Un'amore oltre oceano

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Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 38-

Un'amore oltre oceano


<James passami quel documento, devo controllarlo un'altra volta...>

Il sottoposto passò il documento e poi chiese <non è meglio andare a letto signorina Moore?>

L'incantevole donna con un vestito di seta disse sfiorandosi il seno per rilassarsi <mmm tra poco, mi manca poco tu vai pure James>

L'uomo fece un cenno di consenso e se ne andò.

Samantha aveva i capelli raccolti in una coda morbida, se li pettinò e poi sorrise, faceva fatica a concentrarsi, dopotutto quel pomeriggio aveva avuto notizie dai suoi sottoposti.

Il suo amato era in Russia e lei lo avrebbe raggiunto a breve.

Sorrise slegandosi i capelli e gettando il morbido elastico per terra disse tra sé e se <mmm nessun uomo mi aveva mai attirato così prima d'ora!>

Appoggiò quei documenti, ormai aveva capito che non sarebbe stata in grado di lavorare ora che c'era lui nei suoi pensieri!

Si toccò le labbra e strinse le cosce, doveva trattenersi, ma solo il ricordo di lui la stimolava in un modo inaudito.

Eppure l'aveva incontrato meno di quattro mesi fa, ed era ancora nei suoi pensieri!

Forse perché non ci aveva passato la notte insieme? Magari perché non era caduto ai suoi piedi come gli altri uomini che incontrava? Non lo sapeva, ma sapeva solo un'unica cosa.

Si morse un unghia dal nervoso, sapeva che non doveva lasciarlo quella sera credendo che poi l'avrebbe rincorsa!

L'aveva sottovalutato, fin dall'inizio, ma ormai era pazza per lui!

Aprì uno dei cassetti e tirò fuori il biglietto che gli aveva regalato sua zia, incredibile che grazie a quella vecchia racchia lei fosse stata in grado di conoscere lui!

Sfiorò quel biglietto come se fosse un tesoro prezioso, era la prima volta che conservava una cosa simile, ma dopotutto come avrebbe potuto non farlo?

Lo rimise a posto e distendendo la schiena sulla sua poltrona di lusso sorrise al ricordo.

<cara Samantha non fare quella faccia vedrai che ti piacerà!> disse sua zia sorridente e la donna avvolta da una pelliccia di leopardo disse seccata <certamente! Io che sono una donna d'alta classe devo venire in un posto simile!>

Il posto simile era uno dei teatri più famosi di New York, ma era lo stesso di basso livello per Samantha che quasi aveva orrore a stare vicino a certa gente.

<ma guarda abbiamo uno dei posti migliori del teatro! Potrai vedere benissimo il volto del cantante! Sai ho saputo che ha avuto un boom col concerto che ha fatto circa un mese fa a new Jersey!>

L'incantevole donna dai capelli biondi sbuffò e dopo aver preso il loro posto disse appoggiando la pelliccia di alto valore e sfoderando il vestito che aveva indossato inutilmente a detta sua <zia Rosy se il concerto non mi piacerà dovrò prendere seri provvedimenti sai?>

La donna col suo vestito altrettanto elegante disse tamponando la fronte col suo fazzoletto ricamato in oro <m-ma che dici Samantha, l-lo sai che non sprecherei mai il tuo tempo>

La nipote la guardò dall'alto in basso e disse < vedremo dopo il concerto>

Aspettarono un paio di minuti e si spensero le luci, ci fu subito un grande applauso, eppure non c'era ancora nessuno sul palco...

L'occhio di bue illuminò subito la figura del cantante che sorridendo felice dall'accoglienza ricevuta non sprecò tempo con ringraziamenti o saluti e iniziò subito.

Samantha era stupita, aveva una presenza scenica assurda!

Era solo, in quel palcoscenico buio, eppure bastava, anzi il palco vuoto non bastava per racchiudere tutta la sua potenza!

Senza accorgersene si mise una mano davanti alla bocca, nessuno sussurrava o commentava, tutti erano fermi ad adorare quell'uomo solo di fronte a centinaia di persone.

La sua voce era divina, non perdeva mai la nota anzi, era la nota a seguire lui da cima e fondo.

Le parole non le capiva, non erano in inglese ma non le importò, perché in qualche modo credeva di aver capito di cosa trattasse il testo.

Sembrava quasi una poesia recitata alla persona amata che non vedeva da tempo... quasi come un richiamo per quest'ultima di mostrarsi senza timore e che l'avrebbe accolta a braccia aperte.

Il concerto fu lungo, senza nessuna pausa, dopotutto avrebbe rotto quell'incanto che si era creata in quel teatro.

L'unica cosa che sapeva Samantha e che non se lo sarebbe mai dimenticata.

Ad un certo punto decise di prendere il binocolo, e lì la donna fu rapita ancora di più!

Capelli mossi biondo miele, occhi grandi color cioccolato che facevano trasparire tutta l'emozione che stava provando in quel momento.

La sua bocca che si apriva e si chiudeva per far uscire o trattenere la melodia che stava creando.

Samantha si soffermò poi sulle labbra, rosee, magnifiche, incantevoli.

Vide poi il petto potente che dava forza alla voce di uscire e le mani non toccavano quasi mai il microfono, si appoggiavano al petto, forse per trattenere il cuore che sarebbe potuto uscire da un momento all'altro sia dallo sforzo ma anche dall'emozione.

Il concerto finì! Dopo due ore e mezza consecutive sembravano passati pochi minuti, ma si poteva vedere il sudore che scendeva dalla tempia del cantante dallo sforzo che aveva fatto che era passato davvero tanto tempo.

Nessuno si mosse, come se avessero paura di star sognando e Samantha che aveva ancora il binocolo sugli occhi vide che l'uomo sorrise, si inchinò in tutte e tre le direzioni e se ne andò, senza aspettare l'applauso estremamente meritato che arrivò pochi minuti dopo senza più fermarsi.

Ora capiva perché avevano applaudito così tanto prima, erano le persone che erano tornate per dare il loro omaggio a quell'uomo straordinario...

La donna si alzò di fretta, facendo fatica dato che era rimasta ferma immobile per tutto quel tempo.

Uscì di fretta e andò immediatamente nella saletta che avevano messo a disposizione per il cantante per riposarsi e Samantha senza nemmeno bussare entrò.

Vide il cantante senza giacca che si stava asciugando la schiena umida e sospirava per riprendere il fiato, si girò dato che si era accorto che qualcuno era entrato e Samantha vide la speranza negli occhi color cioccolato spezzarsi, fare un sorriso educato e chiedere <<come posso aiutarla signorina?>>

La donna dai voluminosi capelli biondo oro disse deglutendo la sua saliva dato che si era precipitata di fretta senza pensare <<oh beh...>> e guardò la camicia ormai aderente al corpo slanciato del cantante <<mi farebbe piacere sapere come si chiama>>

Il cantante sorrise e dopo essersi bevuto un goccio d'acqua, che Samantha non perse nessun movimento di quest'ultimo, disse sorridendo <<Marcello Moretti, lei?>>

<<Samantha Moore, ha cinque minuti da dedicarmi?>>

Il tesoro perduto di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora