Quando torno a casa è ormai sera. Appena varco la soglia, mi rifugio in camera mia chiudendo la porta a chiave alle mie spalle. Appoggio la fronte sopra il legno di mogano, espirando dal sollievo che nessuno mi abbia vista.
Mi prendo del tempo, quando basta per calmare il mio battito accellerato. Mi tolgo i tacchi e, cerco di raggiungere la cerniera del vestito che, questa mattina ho fatto salire con maestria. Appena la trovo, la tiro giù ma delle mani raggiungono le mie e, mi volto interrompendo quel contatto. -Dove sei stata?- I suoi occhi verdi mi stanno incenerendo ma, non lascerò che possa sentirsi arrabbiato con me, quando quella infuriata dovrei essere io.
Avanzo nella stanza, lasciandolo dietro di me e, mi tolgo finalmente la parrucca e le lenti a contatto. Mi siedo sul bordo del letto e, sospiro. -Mi sono presa del tempo per me.-
Inizia a camminare avanti e dietro per la stanza e, i suoi occhi verdi adesso, sono del tutto neri. Quando, Alexander è incazzato è meglio stargli lontano ma, adesso che siamo chiusi in una stanza, soltanto noi temo per la mia incolumità. -Del tempo per te? E spiegami per fare cosa?- Non ho paura che possa farmi del male ma, quando è così potrebbe rompere qualsiasi cosa abbia intorno.
Ne ho avuta la prova, quando ho messo a rischio la vita di Lucas. -Avevo bisogno di pensare.-
Si ferma e, a grandi falcate mi raggiunge scuotendomi dalle spalle. -Cazzo Leyla, parla o devi tirarti le parola da bocca?- Urla esasperato e, a mia volta mi alzo spingendolo all'indietro.
Non so cosa mi stia succedendo ma, sento un fuoco che mi sale fino ad arrivarmi al cervello. Sento le gote in fiamme mentre, continuo a prenderlo a pugni. -Sei un bastardo egoista. Come sempre pensi solo a te stesso. Domani ci sarà una cazzo di festa ed io, dovrò vestire i panni di una donna che non sono. Qualcuno che ti terrà per mano, sorriderà accanto a te e, che esporrai come se fosse un trofeo.- Faccio una pausa poiché sono a corto di fiato. Abbasso la testa, osservando i miei piedi. -Ma io non sono un trofeo e, non sarò mai quella donna.-
Mi volto, non volendo guardare i suoi occhi. Appoggio le mani sul davanzale della finestra osservando la vastità di verde. -Sei gelosa?- La sua domanda, mi lascia perplessa.
Sono gelosa?
Inizialmente avevo paura poi, quando ho capito cosa avrebbe potuto fare Mia mentre, la vera me sarebbe stata in disparte a guardare si...Ho iniziato a sentire una sensazione strana alla bocca dello stomaco. Avrei voluto, in quell'istante tornare indietro nel tempo e, non aver mai indossato quella dannata parrucca. Non perché, non avessi voglia di vestire i panni di una donna intraprendente ma, bensì perché lei può viverselo al di fuori mentre, per noi ci saranno solo queste quattro mura. -Si, sono gelosa. Sono gelosa di qualcosa che sono io. E so che può sembrare patetico ma è così. Puoi anche ridermi in faccia adesso, tanto non cambierà le cose.- Scrollo le spalle mentre, una lacrima mi bagna una guancia e la caccio via prima che lui possa accorgersene.
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Dark Seduction
ChickLit[COMPLETA E DA REVISIONARE] Leyla Colins strappata dalla sua città natale. Lascia alle sue spalle l'uggiosa Londra, per affacciarsi ad una accaldata Miami. Che di caldo non avrà solo le temperature. Non appena metterà piede nella reggia, dei Morris...