Per questo motivo, ho deciso di andare a parlare con lui. Immagino già che non vorrà ascoltarmi e che mi manderà via. Mi ha già detto di stare alla larga da lui, ma non può continuare a scappare per sempre dagli altri. Dopo aver scoperto che si trova nell'aula studio, mi affretto a raggiungerlo. Giro per un po' tra i tavoli e finalmente lo vedo. Si trova chino su uno di questi e sembra star pasticciando sul quaderno. Lentamente mi avvivino, scosto la sedia di fronte a lui e mi siedo.

«Ciao», gli dico a bassa voce. Lui non mi risponde, anzi, non alza nemmeno lo sguardo. «Caiden», riprovo, «Volevo parlarti».

«Di cosa vorresti parlare?» dice con voce profonda. Deglutisco e mi convinco a continuare.

«Di come ti stai comportando. Che ti succede?», gli chiedo preoccupata, «Sono giorni che sei strano, gli altri sono preoccupati per te"

«Gli altri chi?» chiede. Davvero non immagina chi possa essere in pensiero per lui?

«Hayley, Blake e...anch'io lo sono» ammetto. «Non so se ti è successo qualcosa o-».

«Non ti riguarda», mi interrompe brusco.

«Certo che mi riguarda. Mi riguarda se mi tocca vederti così», mi fermo un secondo, «Se ci tocca vederti così», mi correggo.

«Cosa vi importa?» domanda alzando lo sguardo. Fa sul serio?

«Scherzi? Hayley è tua sorella, è ovvio che sia preoccupata per il proprio fratello. Blake, invece, è il tuo amico, vuole solo il tuo bene», gli spiego.

«E tu invece? Sentiamo, perché ti preoccupi così tanto da venirmi a parlare?». Bella domanda.

«I-io...non lo so, so solo che non riesco a vederti in questo stato, non sei tu. Ti stai demolendo da solo» dichiaro guardandolo negli occhi.

«Allora lasciami stare», mi dice con tono duro. «Mi pare di averti già detto di starmi alla larga, perciò vedi di farlo». Ci rimango un po' male, in fondo voglio solo aiutarlo, non capisco il motivo della sua rabbia nei miei confronti. Lo osservo affranta e quasi mi convinco ad andarmene, sono stata stupida a pensare di poterlo aiutare.

Il mio telefono, che avevo appoggiato sul tavolo precedentemente, squilla improvvisamente. Sullo schermo appare il nome di Adam, mio cugino. Due giorni fa è venuto a trovarci, è stato per una settimana a casa dei miei zii e ha deciso di passare qualche giorno anche da noi prima di tornare al college. Istintivamente mi appare un sorriso e mi affretto a rispondere.

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