47

1.2K 47 1
                                    

Leyla

Non so dirvi quanto tempo sia passato dall'ultima volta che l'ho visto. Mi sono rintanata nel piccolo monolocale che ho trovato e non mi sono mossa da qui. Fortunatamente, Alexander mi aveva dato la mia parte di accordo e con quella sto andando avanti, altrimenti non mi sarei potuta permettere di pagare nemmeno gli alimenti.

La cosa più difficile in tutto questo è stare senza i Morrison. Quella famiglia di pazzi, nonostante tutto mi manca e non riesco a pensare ad altro.

Come stanno?
Cosa fanno in questo momento?
Gli manco?

La decisione di andare via l'ho presa senza pensarci troppo e, tornando indietro non sono sicura che avrei rifatto la stessa cosa. Purtroppo, non cancella c'ho che mi ha fatto, non posso dimenticarlo e credo che non riuscirò mai a farlo.

Però posso perdonare lui.

«Io ti perdono.»Lo dico con convinzione, guardandomi allo specchio come se fosse una poesia, e la dovessi interpretare. Rabbrividisco, quando le mie parole fuoriescono dalla mia bocca e, scuoto la testa imperterrita mentre le immagini di quella notte, si fanno più vivide nei miei pensieri. «Non ci riesco.» Accarezzo la mia pancia, avvilita da ciò che non riesco a pronunciare.

Il perdono l'ho sempre visto come un passo per andare avanti.

E se non riuscissi a dirlo, come potrei soltanto guardarlo negli occhi?
Come potrei anche solo rivolgerli la parola?

Sbuffo spazientita, ritornando nella piccola cucina di legno. Mi siedo sullo sgabello e smanetto col cellulare. Lo schermo lampeggia e l'arrivo di un messaggio mi fa rabbrividire seduta stante.

Sei invitata questa sera alla reggia dei Morrison, per celebrare le nostri imminenti nozze.
Ti aspetto.
-G.

Tutto mi sarei aspettata tranne che questo messaggio. Nella mia mente, iniziano già a frullare mille visioni di questa sera e, benché mia sia imposta di non pensarlo, eccolo che appare nei miei pensieri: bello, potente come solo lui può essere. Gli occhi verdi, che luccicano di desiderio solo per me, le sue mani che stringono la mia vita sottile e le sue labbra...quelle che ho sognato e agognato per notti intere che mi ripetono sussurrando quelle due paroline.

Scuoto la testa, scacciando via quell'immagine che non fa bene al mio cuore e, al piccolo che porto dentro. I primi mesi sono sempre i più difficili e, mi ritrovo da sola ad affrontare tutto questo. Per quanto abbia avuto la voglia di alzare il telefono e parlarne con lui, non ne ho avuto la forza.

Non credo la troverò mai.

Ma devo cercarla per questa sera. Per quanto io voglia scappare da tutto ciò, è un qualcosa che ho scelto io. Approfitterò di tutto questo per parlare anche con Rosie la fidanzata di Giuliano, credo che quella ragazza ora mi odi. Gli sto per portare via il suo uomo, in un matrimonio accordato e non voluto solo per coprire la mia gravidanza e, scappare dai miei reali sentimenti. Infischiandomene anche del fatto che sia incinta come me.

D'altronde mi odierei anch'io.

Per non parlare del fatto che sia incinta. Sbuffo, rintanandomi in bagno per preparami. Dopo tre ore, sono finalmente pronta. I miei occhi scorrono lunga tutta la mia figura nello specchio e, devo ammettere che nonostante le occhiaie e gli occhi spenti ho fatto un buon lavoro.

Dark Seduction Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora