Capitolo 22 - Straordinario (parte 1)

316 16 0
                                    

Cloe. 

<<Ti posso aiutare?>>

<<Ciao, tesoro. No, il grosso è fatto. Devo solo infornare.>>

Osservo la teglia su cui è steso l'impasto della pizza, farcito con una tripla dose di mozzarella e prosciutto. <<E' così bella che verrebbe voglia di mangiarla così.>>

<<Sarà pronta per cena, anche se, dal tuo outfit, deduco che ti porti fuori e che la assaggerete domani.>> Replica mia mamma, accennando con un sorrisetto alla gonnellina nera appena svasata in cui ho infilato una camicetta bianca a mezza manica col colletto in pizzo.

<<Andiamo fuori a cena. Nessuno porta fuori nessuno, qui.>>

Lei alza le mani davanti a sé in segno di pace. <<Se lo dici tu.>>

<<Cos'è quella faccia? Dubiti della mia parola?>> La accuso incrociando le braccia, appoggiando la schiena al bordo della credenza, mentre lei si china per infilare la teglia in forno.

<<Vuoi una risposta sincera o semplicemente la risposta che ti aspetti?>> Mi chiede risollevandosi e guardandomi. <<Pensaci bene.>>

<<Non so quali idee tu ti sia fatta, ma io e Nicholas siamo davvero solo amici. Insomma, hai presente di chi stiamo parlando? E' già un evento sufficientemente assurdo che sia finito nella mia vita, figuriamoci che... Non riesco neanche a pensarci. E poi io ho appena chiuso una storia. Te lo ricordi, Matt, il ragazzo che si è seduto al nostro tavolo a tutte le festività per cinque lunghi anni?>>

<<Cerchi di convincere me o te stessa? Perché nel primo caso, parti piuttosto svantaggiata, nel secondo, immagino tu abbia qualche probabilità in più.>>

<<Si può sapere cosa non ti convince di quello che dico?>> Sbuffo, alzando gli occhi al cielo.

<<Hai due occhi che si illuminano come le lucine di un albero di Natale non appena ti gira intorno, mia cara. Anzi, a volerla dire tutta, è sufficiente parlarne perché la tua espressione cambi completamente.>>

<<Gli voglio bene. Mi è stato vicino in un momento difficile.>>

<<Non ti pare che io ti conosca da un po' troppo tempo per credere a delle bugie, se escono dalle tue labbra? Peraltro raccontate da schifo.>>

<<Tu guardi troppe di quelle serie TV di cui non si prospetta una fine per i prossimi cent'anni.>>

<<Mi piacerebbe, ma sono quasi sempre al negozio con tuo padre, perciò non ne ho il tempo.>>

<<A proposito, come mai oggi sei rimasta a casa?>>

<<Io e tuo padre festeggiamo trentun anni di matrimonio, smemorata che non sei altro. Così mi accingo a preparare una cena romantica.>>

<<Cavolo, non ci ho proprio pensato!>> Esclamo, battendomi una mano sulla fronte, prima di stringerla in un abbraccio e scoccarle un bacio su quella guancia adesso un po' rugosa che le mie labbra hanno sfiorato tante volte. <<Devo mandare un messaggio di auguri anche a papà. E comunque, adesso si spiega perché sei così sentimentale, stasera.>>

<<Il sentimentalismo non centra niente, qui si tratta semplicemente di guardare in faccia la realtà, cosa che tu ti stai ostinando a non fare.>>

<<Pensi davvero che potrei innamorarmi di un altro uomo così facilmente, dopo una relazione di tanti anni dissoltasi da un momento all'altro?>>

Scontro con le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora