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«Devo andare in Italia.»

È l'unica cosa che si udisce prima che, Alexander scoppi in una finta e fragorosa risata. I miei occhi saettano nei suoi che, sono infuocati e guardando dritto in quelli del fratello. «Toglitelo dalla testa!»

La sua esclamazione lascia presupporre che, non vuole sentire ragione ma, Giuliano non sembra che non gl'importi. «La mia non era una domanda, ero passato solo ad avvisarti.»

«E sentiamo, perché hai tanta urgenza di andare in Italia?» Questa domanda lascia sorpresa me, quanto Giuliano che si muove a disagio sulla sedia. Non sa cosa dire e, la sua agitazione cresce a dismisura.

Si passa una mano nei capelli neri, tirandoli. Gesto che compie anche Alexander quando è nervoso.

«C'è una ragazza li...»

Alexander lo interrompe con tono ironico: «Tu vorresti dirmi che, vuoi andare in Italia per una qualsiasi.»

«Devo andarci perché questa ragazza è incinta. Il figlio è mio e, non ho intenzione di lasciarla sola. Un po' come hai fatto tu, no?» Lo sguardo di Giuliano è di sfida. Si poggia con i gomiti sulla scrivania, gesto che imita anche Alexander e, si guardano scambiandosi parole che solo loro riescono a comprendere.

Un po' come hai fatto tu.
Cosa significa? Alexander ha avuto un figlio? Adesso dov'è?

«Cos'hai intenzione di fare?» I toni sembrano più calmi ma, i loro sguardi si scontrano ancora tra loro.

«Andrò in Italia, cercherò di convincerla a venire alla reggia. Potrà stare al sicuro, avrà a disposizione tutte le cure e, mi aiuterà anche Leyla.»

Questa non ci voleva.

«Leyla Collins? Adesso cosa centra lei?» Gli occhi di Alexander non incontrano i miei che, sono attenta ad ascoltare la loro conversazione ancora in piedi e tremante.

«È stata lei a farmi venire l'idea di portarla qui.»

Di male in peggio...

«Andrai in Italia, la porterai qui ma, appena il bambino sarà nato voglio che faccia un test di paternità.» Il tono è fermo è irremovibile come se, sapesse già a cosa stia andando incontro il fratello.

«Perché non ci fidiamo e basta?»

«Non voglio che tu cresca un figlio che non sia tuo.» A questa constatazione, Giuliano sembra pensarci e, accetta, lasciando l'ufficio poco dopo.

«Quindi tu lo sapevi!» I suoi occhi sono fissi nei miei e, non accennano a desistere. Non ho il tempo di rispondere che, la stessa ragazza bionda apre la porta palesandosi in un vestitino rosso.

«Mi scusi, non sapevo fosse occupato.» La biondina fa marcia indietro ma, Alexander la blocca.

«Non sono occupato anzi, la signorina stava proprio per andare a fare le fotocopie, di tutto questo libro.»

Prende un libro dietro alle sue spalle, enorme. Lo afferro, appena me lo porge e, furente esco da quell'ufficio.

Che l'abbia fatto per una sorta di vendetta?

Sbuffo mentre, indispettita mi avvio verso la fotocopiatrice anche se, non so nemmeno dove sia.

«Mi scusi, vorrei sapere dove si trova la fotocopiatrice. Può aiutarmi?» Scruto la signora, davanti a me. I capelli biondi legati in uno chignon regale, l'abito nero fascia perfettamente i suoi fianchi mettendo in mostra le sue forme prosperose e abbondanti.

È davvero una bella donna. I suoi occhi verdi mi scrutano come se, fossi qualcosa di poco conto ma cerco di non farci tanto caso. La seguo mentre, ci dirigiamo nell'ascensore e, i suoi occhi non lasciano il mio corpo. «Quindi tu saresti la ragazza di Alexander?» Annuisco soltanto a questa domanda, postami con tono ironico. «Non lo facevo tipo da donne così.»

Dark Seduction Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora