Una stalla non comune

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Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 44-

Una stalla non comune


<allora Voin hai fatto come ti ho detto?> chiese Boian e l'uomo sotto i suoi comandi trattenne il sospiro e rispose <sì, sono andato al campo di allenamento a Norilsk e sta andando tutto liscio, ci sono poche reclute che si rivoltano, tutte le altre sono già pronte per entrare in azione>

Gli porse dei documenti e Doronin leggendoli vide che come sempre erano molto precisi e diligenti nel loro lavoro.

Li mise da parte e disse alzandosi <oggi devo incontrare la signora Zhukova, ho saputo che lei ha delle merci che mi porterebbero interessare, come va Tarasova in America? Sta facendo un buon lavoro?>

Voin allargandosi il nodo della cravatta disse <Tarasova sta facendo un buon lavoro, sta riuscendo ad importare droga a basso costo e anche le armi non sono scadenti. La signora Zhukova non era morta?>

Boian mettendosi la giacca disse massaggiandosi il collo <no, quella vecchia non muore mai, se non sbaglio ha avuto un infarto, almeno è quello che la gente dice in giro, ma credo che tu possa capire come sono andate le cose no?>

Il sottoposto sapendo cosa faceva quella signora fece cenno di sì e Boian sorridendo disse <bene io vado, di a Masha che può spendere quanto vuole per il vestito per dopodomani e per i gioielli dille che può cercare in quelli di mia madre, a stasera>

<a stasera Boian>

Voin vide la porta chiudersi e fece un profondo respiro, andare in quella caserma a Norilsk, che orrore!

Sapeva come era strutturato il programma per creare delle persone forti e devote a lui.

I primi mesi erano terrificanti, poi diventava più umano e chi voleva poteva poi andarsene, ma era tutto un trucco, dopo 8 mesi di allenamenti senza sosta era difficile tornare alla vita normale, la mente si svuotava dopo tutta quella fatica e riconoscevano quel posto come casa dopo averci passato così tanto tempo. Quella possibilità di andarsene era semplicemente data per far credere che potessero davvero fare una scelta.

La maggior parte della gente che veniva venduta o erano persone estremamente povere che si vendevano da sole per sfuggire dai debiti oppure erano in una situazione di vita precaria che alla fine vedendo cosa poteva offrire Boian decidevano di rimanere.

Voin sentì aprire la porta e girando vide una delle tante donne di servizio, la riconobbe, era Irakliya, a capo delle donne che lavoravano in quella villa, anche la maggior parte di loro arrivava da Norilsk.

<signor Nemiroff posso fare qualcosa per lei?>

Voin la guardò e stringendosi a sé disse <nulla Irakliya, anzi, riferisci a Masha che Boian le da il permesso di spendere quanto vuole per il vestito e di scegliere qualsiasi gioiello voglia, anche nella collezione della madre>

La donna dagli occhi ghiaccio guardò in faccia Voin e sorrise in modo denigratorio, Voin non capendo si sentì quasi minacciato e chiese <beh?>

<nulla signor Nemiroff, avviserò la signora Doronin di fare come più le aggrada e di riflettere sulla generosità del signor Doronin>

Vide la donna chiudere la porta e stringendo i pugni diede un calcio a uno dei tanti mobili pregiati dello studio di Boian! Non era la prima volta che una di quelle donne la correggeva, ma a lui non gliene fregava nulla! Usando il nome del proprietario di casa dimostrava la sua superiorità a quelle persone.

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