Capitolo 93 - Renderlo vulnerabile

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Nonostante il terrore, la situazione sembrava semplice per quanto assurda: Scott ha deciso di rapirmi per rancore o chissà per cos'altro. Ma nel vedere quest'altra persona, credo tutto mi sia crollato addosso un'altra volta. Vedere Aaron Rivera di fianco all'altro mostro, mi ha scatenato un senso di paura e nausea.

Mi sono congelata sul posto ed ho iniziato a farmi mille domande, chiedendomi come mai fosse qui, se stesse collaborando con lui, se fosse a conoscenza del fatto che fossi qui rinchiusa. Mentre rifletto, ho ancora gli occhi sbarrati dalla sorpresa, lo guardo e lo analizzo con attenzione. Non sembra particolarmente sorpreso di vedermi, in realtà oserei dire che già sapesse del fatto che mi sarei ritrovata di fronte a lui.

Mi guarda dritta negli occhi sì e no due volte, ho come la sensazione che guardarmi gli risulti difficile, anche se non saprei spiegarmi assolutamente il perché.

«Sorpresa?», mi chiede Scott con un sorriso. È evidente il fatto che lui in questo momento si stia divertendo, sarà bello per lui sentirsi con il pieno potere.

«Cosa significa?» domando sentendo a malapena la mia stessa voce.

«Beh, significa innanzitutto che dovrai iniziare a rivalutare le tue amicizie» inizia Ward, sempre con un sorriso stampato in volto. «È qui per aiutarmi, non sono l'unico ad avere un conto in sospeso con Wright» spiega.

«Cosa vorresti dire? Cosa vi avrebbe fatto?» domando stordita.

«Forse la domanda giusta è "cosa non mi ha fatto?"» risponde, per poi afferrare la sedia di fianco a lui, sedendosi sopra. «Ma scommetto sarai tutta orecchie. Allora, vediamo... forse non lo sai, ma in passato io e Caiden facevano parte della stessa squadra».

«Giocavate a calcio? Sii più chiaro» ribatto chiedendogli di essere più specifico.

«Eravamo nello stesso giro, gestito da mio fratello. Ti dirò, lui non era neanche tanto male all'inizio, ci sapeva fare ed era in gamba, forse fin troppo. Iniziava ad essere sempre più apprezzato e stimato, questo Matt lo notò. Vide in lui l'occasione e non volle farsela sfuggire, tant'è che lo prese sotto le sue ali. Ora puoi immaginare, chi avrebbe Matt invece dovuto prendere come sua spalla destra?» chiede retorico, per poi indicarsi con entrambe le mani. «Esatto, me, suo fratello. Chi altro avrebbe potuto sostenerlo più del sangue del suo sangue? Nessuno. Ma a quanto pare le cose hanno iniziato a girare in un altro modo, Matt iniziava a preferire sempre di più il ragazzo prodigio, che suo fratello. Preferiva lui a tutto, si fidava ed erano diventati inseparabili. Quindi mentre loro erano culo e camicia, io ero solo, abbandonato a me stesso, senza più l'appoggio neanche di mio fratello. Ad essere sincero l'ho odiato, così tanto, però poi stavo anche iniziando ad accettarla e lo avrei fatto del tutto, se solo la situazione non mi fosse venuta contro. Non solo mio fratello mi aveva tolto il posto che mi aspettava, ma ha iniziato a comportarsi con me come se fossi uno dei suoi tanti scagnozzi. Non ero più suo fratello, ero solo uno dei tanti a cui dare ordini e non mi trattava diversamente. A Caiden, però, riservava un trattamento diverso, il migliore, quello che sarebbe dovuto aspettare a me» conclude. Dal suo volto leggo un misto tra rabbia e tristezza, pare essere veramente deluso da suo fratello e rancoroso nei confronti di Caiden.

«H-hai fatto tutto solo perché Caiden era migliore di te?». Alle mie parole, lui alza subito lo sguardo e mi fulmina.

«Non è migliore di me, non lo è mai stato e Matt questo non l'ha capito. Mi ha tolto il potere che potevo avere con lui, per scegliere invece uno sconosciuto. Ha preferito trattarmi da immondizia, senza mai accontentarsi di ciò che facevo, mentre continuava ad elogiare tutto ciò che faceva Wright. Dunque, ho deciso che vendicarmi sarebbe potuto essere quantomeno soddisfacente».

«Perché vendicarti? Caiden adesso non è più così vicino a Matt, non vuole esserlo, puoi rientrare in gioco tu» tento.

«No, cara, è vero che è caduto dal trono, ma ancora non abbastanza. Finora è sempre caduto in modo dignitoso, niente lo ha mai colpito, quindi, penso proprio di volerlo fare io. Matt ancora cerca in lui qualcosa, guadagno o forza, non lo so, ma a me non interessa, presto non avrà più modo di farlo».

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