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Dopo aver origliato abbastanza ritorno nella mia camera, sedendo sul bordo del letto. Non credo ci siano abbastanza parole, per descrivere cosa sia appena accaduto. Questa famiglia ha così tanti segreti che, non basterebbe una sola vita per rimettere insieme i pezzi.

Mi chiedo quante ne abbiano passate.

Ognuno di loro porta dietro di sé un bagaglio fatto di: dolore, rabbia e paura. Hanno timore di perdersi, l'uno con l'altro ed è per questo - anche se non lo dimostrano - morirebbero per l'altro. La porta della mia camera si apre e, Alexander entra buttandosi sul letto. «Facciamo un viaggio, solo tu ed io. Lontano da questa gabbia di matti.» Mi avvicino, poggiando la testa sul suo petto.

«Questa gabbia di matti, morirebbe per te e tu moriresti per loro. Quindi smettila di rimproverarli, quando ti fanno semplicemente sentire vivo.»

«Cosa farei senza di te?» Lo guardo negli occhi e sorrido. Quando sono accanto a lui, mi dimentico persino del mondo là fuori ma, quest'oggi non è così.

Sentire Ludovica parlare in quel modo, mi ha destabilizzata e non so quanto possa essere forte io, se Alexander dovesse lasciarmi un giorno e buttarmi in un angolino. «Ho paura anch'io.» Ammetto più a me stessa che a lui. «Ashley.» Solo il suo nome mi fa venire i brividi. Non posso nascondere il dolore nei miei occhi, ne tantomeno la distanza che ho messo tra i nostri corpi.

«Questa giornata è iniziata nel peggiore dei modi. Ti prego, non facciamola degenerare ancora.» Si avvicina mentre io, annuisco e mi alzo dal letto.

Vado in bagno, aprendo il getto della doccia e lascio che l'acqua calda scivoli sul mio corpo. Potrei impuntarmi e chiedere spiegazioni, riguardo al loro rapporto ma so che non otterrei nulla. Ho imparato a conoscere l'uomo che adesso padroneggia il mio letto e, molto probabilmente potrebbe mettere una distanza tra noi e rinchiudersi nuovamente in se stesso.

Sento delle forti mani che massaggiano le mie spalle e, mi basta questo per farmi rilassare sotto al suo abile tocco. «È complicato. Non vedevo Ashley da tanto tempo e, quando si è presenta da quella porta ho avuto paura.» Vorrei girarmi ma, allo stesso tempo non voglio che lui s'interrompa.

Il contatto visivo potrebbe distoglierlo da ciò che sta raccontando e, sarò egoista ma non voglio che smetta di parlare. Ho bisogno di rassicurazioni sul loro rapporto. Voglio sentirmi dire che non c'è più nulla che, il suo amore nei suoi confronti è finito. Perché posso accettare che lui abbia amato un'altra donna ma, non credo di poter apprendere il fatto che mi stia usando per tappare la sua perdita e divertirsi con me. «Quella donna è sempre stata abile ad entrare e uscire dalla mia vita. Rivoltarla come un calzino e, sono sicuro che la sua presenza qui non porterà a nulla di buono.»

Le sue mani scendono lungo i miei fianchi, stringendomi poi in un forte abbraccio. «Vorrei rassicurarti. Dirti che la sua presenza sia passeggera ma, non posso farlo.» Mi gira, guardandomi negli occhi e prendo il mio viso tra le sue mani. «Non permetterò che faccia del male alla mia famiglia. Non di nuovo.» Le sue parole suonano come una promessa, più verso se stesso che per confortare me.

Odio quella donna.
La odio da quando ha messo piede a quella festa, con l'intenzione di rovinarmi la festa. «Lo supereremo insieme.» Stringo le sue mani e, mi sporgo per lasciargli un soffice bacio sulle labbra. «Adesso ho delle commissioni da fare.» La signora Rossi mi ha mandata un'email dicendo che voleva un incontro con me, per parlare di alcune questioni riguardo la tenuta.

Quella donna non mi piace ma, non posso tirarmi indietro adesso. L'ho volutamente minacciata, nella sua spa dicendo che avrei resto pubblica la sua vita privata. Consapevole che se avesse saputo della mia, avrei venduto l'anima al diavolo pur di mettere a tacere qualsiasi giornale da quattro soldi.

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