Capitolo 1 - Diversivo.

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Nicholas.

<< L'impeccabile George di una delle serie TV più amate da adolescenti e giovani adulti si rivela in realtà tutt'altro che impeccabile. Il perfetto principe azzurro di "Continua a sognare" è stato accusato di violenza a seguito di abuso di superalcolici dall'uomo che, meno di un mese fa, è stato condannato dai pugni dello stesso attore ad una settimana di coma e diverse settimane di riabilitazione. In tutta risposta, il beniamino della giovane popolazione femminile continua a rifugiarsi nel silenzio: che sia tutto vero? E in che modo tale accaduto si ripercuoterà sulla fama del giovane attore?>>
Daniele ripone nuovamente la rivista sulla scrivania d'ebano e, anche se tengo gli occhi fissi sulle mani che ho in grembo, posso sentire i suoi occhi verdi che mi scrutano indagatori. Devo dire che questi sguardi sono diventati fin troppo familiari, nelle ultime settimane.
Tutti mi osservano, nel disperato tentativo di captare un segno, una parola, una spiegazione. Tutti aspettano che io reagisca, che mi difenda dalle perfide accuse che rischiano di mandare all'aria tutto quello che ho costruito in tanti anni. A differenza di quanto credano tutti quelli che mi stanno intorno, fatta eccezione per l'unica persona che è a conoscenza della verità, sono perfettamente cosciente dei rischi che corro.
Il punto è che qualunque rischio mi fa meno paura della possibilità di ferire quell'unica persona più di quanto non lo sia già stata da tutta questa situazione.
<<Avresti potuto evitarti la briga di rileggerlo. Conosco a memoria quanto riporta ciascuna di quelle riviste da quattro soldi. Un vero progresso, tra l'altro. Alle elementari ero il peggiore della classe, quando si trattava di memorizzare poesie.>>
<<Non sei nella posizione di fare uso del sarcasmo, Nic. Questo non è un gioco. Ti considero abbastanza intelligente da credere che tu possa comprendere che se essere definito da "quelle riviste da quattro soldi" uno dei migliori attori emergenti ti ha portato al punto in cui sei ora, essere definito un alcolizzato violento non avrà un effetto positivo sulla tua carriera.>>
<<Ah, però, hai una profonda stima della mia materia grigia. Scommetto che mi reputi persino capace di fare due più due senza l'ausilio di una calcolatrice.>>
<<Nic.>> Mi ammonisce, col tipico tono che preannuncia che sta per perdere la pazienza.
<<Non parlerò, Dani. E, in ogni caso, è una cosa di cui si occuperà il mio avvocato. Stando a quanto ne so, agente cinematografico e avvocato richiedono due lauree diverse, e a te manca quella in giurisprudenza.>>
<<Non ti sto parlando da agente, in questo momento. Ti sto parlando da amico. Ti conosco da anni e so quanto hai fatto per arrivare fin qui. E adesso mandi tutto a puttane? Ti basterebbe aprire bocca. Lo sappiamo tutti che non sei il tipo di persona che stanno descrivendo i giornali. Perché ti ostini a non dire niente?>>
Allontano dalla mente il ricordo delle mie nocche che colpiscono ripetutamente il volto di quel verme. Daniele ha ragione, non sono il tipo di persona che prende a pugni la gente. Eppure, non riesco a pentirmene. L'unica cosa di cui mi pento è di avergli permesso di tornare a vedere la luce del sole.
<<In questo caso, ti risponderò da amico: c'è in gioco qualcosa di più importante della mia carriera. Ti basti sapere questo.>>
<<Non mi basta, Nic. Non basta a me, ai giornali, agli avvocati. E non basterà al pubblico. Le tue fan non potranno continuare ad amare George, se gli assoceranno il volto di quello che ritengono un quasi assassino.>>
<<E' qui che intervieni tu. Al momento dalla mia bocca non uscirà una sola altra parola sull'accaduto. Pensi che, partendo da questo presupposto, ci sia qualcosa da fare per lenire l'effetto che la notizia avrà sui miei fan?>>
Gli occhi verdi di Daniele mi osservano con una nota di disperazione. <<Sono un agente, non un mago. E' difficile riuscire...>>
<<Non c'è niente di facile qui, credo che questo ormai sia chiaro. Voglio solo sapere se hai qualche idea. In caso contrario, credo che per oggi non abbiamo molto altro da dirci.>> Dico, secco, facendo per alzarmi dalla poltroncina su cui me ne sono stato seduto nell'ultima mezz'ora.
