Amici nemici

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Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 47-

Amici nemici



Lèonid stava leggendo dei documenti, se sapeva che avrebbe dovuto combattere per ciò che meritava di diritto allora avrebbe dovuto fare l'università di legge!

Incredibile come lo stato cercava di rubarti di tutto fingendo che fosse un tuo dovere di cittadino!

Stava leggendo quando squillò il telefono fisso sulla sua scrivania e prendendo chiese <chi è?>

<<Lèonid che tono annoiato che hai>>

<zio!?>

<<certo che si! Cosa hai in mente di fare a natale?>>

Lèonid sorrise e disse appoggiando i fogli che aveva in mano <non lo so, distruggere altre cose care a mia madre, scopare un po', ci devo ancora pensare>

Sentì l'uomo dall'altra parte del telefono ridere e dire <<ho io una proposta migliore da farti!>>

Il nipote sorpreso chiese <e cosa sentiamo>

<<domani verrai con me alla festa della coppia Baranova!>>

<cosa?!> esclamò Lèonid!

La conosceva quella coppia, si ricordava che sua madre non sopportava la moglie di quel barile e che aveva proibito al marito di fare dei contratti con la famiglia Baranova.

<ne sei sicuro zio? Cosa ci dovrei fare li?>

<<Lèonid Lèonid Lèonid, te le devo dire io tutte queste cose? Andremo alla festa non solo per far vedere che sei tornato in Russia, ma che per avere nuovi contatti e affari! E poi se non sbaglio non cercavi quella puttana che ti aveva sfregiato il volto?>>

<intendi che Boian Doronin è stato invitato alla festa?>

<<bingo! Se avrai fortuna ci sarà anche quello gigolò che sta sotto i comandi di Doronin e così avremo due piccioni con una fava!>>

Lèonid sorrise, certo che se non avesse avuto suo zio con lui avrebbe potuto far poco.

<non oso immaginare che favore mi vorrai mai chiedere per ripagare la tua gentilezza zio>

<<ma per piacere Lèonid, lo faccio con piacere, non ho mai sopportato quella troia di tua madre e tuo padre è stato sempre sciocco a lasciarsi ingannare da quella strega!>>

Lèonid sorrise e disse <se ci sarà mai qualcosa non esitare a chiedere>

Dall'altra parte del telefono l'uomo sorrise e disse guardando una cartella con scritto su il nome Glenda Rossi <mmm non temere allora non esiterò a chiedere>

Il nipote sorrise e disse <bene allora buon natale in anticipo zio>

<<buon natale anche a te caro>>

E così si chiuse la chiamata.

Lèonid sorrise ma poi vedendo tutti i documenti sulla scrivania sospirò, sfogliò gli altri fogli che non aveva accorta letto e sbuffò, si era divertito distruggendo la villa della madre, ma si era stufato di vedere gente che la riparava e avvocati entrare vivi per poi essere trascinati fuori in un sacco nero.

Appoggiò la schiena alla poltrona e aggrottando le sopracciglia disse <devo ammettere che la Russia me la ricordavo più divertente...>

Buttò per terra tutti quei documenti e andò in camera sua.

Si sdraiò e tolse a casaccio le scarpe di lusso che aveva preso e mettendosi comodo sul cuscino chiuse gli occhi per rilassarsi.

Però era strano, sentiva la mancanza di qualcosa...

Aprì gli occhi e si guardò attorno, eppure tutti i mobili c'erano, il cuscino era morbido e il camino era acceso.

Cosa poteva mai mancare?

Guardò il comodino e vide un calice di vino, c'era anche quello, cosa poteva mancare?

Si sdraiò di nuovo e finalmente si ricordò!

La sua gattina!

Era da giorni che non la vedeva, era pur vero che si era divertito con donne più brave di lei a letto però ora sentiva la sua "mancanza".

E poi a pensarci non gli sarebbe dispiaciuto usare la sua bocca per divertirsi, era divertente vederla rossa per la mancanza d'ossigeno e col trucco colato.

<dopotutto se vuole rimanere qui deve pagare in qualche modo no?>

Sorrise e sfiorandosi il labbro rovinato si ricordò anche perché l'aveva tenuta con sé quella puttana.

Era la copia mal fatta di Masha.

Si leccò la cicatrice sulle labbra e sorrise, quando l'avrebbe incontrata gliela avrebbe fatta pagare a modo suo, e di certo si sarebbero divertiti molto.

Uscì dalla stanza e controllando la villa poi andò verso la camera del suo sottoposto e stava per aprirla quando sentì dei gemiti.

"Mark si è trovato una puttana senza dirmi nulla? Non è da lui e poi me l'avrebbe fatta provare di certo!"

Aprì delicatamente la porta e vide dallo spioncino una donna sulle cosce del sottoposto e tenendola stretto a lui spingeva col bacino e a ogni movimento la donna sussultava.

Era strano come l'abbracciasse, non si abbracciava così una puttana, era troppo sentimentale e intimo!

Lo vide fermarsi per riprendere il fiato e vide poi la donna scostarsi dalla spalla dell'uomo e sorridergli.

La riconobbe subito! Era Rumina!

Vide che si baciarono appassionatamente e sorridevano come se fossero fidanzati.

Mark poi si sdraiò sul letto e Rumina iniziò a montarlo in modo sensuale toccandosi i capelli e lasciando i suoi seni rimbalzare liberi.

Lèonid vedeva le mani dell'uomo accarezzare la schiena lucida per via del sudore e qualche volta pizzicava il sedere della donna per sentirla gemere di più.

Lèonid chiuse la porta e sorrise, ora sapeva perché l'amico non gli aveva fatto provare la sua puttana, l'aveva semplicemente raccolta dai suoi scarti.

Il problema ora e che aveva i pantaloni stretti e sorridendo perfido disse <mmm allora mi ricordavo bene, la Russia è divertente!>

Il tesoro perduto di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora