Capitolo 99 - Per Andrew

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Caiden

Finalmente le cose sembravano andare per il verso giusto, o almeno, sembrava che fossimo riusciti a riprendere in mano le nostre vite. La mia,  un po' meno incasinata di prima, ma sicuramente con molte novità. Una madre. Una sorella. Un padre che adesso può iniziare a definirsi tale. Ogni giorno mostra quanto sia pentito di quel che ha fatto. I peggiori insulti, i brutti modi, i trattamenti inferiori, persino le botte. Diceva di educarmi con schiaffi, ma forse erano più un modo per sfogarsi della sua insoddisfazione. Persino con la sua nuova vita insieme a Grace, non riusciva ad accettare l'abbandono di Miranda. Si sfogava trattandomi male, forse riversando a me l'intera colpa.

Adesso, invece di urlarmi in faccia i peggio insulti, fatica a parlarmi, anche solo per farmi un saluto. Sembrano lontani i giorni in cui mi guardava in cagnesco, ma più vicini che mai quelli in cui non sa come trattarmi. Molte volte rimaniamo in silenzio, a disagio. Se prima urlarci in faccia era l'unica alternativa, adesso non sappiamo che dirci.

Un giorno, però, ha preso lui coraggio. Mi avvicinò e mi chiese perdono. Ad essere più precisi, mi disse di non meritarlo, nemmeno altrettanti anni di buoni rapporti avrebbero potuto cancellare il passato. Ma ci teneva a dirmelo, che se solo avessi voluto, adesso avrei potuto davvero contare su di lui, che avrebbe cercato di farsi perdonare ogni danno fatto. Sa benissimo anche lui che è assai difficile, in questo caso non si tratta di una questione di volontà.

Ci pensai a lungo, i giorni passavano e cercavo anch'io di avere un contatto con lui. Volevo anche solo capire se davvero fosse pentito e, da come ho potuto constatare, lo è sicuramente. Cerca di coinvolgermi in ogni cosa, cerca pareri e, contro tutte le mie aspettative, rinuncia persino nel suo intento di farmi prendere il controllo dell'azienda in futuro. Sapeva bene in passato quanto non volessi, ricordo tutti i ricevimenti fatti per mostrarsi in pubblico, mentre adesso quasi sembra non importargli più. Non prende più gli argomenti come prima faceva, semplicemente non insiste più su nulla. Pare davvero aver messo una pietra sopra a tutto.

Questo comportamento mi confonde, non so nemmeno io come reagire. Lui si sforza nel suo ed io nel mio, possiamo dire che prima o poi raggiungeremo il giusto equilibrio. Per ora sembra che io lo abbia raggiunto con mia madre, da quando ho accettato di darle la seconda occasione, tutto sembra andare a gonfie vele. Mi tratta bene e per ogni singola cosa, si preoccupa per me, forse troppo, ma non la biasimo, anche lei sta cercando di recuperare gli anni persi.

Se ci penso, è incredibile come nel giro di poco tempo abbia recuperato i rapporti con tutti. Se fino qualche mese fa mi avessero detto una cosa del genere, probabilmente gli avrei riso in faccia. Mai avrei immaginato una cosa del genere, a partire da mia sorella, fino ad arrivare a mia madre che credevo morta. Adesso sono circondato da persone che mi amano ed io sto imparando a fare lo stesso con loro.

Laila mi ripete sempre che è fiera dei miei progressi. Anche quando sono demoralizzato e mi faccio mille paranoie, lei è sempre lì ad incoraggiarmi e a dirmi quanto è orgogliosa di me. Sono felice di tutte le persone che ho al mio fianco, ma di lei sono più fiero. Mi ha amato senza nemmeno ancora conoscere ogni mio difetto, lo ha fatto ancora prima che io potessi pensare di meritarlo. Non mi ha lasciato andare, nemmeno quando la pregavo di farlo, quando la ignoravo in modo tale che si convincesse a farlo. Mi è stata vicino sin dall'inizio a modo suo, ha attraversato tutte queste esperienze con me, belle e brutte. Dal primo giorno di scuola, quando la ritrovai in quella classe di storia, fino ad oggi. E la amo. L'ho amata ancora prima di accorgermene, ancora prima che scoprissi cosa significasse la parola amare. Ancora lo faccio, ogni giorno sempre di più. È un qualcosa che mi spaventa perché non so spiegarmi come sia possibile, mi chiedo quando e come abbia cominciato. Scavo indietro nei ricordi, le feste, il ricevimento, e mi dico che forse l'amavo già dall'allora, solo che non ero pronto a capirlo.

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