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Siamo atterrati adesso, dopo qualche ora di volo siamo finalmente arrivati a Londra

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Siamo atterrati adesso, dopo qualche ora di volo siamo finalmente arrivati a Londra. Tra tre giorni, ci sposteremo nuovamente per andare in Italia e, credo che Alexander abbia tutta l'intenzione di passare lì il restante dei giorni. Nonostante ciò, l'ho viso visibilmente confuso e agitato. Forse l'idea di abbandonare l'azienda, la casa e tutto il suo lavoro non lo alletta molto. Qualcosa mi dice che si sia pentito della sua scelta ma, adesso siamo qui e non possiamo più tornare indietro.

Quando siamo scesi dall'aereo un'auto ci venuta a prendere, portandoci in un attico dove a breve ci verrà servita la cena fuori al terrazzo. Mi godo la vista del Big ben e del Towers Bridge, respirando l'aria a pieni polmoni. Mi beo anche della freschezza che c'è mentre, mi pizzica la pelle facendomi rabbrividire.

Alexander è seduto davanti a me e, sento i suoi occhi penetrarmi fin dentro le ossa. Il suo sguardo ha la capacità di farmi sentire a disagio ma, riesce anche ad infondermi calore. Quel calore che una volta reputavo casa. Non so cosa aspettarmi da lui e, nemmeno da me stessa. So soltanto che voglio lasciarmi il dolore alle spalle e, ricominciare. Questo potrebbe essere un nuovo inizio per me.

Un inizio senza di lui.

Devo restargli accanto come Mia Williams non come Leyla Collins.

«Ti trovo particolarmente rilassata. Cambiare aria ci farà bene.» Lo osservo, mentre flette i suoi gomiti poggiandoli sul tavolo e scrutandomi con quel fare altezzoso. Annuisco soltanto, senza dargli particolare risposta. «Vedrai andrà tutto per il meglio.» All'improvviso, compie un gesto che prima d'ora non gli avevo mai visto fare. Con la lingua si umidicce le labbra, indugiando un po' di più su quello inferiore prima di morderlo e, nella mia testa si riflette una sola immagine.

Mi schiarisco la voce e, non posso far a meno di serrare l cosce per placare l'eccitazione che mi ha provocato quel gesto. Questo significa giocare sporco e, so bene cosa sta facendo quest'uomo. Vuole sedurmi, indurmi a cedergli nuovamente il mio corpo ma, non lo farò.

Può anche provocarmi ma, deve ricordarsi che se avessi voglia potrei giocare anch'io.

E molto spesso so giocare sporco.

Più di quanto immagina.

Sorride sapendo l'effetto che ha sul mio corpo e, faccio lo stesso anch'io. «Alexander, non giocare col fuoco rischierai di bruciarti.»

«Credo che tu sappia quanto mi piaccia giocare col fuoco.» Si sporge e, il mio sguardo viene catturato dalle sue braccia muscolose. Sembra che la camicia nera che indossa non riesca a trattenerle e, stia per scoppiare. «Per te lo attraverserei.» Il suo sguardo è serio ma, dura soltanto un attimo per lasciar spazio ad un sorrisetto malizioso. «Attraverserei il fuoco, per darmi calore. Lo stesso che sono sicuro ci sarà tra le tue gambe. Perché è così Leyla, sei eccitata non è vero? Se adesso mi alzassi, mi basterebbe toccarti per rivelare quanto tu sia calda là sotto.»

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