Il tesoro perduto di Mosca

Verità nascoste

Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 91-

Verità nascoste

<cosa significa che Mironova è scappato?!> esclamò Ryurik.

I suoi uomini e quelli salvati di Iliodor non seppero che dire, non stava bene a nessuno di loro che quell'uomo fosse scappato così, ma c'era poco da fare, era la verità!

Ryu respirò profondamente, aveva promesso a Masha di metterlo fuori gioco, com'era possibile che fosse ancora in pista?

E quale sarebbe stata la sua mossa dopo?

Prendersela con Masha? Cercare Marcello? O rivelare a Boian dell'aiuto di Iliodor nel nascondere Sasha?

Prese la sua pistola e decise di tornare da Masha, quel maledetto americano se ne era andato proprio nel momento del bisogno!

Andò, se faceva qualcosa a lei non se lo sarebbe perdonato, e poi se il piano di Boian era quello di riprendersi il bambino per ricattare Masha lo doveva pur trattare bene!

Arrivò nella stanza in cui si era appartata Masha e vide che la porta era aperta, pensando il peggiore dei scenari si presentò davanti alla porta con una pistola in mano, ma vide solo e per fortuna Masha seduta su una sedia.

<Masha...> sussurrò Ryu e la vide alzare il capo con gli occhi rossi.

<dimmi Ryurik volevi qualcosa? Ormai credo che sia molto tardi sarebbe meglio per te tornare alla tua villa...>

L'uomo stringendo le labbra disse inginocchiandosi davanti a lei <cos'hai?>

La ragazza sorridendo stanca disse <nulla, nulla di che... solo notizie inaspettate ecco>

"Notizie inaspettate?" Pensò l'uomo confuso e la donna facendogli una carezza sulla guancia disse nuovamente <ti ho già disturbato abbastanza...>

<ma figurati> sorrise l'uomo prendendo la mano della donna e tenendosela sulla guancia.

Gli mancava il tempo che passavano assieme, e magari per quel natale sarebbero riusciti a passarne di più da soli, però vedendo il volto di Masha era chiaro come il sole che volesse stare da sola in quel momento...

<masha ti devo dire una cosa...> sussurrò l'uomo che si vestiva sempre di rosso stringendo le labbra dal risentimento e la donna asciugandosi di nuovo gli occhi per togliere quelle lacrime inutili chiese <cosa c'è?>

Ryu sospirò e stava per dirle di Mironova quando sentì <signorina Golubev, scusi il tempismo poco appropriato ma dobbiamo andare>

i due si voltarono e videro Adrian sulla soglia della porta con la divisa degli uomini di Doronin e masha alzandosi sorpresa disse <a-Adrian, cosa ci fai qui?>

L'uomo dai capelli neri andando accanto alla donna disse <mi spiace non esserle stato al suo fianco> e vedendo il piede viola della donna disse aggrottando le sopracciglia

<ma spero di essere ancora in tempo per rimediare. Ora come ora la situazione in questa villa e molto pericolosa, ci sono molti sottoposti di uomini influenti ed è difficile spostarsi liberamente>

Masha sorpresa disse <c-certo, ma non è meglio aspettare Boian e tornare con lui?>

<dipende signorina Golubev, non vorrei farle scoprire altre verità scomode...>

Masha assottigliò gli occhi e Ryurik stringendo le labbra disse alzandosi e mettendosi accanto alla donna <ha ragione, non è il caso che tu rimanga>

La donna era molto perplessa, eppure se glielo dicevano entrambi...

Poi si ricordò di una cosa e stringendo le mani disse <no in realtà devo capire una cosa molto importante, devo incontrare il proprietario di questa villa>

I due uomini si sorpresero e Filatov chiese <perché Masha? Non l'hai mai incontrato stasera Baranova, come mai vorresti incontrarlo adesso?>

L'ex accompagnatrice andò vicino al suo vestito e rovistando nella piccola tasca che c'era, uno dei motivi per cui aveva deciso di spendere tutti i suoi soldi su quel vestito, estrasse quel piccolo foglietto che era arrivato insieme al drink e disse

< solo il proprietario di questa villa potrebbe scrivere una cosa simile, devo andare nelle cantine per controllare una cosa...>

Adrian si fece avanti prima di Ryu e porgendo la mano si fece dare quel biglietto.

Lo aprì e lo lesse, non gli piacque per nulla ma vedendo come era decisa la signorina Golubev glielo ridiede e disse <va bene, la accompagno ma sarà meglio uscire subito da questa villa>

Masha fece cenno di sì col capo e Ryurik non capendo chiese <perché di tutti i posti che ci sono le cantine? E poi cosa c'è scritto->

Si parò davanti Adrian che con occhi freddi disse <nulla di cui si debba preoccupare, ora ci sono io che mi prendo cura della signorina Golubev quindi vada pure, ha già fatto abbastanza per stasera>

Ryurik sentì pompare il sangue nelle vene come non aveva mai fatto e sorridendo disse <ah si? Ho fatto abbastanza per stasera? Peccato che nessuno abbia chiesto il tuo parere!>

Lo prese dal colletto e lo fece cadere a terra, prese il polso si Masha e disse <avanti Masha, ti accompagno a quella maledetta villa ma non e il caso che tu rimanga ancora qui!>

La donna stupendosi del comportamento dell'amante disse esterrefatta <m-ma cosa ti prende!?> strattonò il polso e disse andando in contro a Adrian che si era già alzato senza nessuna difficoltà <Ryu Adrian ha ragione, stasera hai fatto fin troppo per me perciò non temere e vai pure>

Ryurik sentendo quella voce strinse le mani e urlando esclamò <no tu devi tornare alla villa perché Mironova è scappato dai miei uomini!>

Masha spalancò gli occhi, era scappato? E ora? Cosa avrebbe fatto? Cosa sarebbe successo a Sasha se Mironova avrebbe detto a Boian chi lo stava proteggendo?

Si sentì male, molto male, per tutta la sera si stava sentendo male e stringendo le labbra disse quasi come offesa <va bene così... non ti avrei dovuto scomodare in primo luogo per occuparti di lui>

Ryurik sentendo quelle parole strinse i denti e ferito disse <no Masha... ero riuscito a prenderlo solo che->

<ho detto che va bene così!> affermò Masha stringendo le mani per cercare di controllare i suoi sentimenti.

Sospirò e facendo un sorriso flebile all'amante disse <vai per favore, come già detto hai fatto fin troppo per me, io ora devo controllare una cosa importante, poi di Mironova me ne occuperò io in qualche modo>

Ryu vedendo ancora il piede viola della donna distolse lo sguardo e disse <se ci tieni... me ne vado> e sperando che lo richiamasse uscì da quella stanza sconfitto.