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Con l'ansia a mille e il battito del cuore accelerato, ci dirigiamo nel suo ufficio

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Con l'ansia a mille e il battito del cuore accelerato, ci dirigiamo nel suo ufficio. Resto dietro a Giuliano che sembra destreggiarsi bene in questa reggia. Quando ci ritroviamo davanti alla porta di mogano, una strana sensazione alleggia nel mio petto, il timore che possa essere successo qualcosa al bambino, s'impossessa dei miei pensieri,

«Avanti» Il timbro di voce baritonale mi fa sudare le mani. Le sfrego sui jeans neri, cercando anche di regolare il respiro. Giuliano mi fa avanzare per prima e quando entro, un odore di whisky penetra le mie narici. «Vedo che vi siete conosciuti.» Non dico nulla, resto ferma davanti a lui, mantenendo lo sguardo dritto.

Anche se dentro sto morendo lentamente. Quest'uomo mi fa uno strano effetto. I miei occhi scortano la sua figura: è composto dietro la sua scrivania, con le mani incrociate tra loro e gli occhi verdi puntati su di noi.

Incute timore, rigore e traspare anche una certa sensualità.

È sexy in ogni gesto che compie.

Osservo le sue mani afferrare il bicchiere di cristallo, versarsi del whisky e poggiarlo sulle labbra carnose. Il liquido gli scende in gola, facendo evidenziare il pomo d'Adamo. Quest'uomo mi seduce senza nemmeno saperlo. «Perché siamo qui?» Il tono fermo e severo di Giuliano, mi fa capire che i due non siano in buoni rapporti. Il fratello minore si siede sulla poltrona davanti a lui, si guardando in silenzio e, in esso posso sentire mille parole che solo loro però, hanno il potere di comprendere.

Gli occhi verdi di Alexander, contro quelli di Giuliano. Tossisco sentendomi di troppo e l'attenzione del secondo si sposta su di me mentre, il fratello maggiore si ricompone. «Siete qui perché voglio parlarvi.»

Il suo sguardo passa in rassegna il fratello e poi me. Non appena i suoi occhi entrano in contatto con i miei, mi mordo il barro inferiore, in un gesto spontaneo. Il suo sguardo ha il potere di scavarmi dentro, guardare oltre le mille barriere e sentire cosa provo in questo momento. Mi sento in imbarazzo, nonostante ciò non abbasso lo sguardo e, continuiamo a schernirci a vicenda, mentre le mi gote si dipingono di rosso dal disagio.

«Hai intenzione di parlare, oppure vi lascio soli?» Sussulto non appena Giuliano dice queste parole, automaticamente faccio un passo indietro, come se fossi stata scoperta e, colpita nel punto debole.

Cosa cazzo mi succede?

Non posso reagire così solo per un uomo.

Si, è sexy. Ma non ha nulla di diverso degli altri.

«Domani tu inizierai a lavorare in azienda.» Guarda il fratello che al contempo sbuffa. Da questo atteggiamento suppongo che, non gli faccia piacere tutto questo ma, annuisce. «Mentre tu dovrai studiare.» Scoppio a ridere come se avesse appeno detto una fandonia.

«Si certo.» Non posso credere di avere davanti la stessa persona che ha messo a soqquadro la stanza. «Ti ho già detto che non prendo ordini da te. Vorrei fare qualcosa che aggrada anche me. »

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