Capitolo 73 - Binari

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Quando mi sveglio, il mio primo pensiero è quello di maledirmi per tutto quello che ho bevuto. Come diavolo fa la gente a bere così tanto per poi sentirsi uno schifo? Precedentemente, bere mi sembrava la cosa migliore, volevo anch'io davvero provare a dimenticare come tanto diceva Hayley, ma alla fine si è rivelata non essere la scelta migliore. 

Non appena apro gli occhi sento un forte dolore alla testa e una sensazione di nausea. Speravo potesse continuare ad essere solo una sensazione, ma presto ho sentito di dover dare di stomaco. Prima di non riuscire a trattenermi, mi alzo di corsa dal letto e corro in bagno. Neanche il tempo di arrivare, che mi ritrovo inginocchiata davanti al gabinetto per rigettare. In questo momento mi sento proprio uno schifo, come se fossi distrutta. Sto ancora aspettando che passi, quando inaspettatamente delle mani mi sfiorano i capelli e li raccolgono, portandolo dietro le mie spalle in una sorta di coda. Dopo essere sobbalzata dallo spavento, mi volto lentamente e vedo nientemeno che Caiden inginocchiato di fianco a me. Sto per domandargli come mai si trova qui, quando un altro improvviso senso di nausea mi costringe a voltarmi. Così mi ritrovo nuovamente a dare di stomaco, con la mano di Caiden che mi accarezza su e giù la schiena.

«Vattene» riesco a dire finalmente più tardi.

«No», mi dice solo secco e continua a stare al mio fianco.

«Ti prego, è già umiliante così. Vattene» continuo lasciando scorrere le lacrime sulle mie guance, che si erano accumulate.

«Non me ne andrò» risponde risoluto. Io, dal canto mio, mi alzo velocemente per allontanarmi da lui e vado a sciacquare la bocca.

«Sparisci come sei già sparito una volta». Lo dico senza rifletterci, probabilmente con ancora molto rancore, ma quello che voglio adesso è che se ne vada.

«Non voglio sparire» ribatte. Dal suo tono di voce, sembra quasi offeso dalle mie parole. Sicuramente mi sbaglio, perciò lascio perdere e ritorno velocemente in camera mia. Forse non avrei dovuto accelerare in questa maniera, visto che ancora una fitta alla testa mi colpisce e finisco quasi per perdere l'equilibrio.

«Fatti aiutare, neanche ti reggi in piedi» commenta, quando per poco non finisco contro un mobile. Vorrei tanto ribattere, dirgli di lasciarmi stare e togliermi le mani di dosso, ma non ho le forze e quindi alla fine mi lascio guidare dalle sue braccia. Mi porta verso il letto e con tutta la delicatezza del mondo, mi aiuta a distendermi. Non appena la mia testa tocca il cuscino, chiudo gli occhi. Sto per addormentarmi, quando Caiden si ripresenta vicino a me con una bottiglia d'acqua in mano. Fino ad ora non mi ero accorta di quanto avessi sete, dunque, finisco per sollevarmi e finire tutta l'acqua in pochi secondi. Appena finisco Caiden mi toglie la bottiglia dalle mani e con l'altra mano mi spinge dalla spalla per riportarmi di nuovo giù. Apro la bocca per dirgli qualcosa, ma sento una pesantezza addosso che non mi permette di farlo. Così nel giro di qualche secondo, crollo in sonno.

Non so che ora sia quando mi risveglio. Volto il mio viso verso il comodino alla mia sinistra per guardare la sveglia e leggo che sono le 4:00 del mattino. Fuori è ancora buio e la stanza sarebbe completamente all'oscuro, se non fosse per una piccola lampada accesa sulla mia scrivania. Ad essere sincera non ricordo neanche di averla accesa. Quando mi sollevo col busto per capire, noto Caiden appollaiato sulla mia sedia. Per un attimo pensavo si fosse trattato di un sogno, invece, è proprio la realtà e lui è davvero qui di fronte a me, che mi fissa.

«Cosa ci fai qui?» domando con la voce ancora roca dal sonno. Finisco per sedermi del tutto sul letto e ripongo in lui la mia completa attenzione.

«Non potevo lasciarti sola, questa è la tua prima sbronza» risponde tranquillo, come se fosse tutto normale.

«Non fingere che ti importi qualcosa di me» dico cercando di mettermi sulla difensiva. Non voglio che si senta in dovere di badarmi, magari per pietà. È stato lui a volere che mi allontanarsi e l'ho fatto, non ha motivo per starmi dietro.

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