Un invito letale

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Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 29-

Un invito letale


<Rumina ti hanno chiesto di andare nella villa di un certo Volkova... vai verso le dieci e torna quando hai finito>

La ragazza ne fu stupita, era la prima volta che la chiedevano a casa di qualcuno...

Ne fu felice, avrebbe guadagnato dei soldi e la stavano almeno considerando...

Sorridendo malinconicamente decise di correre in camera sua e di andare a prepararsi, prese uno dei suoi intimi preferiti, si lavò i capelli e si fece dei boccoli, decise anche di mettersi un filo di mascara. Alla fine sapeva come l'avrebbero trattata quindi decise di mettersi poco trucco apposta!

Arrivò il momento e la accompagnarono, scesa dall'auto vide poi una cancellata molto cupa ma decise lo stesso di non pensare negativamente!

Si fece coraggio e citofonò per farsi aprire e ignorando le battutine delle guardie al suo passaggio entrò nella grande villa, ma vide che non era bella come all'esterno...

Mobili distrutti guardie che ridevano ubriache e dipendenti della villa che cercavano di aggirarli per non essere presi sotto mira da uno di questi.

<sei tu la puttana?> chiese uno ghignando e la ragazza fece cenno di si.

<bene bene vieni che il capo ti aspetta, vedo che ha deciso di spendere il patrimonio della madre per puttane di alta classe ahahah!>

Rumina sorrise, dopotutto due anni in quel giro dovevi pur farti un po' di corazza per non cadere subito al primo "commento".

Più si entrava nella villa e più era a soqquadro... c'era entrata una mandria di mucche per ridurla così?

<eccoci e mi raccomando fa un buon lavoro se no> e la guardia fece un verso che sembrava quello di uno soffocato.

Rumina non disse nulla ed entrò.

Ipotizzò che dovesse essere una camera da letto, ma questo non era scontato poiché anche li i mobili e i quadri erano tutti rotti e rimaneva solo un letto posizionato a casaccio.

<eccola la mia gattina!>

Rumina si girò e vide Lèonid con solo un asciugamano sulla vita e sembrava brillo ma aveva lo stesso uno sguardo freddo e inquietante.

Vide che si sedette su una poltrona elegante, o almeno, era l'unica cosa a parte il letto che non fosse stata demolita quindi di certo era molto più elegante rispetto a quegli scarti.

<avanti gattina vieni qui> disse l'uomo aprendo un po' le gambe per far sbirciare alla prostituta cosa ci fosse al di sotto dell'asciugamano e la donna cercando di liberarsi da quell'inquietudine che l'aveva accompagnata da quando era entrata in quella villa disse <certo eccomi!>

Si tolse la giacca e iniziò a spogliarsi lentamente, vide che il suo cliente iniziava a leccarsi i baffi e non le dispiacque affatto.

Rimase col l'intimo più seducente che aveva e iniziò ad avvicinarsi a gattoni imitando una bella gatta.

<mmm ma cha gatta l'elegante che abbiamo> disse sussurrando Lèonid sorridendo e quando la donna arrivò alle sue ginocchia gli accarezzò il volto e disse <non sarebbe male averti come gattina domestica!>

Le tocco le labbra gonfie e sorridendo infilò due dita dentro la bocca della donna che iniziò a succhiare e a leccare.

Poi Romina vide come se all'uomo gli fosse tornata in mente una cosa e lo sentì dire togliendogli le dita dalla bocca <no fai tu micia, voglio vedere cosa sai fare!>

La donna spaesata chiese sedendosi non più in modo seducente <i-in che senso...>

<fai tu, stupiscimi, mostrami di cosa sei capace, oppure sai solo ingoiare cazzi e sborra?>

La donna guardò per terra e realizzò che non aveva mai fatto nulla lei, era un semplice e mero oggetto per far arrivare al piacere i suoi clienti...

<m-ma non vuoi fare tu? Insomma come sempre!> disse sorridente la donna cercando di convincerlo, ma come risposta vide soltanto un volto annoiato.

Lo vide alzarsi e andarsene.

Cosa?

Cosa stava succedendo?

Rumina presa dal panico si alzò e disse prendendogli delicatamente la mano del cliente <d-dove vai?>

Si sentì scacciare via in modo rude e Lèonid con tono annoiato rispose <sei noiosa, non sai fare nulla, ti ho chiamata perché speravo che potessi assomigliare un poco di più a lei, ma mi sono sbagliato...>

<a-assomigliare a chi?>

Lèonid girandosi del tutto e mostrando il suo corpo allenato per molto tempo disse <a Masha, ma una donna come lei è difficile trovarla...> la guardò con superiorità e disse <infatti tu non sei come lei, solo una copia di bassa qualità!>

Rumina strinse le mani, no! Almeno lui no!

Il primo cliente che gli mostrava interesse se ne stava andando, doveva forse tornare in quel limbo di trasparenza perenne!?

<a-aspetta, vieni qui dai, dopotutto mi hai chiamata non ti posso far andare via così no?>

E iniziò ad accarezzargli la schiena facendo sentire il suo seno sul petto dell'uomo e Lèonid con pietà disse prendendole il mento <donna se devo farmi succhiare il cazzo posso benissimo chiamare qualche d'un'altra anche più attraente di te. Tornatene a casa, non ti voglio più vedere>

E la lasciò cadere per terra inerme.

Rumina tremava dalla rabbia e dalla desolazione, possibile che non la volesse nessuno?

<t-ti prego non farmi andare via, farò qualsiasi cosa, ma non cacciarmi ti prego!>

Il proprietario della villa sospirando disse togliendosi l'asciugamano e aprendo l'armadio <allora vestimi, devo andare a trovare una persona al più presto!>

La donna sorrise vittoriosa e asciugandosi le lacrime si alzò e scelse lei stessa i vestiti e mano a mano sfiorando e toccando il corpo dell'uomo lo aiutò.

<c-come ti pare? Ti piace?> chiese la donna e Lèonid guardandosi allo specchio sorrise, non si era mai visto così, si girò e disse a Rumina <non male micina, ma sappi che non basta questo. Aspettami qui e quando torno vedremo cosa fare con te>

Uscì dalla stanza lasciando sola la donna, almeno lo aveva convinto a farla restare, o almeno, per quel momento...

Il tesoro perduto di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora