Svegliarmi questa mattina è stato più stancante del solito, ma senza fare troppe cerimonie, mi alzo per prepararmi. Vado in bagno e mi faccio una lunga doccia calda per rilassarmi. Dopo aver fatto tutto ed aver salutato mia madre, mi dirigo alla fermata del pullman per raggiungere scuola. Una volta scesa dal pullman, mi trascino verso l'ingresso. Sono arrivata prima degli altri, perciò, per far passare il tempo, guardo il telefono.
«Ehi, pinguino», mi sento chiamare dalla voce di Noah. Mi volto verso di lui per salutarlo e lo vedo venirmi incontro. Ha uno sguardo preoccupato e immagino stia per chiedermi qualcosa riguardo l'altra sera.
«Ciao, Noah», lo saluto.
«Hayley mi ha dett-» inizia a chiedermi, ma viene interrotto.
«Laila!». Neanche il tempo di girarmi, che sento Hayley venirmi addosso e avvolgermi in un forte abbraccio.
«Come ti senti? Sembri stare bene, stai bene vero? Ho ha avuto tanta paura, ti prego dimmi che stai-».
«Sto bene, Hay», la rassicuro, mentre sciolgo l'abbraccio.
«Mi spiace non esserti stato accanto», si scusa Noah. «Avrei dovuto cercarvi prima, quando non vi ho più visto».
«Non potevi saperlo», gli poggio una mano sul braccio. Non ha nessun motivo per scusarsi.
Dopo aver terminato il discorso, iniziamo a parlare d'altro ed apprezzo il loro tentativo del non domandare nulla riguardo il mio malessere. Successivamente, dei gridolini ci interrompono bruscamente e tutti ci dirigiamo verso quelle urla. Vediamo alcune ragazze riunite in gruppo. Quest'ultime iniziano a fantasticare ad alta voce.
«Lo voglio come padre dei miei figli», sento dire da una di loro con una voce sognante. Le altre commentano e parlano tra di loro riguardo la sua bellezza da togliere il fiato. Non capisco a chi si riferiscano esattamente. La mia curiosità ha la meglio e mi giro verso la direzione in cui hanno lo sguardo puntato. Vedo niente di meno che Caiden avvicinarsi all'ingresso, con passo sicuro.
Un po' le capisco, mi ritrovo ad ammettere. Ma non riuscirei mai a dire quelle cose ad alta voce. Anche io, come loro, lo osservo incantata, mentre lui ci oltrepassa ed entra dentro scuola, senza degnare nessuno di uno sguardo. Ovunque va, si porta dietro questa aria misteriosa.
Giro la testa verso Hayley e la vedo scrutare in fratello in silenzio. Chissà a cosa starà pensando. Io e Noah la distraiamo dai brutti pensieri e decidiamo che è il momento di andare ed entrare in classe. Ci avviamo pigramente in aula, per niente pronti a subirci le successive due ore con il professor Williams. Lo conosco da poco, ma posso già dire di non amare molto le sue lezioni. È un po' noioso ed è come se parlasse solo per lui, non gli interessa niente di ciò che lo circonda.
All'ora di pranzo ci ritroviamo tutti quanti in mensa ed io devo ancora abituarmi a questa nuova normalità.
Ci sediamo ed iniziamo a mangiare, parlando del più e del meno, fino a quando non sento qualcuno spostare una sedia per sedersi.«Ciao bella gente», mi volto verso questa persona e vedo Blake. Cosa ci fa qua?
«Ciao, bellissima» aggiunge rivolgendosi ad Hayley. Lei subito arrossisce e accenna un timido saluto. Okay, credo di aver capito del perché si trova qua. Quando pensava di dirmelo la mia amica?
«Ehi Laila, ho saputo che ti sei sentita male alla festa, mi dispiace. Ti senti meglio?», mi domanda cortese. Come fa a saperlo? Deve averglielo detto Caiden oppure Hayley, visto che sembra nascondermi una probabile cotta per lui. Speriamo solo non lo sappia tutta la scuola.
«Sto bene, grazie. È stato solo un piccolo malessere», gli rispondo velocemente, accennando un sorriso.
«Menomale», si gira di nuovo verso la mia amica e, dopo averle lanciato un lungo sguardo carico di emozioni, si alza. «Ci vediamo ragazzi», ci saluta e sparisce fra i tavoli. Tutto ciò è stato un po' strano ed inaspettato.
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Enough
Storie d'amore• STORIA COMPLETA • «E se non dovessi essere abbastanza?» dice guardandomi con un'espressione afflitta che mi spezza il cuore. Davanti a me non vedo il Caiden che tutti conoscono, vedo il bambino che in passato ha sofferto troppo. «Tu sei abbastanza...