Persa la speranza che dalle mie labbra esca qualche informazione in più, Daniele si arrende. <<Aspetta. In effetti, forse, un'idea potrei averla, ma ti avviso che non sarebbe una soluzione a lungo termine...>>
Torno a sedermi, puntando i miei occhi su di lui. <<Sono tutto orecchie.>>
<<Nel frattempo che i tuoi neuroni riprendano a funzionare e tu ti renda conto della cazzata che stai facendo, potremmo creare un diversivo, nel tentativo di fare in modo che non tutta l'attenzione dei tuoi ammiratori sia focalizzata su questa notizia.>> Comincia a spiegare, facendo cenno alla rivista ancora mezza aperta sulla scrivania.
<<Buona idea. Potremmo optare per uso di stupefacenti, se vuoi.>>
L'occhiata fulminea del mio agente mi riporta all'ordine.
<<Okay, la smetto. Sono serio. Dimmi a cosa avevi pensato.>>
<<Interpreti il ruolo del principe azzurro...>>
<<George non è un principe azzurro. Non usare lo stesso linguaggio di quegli incompetenti, per favore.>> Preciso, alludendo ancora una volta al giornale.
Lui sospira. <<D'accordo, non è un principe azzurro, ma è comunque un prototipo. E' una persona complicata, ma che vede nell'amore la forza motrice di ogni cosa, per la quale lottare è indispensabile. E questo aspetto del tuo personaggio è uno dei preferiti dalle tue fan...>>
<<Vai avanti.>> Lo sprono, cominciando ad intuire dove vuole andare a parare.
<<Potremmo partire da questo, per il nostro diversivo. Ci serve qualcosa di positivo, qualcosa che faccia pensare loro che tu sia una persona troppo bella per poter aver fatto quello di cui ti accusano. E, nel frattempo, tu e il tuo avvocato penserete a come risolvere la faccenda.>>
<<Come pensi di realizzare il diversivo? Foto dei paparazzi mentre sono in compagnia di una donna non scarseggiano mica, sul web.>>
<<Prima di tutto, dovremmo cambiare il genere di donna. Donne ricche, famose e rese perfette dalla chirurgia plastica sono facilmente desiderabili, avere una storia con loro non rende te una persona interessante.>>
<<Cosa mi stai chiedendo, esattamente?>>
<<Di approfittare della tua pausa dal set per essere il protagonista di una grande storia d'amore, questa volta nella vita reale. Lei dovrà essere una donna vera, normale, con qualche difettuccio anche. Dovrai far credere al mondo di esserne totalmente innamorato e di essere disposto a sposarla nonostante le differenze chiaramente visibili tra di voi.>>
Okay, le cose si mettono male. Sento una goccia di sudore freddo solcarmi la schiena, sotto il lino della camicia. <<Sai che mi stai chiedendo qualcosa di impossibile, vero? Io non ci credo, lo sai. Né nell'amore, né tantomeno nel matrimonio.>>
<<Sei uno degli attori più in gamba del momento e reciti da anni la parte di un uomo innamorato. Fa' conto di essere in una nuova stagione di "Continua a sognare." Quanto può essere difficile?>>
Al sudore si aggiunge uno strano senso di nausea. Ho paura che il mio stomaco stia per rovesciare quel che rimane del panino che ho mandato giù prima di venire qui. Nel contratto con il mio agente dovrebbe esserci una clausola che avverte di non presentarsi nel suo ufficio a stomaco pieno. <<Terribilmente.>>
<<Più del perdere tutta l'ammirazione e tutto l'affetto del tuo pubblico?>>
Touché. Deglutisco, deponendo le armi. <<Tu sai che io non intendo sposarmi sul serio, vero?>>
<<Non lo farai. Fino ad allora spero che questa questione si sia risolta definitivamente. E, allora, ad un passo dal matrimonio, troveremo una buona scusa perché voi possiate rompere. Ma, prima di quel momento, la tua recitazione deve essere impeccabile. Il mondo intero deve credere alla vostra storia d'amore.>>
<<E lei? Potrà sapere la verità?>>
<<Meno persone lo sanno, meglio è.>>
<<Perciò dovrò prenderla in giro? Farle credere di aver trovato l'amore della sua vita e poi abbandonarla?>>
<<E da quando è un problema?>> Chiede lui, sollevando un sopracciglio, memore delle vicende che si sono susseguite nella mia vita sentimentale.
