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Le promesse

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Le promesse... A quante crediamo per un semplice attimo di felicità? A quante speriamo che siano vere e, non solo parole dette dal momento?

Alle parole di Alexander però, io credo è una parte di me vuole che arrivi quel giorno appena possibile. Ma tutto questo non mi basta più. Voglio arrivare al suo cuore, scalfirlo e riuscire a fargli provare qualcosa. Anche una minima emozione purché, riesca a fargli battere il cuore.

E che batta solo per me.

Dopo aver vagato nel vuoto in questo lasso di tempo. Crogiolandomi in mille domande, le risposte che ottenevo hanno avuto il potere di lasciarmi con l'amaro in bocca. Sono ben consapevole che non sono l'unica per lui: ci sono molteplici donne che, farebbero patti col diavolo, pur di averlo tutto per loro.

Ma come si fa a scendere a patti col Divaolo, quando ce l'hanno davanti?

Come si riesce a far provare qualcosa alla persona che hai accanto se, non ha nessun'intenzione di sentire un'emozione?

Forse dovrei scappare, andare lontano e mandare all'aria anche questo matrimonio combinato. Prima che questa famiglia, mandi all'aria il mio cuore e la mia sanità mentale.

Eppure, nonostante le mille ragioni che mi dicono di andar via. L'istinto, lo stesso che mi ha portata a sfidare quell'uomo irraggiungibile mi dice di restare.

Resto con gli occhi aperti a fissare il soffitto mentre, Alexander è accanto con me, occupato a smanettare col computer. «Riesco a sentire i tuoi pensieri.» Sorride, prendendosi gioco di me. Mi volto, poggiando la testa sulla mia mano e, osservandolo.

È estremamente sexy anche così.

Il petto totalmente nudo mi invita ad allungare una mano e, tastare la durezza di quegli addominali scolpiti. Gli occhiali da vista che indossa lo rendono ancor di più, attraente ai miei occhi. Non mi degna di uno sguardo ma, è ben consapevole che lo stia osservando. O meglio... lo sto mangiando con gli occhi mentre, i miei ormoni stanno ballando la samba. «Ho conosciuto Rose, la ragazza italiana che ha portato mio fratello.»

Mi ero totalmente dimenticata della sua presenza e, maledico me stessa per non essere stata attenta.

Chissà cosa penserà Giuliano?

Dio, sono stata io a dirgli di portarla qui e, che ci sarei stata per qualsiasi evenienza. E cosa faccio? Mi dimentico della sua presenza e, di come stia. Mi porto una mano sulla faccia. Vorrei prendermi a sberle. «Sta bene. L'ho fatta sistemare nella stessa ala di mio fratello.» Annuisco, pensierosa e mi metto a sedere.

«Vado a conoscerla.» Con la mia tuta total black, mi dirigo negli alloggi di Giuliano. Muovo silenziosamente i piedi nudi, sul tappeto rosso ascoltando ogni singolo rumore. Sembra che mi stia aggirando di soppiatto ma, non voglio cogliere i due piccioni in fallo.

Una volta davanti la stanza del biondino, busso e ricevendo subito dopo un invito ad entrare. Abbasso la maniglia e, la prima cosa che notano i miei occhi sono i due ragazzi sdraiati sul letto. Mi soffermo sulla figura della donna: i capelli biondi lunghi le contornano il viso angelico, gli occhi verdi puntati nella mia direzione e, le sue mani strette intorno alla sua pancia. «Ciao.» Il mio tono di voce esce insicuro e titubante.

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