Capitolo 49 - Piede di guerra

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Sento un gran caldo, forse sto anche sudando. Vorrei muovermi e trovare una parte più fresca del letto, ma sono troppo comoda e non voglio abbandonare questa sensazione. In compenso, il letto si muove ed io affondo ancora di più nel calore che emana. Poi realizzo che i letti non si muovono. Socchiudo gli occhi e li sento bruciare a causa della luce che proviene dalla finestra. Sposto il viso per coprirmi e ritorno nella stessa posizione di prima. Quando piano piano comincio a connettere, capisco di ritrovarmi addosso a Caiden. Lui mi sta tenendo le mani dietro a schiena e mi permette di appoggiarmi con la testa sulla sua spalla. Il calore che sentivo non era altro che il collo di Caiden ed ora che ci faccio caso, sento anche il suo respiro caldo che mi solletica il viso. Aspiro il suo dolce profumo e sospiro, sfregando involontariamente il naso sul suo collo. Siamo rimasti attaccati così tutta la notte, non mi ha lasciato un attimo. Un sorriso automatico spunta sulle mie labbra.

«Ti muovi tanto» sento la sua voce bassa e roca di prima mattina. È legale una roba del genere?

«Scusa. Non ti ho tirato calci vero?» chiedo incerta. Da piccola li tiravo senza volere, mia madre me lo ha sempre raccontato. Adesso nel sonno continuo a muovermi, ma spero di non essergli sembrata un anguilla. Lui, tenendo ancora gli occhi chiusi, fa un verso che immagino stia a significare di no e mi stringe ancora più a lui. Porto involontariamente una mano sul suo petto e lo accarezzo.

«Non dormivo così bene da tanto», lo sento dire.

«Dormi male la notte?» chiedo preoccupata, alzando il volto verso di lui.

«A volte non dormo proprio» ammette. Ora si spiegano tutte le volte in cui l'ho visto con un aria stanca. «Poche volte riesco a dormire tante ore di fila». Sto per chiedergli altro, ma mi precede. «E di certo non ricevo mai risvegli del genere» dice con un sorrisetto aprendo finalmente i suoi meravigliosi occhi. Punta il suo sguardo su di me, guarda i miei occhi, le mie labbra e poi scende fino al collo. Guarda soddisfatto quel punto, credo mi abbia fatto un succhiotto. Se adesso sfioro quel punto con le dita, sento un leggero dolore.

«Ti fa male?».

«No...è solo un po' fastidioso» ammetto. Lui abbassa il volto per lasciarmi un bacio su quel punto. «Perché lo hai fatto?».

«Perché non sono riuscito a trattenermi» ammette. «E poi così gli altri capiscono che devono starti lontani».

«Nessuno è interessato a me» dico alzandomi sui gomiti.

«Invece potrei farti una lunga lista» porta i miei capelli dietro l'orecchio. «Ad incominciare da me» continua diretto, tanto da farmi rimanere senza parole. Forse ho sempre desiderato sapere se provasse qualcosa per me, ma non mi sarei mai aspettata potesse dirlo veramente.

«Dici davvero?» chiedo sorpresa, sentendo il mio viso arrossire sempre di più.

«Sì» risponde senza esitare e senza staccare i suoi occhi dai miei.

«Ma tu...Emily...?» Non so neanche io esattamente cosa voglia dire, ma non posso fare a meno di chiederglielo. Persino ieri sera si sono parlati da vicino. Certo, Caiden sembrava non sopportarla, ma non posso negare il fatto che sono stati...intimi per anni.

«Non pensare a lei, il suo pensiero non mi sfiora nemmeno. Dopo quello che ha ti fatto, si è scavata la fossa da sola. Così come Ward», mi spiega stringendo i denti. Forse dovrei dirgli che l'ho incontrato ieri.

«Ehm...a proposito di lui, devo dirti una cosa».

«Cosa?» chiede mettendosi sull'attenti. Tentenno un po'. «È successo qualcosa? Riguarda loro?».

«Ho visto Scott ieri» dico velocemente, per non esitare troppo. Lo vedo irrigidirsi e mettersi seduto.

«Cosa? Perché?».

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