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Era da un po' che non mi ritrovavo tra le braccia di Alexander, ed era anche da un po' di tempo che desideravo il suo corpo. Adesso che ho la possibilità di godermelo, cerco di focalizzarmi su di lui quanto più mi sia possibile, memorizzando qualsiasi instante che condividiamo. «Mi stai osservando in modo inquietante.» Con gli occhi chiusi, riesce a percepire il mio sguardo sul suo volto.

Siamo ancora nel suo ufficio, sdraiati a terra vicino al camino acceso, riscaldati anche da una coperta che mi sono portata dietro. «Ti sto amando in silenzio.»

«Adesso si chiama così? Amare in silenzio?»

«Lasciami contemplare il tuo viso.»

Sorride ma non dice nulla, lasciandomi anche accarezzare con cura ogni singola parte del suo volto. I miei polpastrelli, carezzano la fronte alta, scendendo lentamente verso gli zigomi, circondano i suoi occhi chiusi che nascondono delle iridi verdi, che amo profondamente. Scendo ancora ritrovandomi sulle sue labbra, che ho baciato, morso e torturato fino a pochi istanti fa. Salgo, verso il suo naso dritto e ripeto questi movimenti ancora, ancora e ancora.

«Ti piace proprio amarmi in silenzio?» Annuisco sorridendo, consapevole che lui non possa vedermi. «Ci sono coì tante cose che ci tocca fare, e noi siamo qui ad oziare.» I suoi occhi si spalancano, mostrandomi il colore che di tanto in tanto, mi perdo ad osservare.

«Mi piace oziare, soprattutto quando si tratta di te.» Poso le mie labbra sulle sue, in un piccolo, fugace bacio a stampo.

«Anche a me piace, quando si tratta di te ma abbiamo ancora molto da chiarire e devi sapere alcune cose che non ho avuto il coraggio di dirti.» I suoi occhi mi sfuggono, concentrandosi sul fuoco che arde. «So che può sembrarti scorretto da parte mia, ma non posso permetterti di partire con me, senza farti ascoltare un'altra realtà dei fatti.»

«Alexander...»

Costringo il suo volto a guardarmi negli occhi, ma sfugge dalla mia presa. «Non solo ti stai addossando una vita che non ti sei scelta, non permetterò che tu non sappia la verità su tuo padre.»

«Non voglio saperla.» La mia affermazione lo fa restare di sasso, ma almeno adesso ho la sua completa attenzione. «Non mi stai costringendo a fare nulla. Io ho deciso di starti accanto, perché ti amo. Perché voglio vivere la mia vita al tuo fianco. Voglio assaporare con te ogni singolo attimo di felicità e voglio starti accanto, perché sei parte di me. Sei l'uomo che voglio nella mia vita, per il quale provo dei sentimenti e non ti libererai così facilmente di me.»

Le mie parole riempiono il silenzio tombale della stanza. Dopo qualche attimo di esitazione, Alexander arpiona il mio viso tra le sue mani, mostrandomi senza alcune vergogna i suoi occhi velati di lacrime. «Cos'ho fatto per avere te nella mia vita?»

«Non so cos'hai fatto, ma io so cosa sto facendo, e cosa vorrò fare. Voglio passare il resto dei miei giorni con te. Tu, Alexander Morrison, vuoi passare il resto della tua vita con me?»

«Tutta la vita.» Le nostre labbra s'incontrano nuovamente, in un bacio dolce, dove le nostre lingue danzano insieme.

Mai come adesso, ho chiari i miei sentimenti nei confronti di quest'uomo. L'amore che provo per lui, è incondizionato e non si può spiegare, nemmeno a parole. È qualcosa che ti affiora dentro, dando vita ad un qualcosa di sensazionale. Tra di noi, è sempre stato così. Il nostro giocare, metterci alla prova, stuzzicarci e poi alla fine di tutto...amarci. Forse non saremo la coppia perfetta, di sicuro abbiamo commesso entrambi degli errori, molti di cui non vado fiera, ma nonostante ciò siamo riusciti ad andare avanti. Perché infondo amare significa anche saper perdonare e andare avanti.

Nella mia mente sarà sempre vivido il ricordo di quella notte, ma saranno sempre presenti i ricordi vissuti con l'uomo al mio fianco. Lui è stato in grado di farmi sentire viva, mi ha fatto capire cos'è l'amore e poi me l'ha fatto vivere.

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