Capitolo 57 - Delusione

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Pensavo di essermi abituata alle delusioni. La mia vita era sempre stata piena di esse.

Molte cose da bambina e ragazza mi facevano sentire male, rimanevo con quella brutta sensazione addosso, che non riuscivo mai a levare.

Lasciavo trascorrere tempo, ma erano sempre lì, le parti brutte della storia che mai combaciavano con quello che desideravo io. Arrivai ad un punto in cui iniziai a pensare che forse la parte sbagliata della storia fossi solo ed unicamente io.

Per me stessa ero una delusione. Non ero mai stata la persona che desideravo essere e immagino di non esserlo tutt'ora. In passato volevo essere perfetta agli occhi di tutti. Odiavo essere me. Non volevo essere la timida, insicura e impacciata ragazzina che tutti vedevano. Desideravo così tanto poter cambiare, avere un carattere forte e sicuro di sé. Questo non solo per loro, ma anche per me. Credevo che in qualche modo mi sarei potuta sentire meglio. Inutile dire che non è successo, per quanto ci provassi, non riuscivo a fingere di essere un'altra persona.

Nella mia vita ho visto tante persone cambiare. Ho visto il loro caratteri diventare l'opposto di quello che erano. Per loro era così semplice mostrarsi diversi agli occhi degli altri. Pensavo che avrei potuto farlo anch'io, non sembrava complicato. Ma allora perché non ci riuscivo?

Ci provavo e riprovavo. Ad un certo punto mi sono chiesta come mai stessi cercando di farlo, per quale motivo mi stavo imponendo di cambiare. Credevo che le cose sarebbero migliorate, che mi sarei sentita meglio. Forse volevo essere come le persone che ogni giorno incontravo a scuola e che erano rispettate da tutti. Immagino che le invidiassi, credevo che solo sentendomi come loro mi sarei potuta sentire meglio.

Col tempo ho capito che non era ciò che volevo davvero. O meglio, una parte di me desiderava essere come loro e non essere più la ragazza evitata da tutti e con la quale a gente non parlava, ma ho capito che non era cambiando me stessa che avrei raggiunto ciò che credevo di desiderare. Non riuscivo a cambiare perché non potevo, non potevo fingere di essere tutt'altra persona. Non potevo.

E alla fine sono rimasta uguale, sentendomi per ancora un po' di tempo una delusione. Continuavo ad essere la solita Laila di sempre, nulla di speciale. Continuavo a guardare gli altri fare passi avanti, mentre io mi sentivo bloccata metri e metri dietro di loro. Continuavo ad osservarli sognando che un giorno anche io avrei avuto la mia fetta di felicità.

Essere me stessa, però, era rassicurante. Mi sentivo bene, stavo veramente bene. Mi è bastato quello in passato e mi basta tutt'ora. Adesso ho capito che è così che voglio essere. E ho persino ricevuto ciò che non immaginavo nemmeno di meritare: degli amici. Potrà sembrare patetico, ma per la Laila del vecchio liceo questo è da considerarsi davvero un traguardo.

Ciò non comporta che le delusioni sono scomparse. A volte sentivo che ne avrei ancora avute tante. Ne avevo la consapevolezza. Credevo che nessuna potesse di nuovo colpirmi in modo travolgente, ma lo sguardo di Caiden e la sua indifferenza mi hanno sgretolato e dimostrato il contrario.

Mi ero lasciata sfuggire i miei sentimenti e questo non doveva accadere. Mi sono lasciata trasportare dal momento ed ho sbagliato. Non volevo che lo sapesse così. Forse nemmeno volevo lo sapesse. Sapevo che niente di quello che provavo era ricambiato, per questo non volevo correre il rischio di espormi, ma ormai il danno è fatto.

Quello che più mi devasta, però, è stata la sua reazione. È chiaro che dopo questo non vuole più avere niente a che fare con me. L'ho capito da come in questi giorni mi sta evitando, ma lo si poteva intuire chiaramente dal momento in cui quel maledetto giorno dovevamo tornare a casa. Non mi ha rivolto parola e le poche volte in cui è successo è stato solamente perché necessario. Appena la sua auto si è fermata davanti casa mia, ho subito aperto lo sportello. Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi perché non volevo correre il rischio di scoppiate a piangere davanti a lui. Sono scesa di fretta dall'auto senza fiatare e sono corsa in casa.

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