Scuoto la testa. <<Nel mondo che circonda la TV è diverso. Nessuno soffre davvero per un amore finito. I soldi e il successo curano qualunque cosa. Ma nel mondo reale è un'altra cosa.>>
Daniele alza le spalle. <<Non mi viene in mente nient'altro, Nic. La mia proposta è questa, pensaci su e fammi sapere cosa ne pensi.>>
Prendo un bel respiro. La verità è che non ho molta scelta, e anche Daniele ne è perfettamente consapevole. Ho già ridotto terribilmente le mie possibilità quando ho deciso di tenere la bocca chiusa, invece di difendermi e raccontare la verità. Se c'è almeno un modo per far sì che la delusione dei miei fan non sia eccessiva, non posso tirarmi indietro.
Anche se dovrò andare contro ad uno dei miei principi guida, e cioè che la recitazione comincia e finisce sul set, e anche se finirò per spezzare il cuore ad una persona. <<So già cosa ne penso. Ci sto.>>
Vedo le spalle dell'uomo dietro la scrivania rilassarsi e un lieve sospiro di sollievo abbandona le sue labbra. <<Bene. Prima cominciamo, meno rischiamo che la notizia abbia già compromesso la tua immagine in modo irreparabile.>>
<<D'accordo. Ho solo una domanda. Come scelgo la sfortunata? Dubito che se ne vada in giro con una scritta sulla fronte che dica "Ho voglia di fare da cavia di laboratorio ad un coglione del cinema per salvargli la faccia.">>
<<Sì, in effetti, credo che dovrai seguire un po' l'istinto.>>
<<L'istinto mi dice che sto per fare una grande cazzata, se proprio vuoi saperlo.>>
Daniele alza gli occhi al cielo. <<Nic, di tutto quello che sta succedendo, questa è senz'altro la cosa meno grave. Non farne una tragedia, anche perché non è da te. George se ne farebbe un cruccio. Ma tu non sei George. Tu sei quello che non ama la compagnia della stessa donna per più di un paio d'ore, tutte trascorse sotto le lenzuola, tra l'altro.>>
Mi lascio andare contro lo schienale della sedia, mentre sbuffo. Non ho molto da replicare, in effetti. Se non che vorrei evitare di trascinare qualcun altro in questa faccenda. Ma, come abbiamo già assodato, non ho molte alternative. <<Resta aperto il mio quesito. Come la scelgo?>>
Lui alza le spalle. <<Deve sembrare un incontro casuale, di quelli che avvengono tutti i giorni alla gente comune. Potresti provare con una serata in un pub, per esempio. E non intendo un pub da coppa di champagne, ma uno di quelli che la gente che non spende uno stipendio in una serata può permettersi di frequentare.>>
<<Passerei la serata a firmare autografi.>> Gli faccio notare.
<<Scegli un posto non troppo frequentato, ed evita gli orari di punta. Non sfoderare auto appariscenti ed evita di indossare roba che porti la gente a guardarti. Qualche autografo dovrai firmarlo, ma sono certo che tu possa farcela.>> Non mi sfugge la nota di sarcasmo che colora le ultime parole, ma decido di sorvolarci.
<<E una volta lì? Chiudo gli occhi e punto il dito?>>
Ancora spallucce. <<E' un'opzione. Sono certo che un'idea ti verrà. Adesso vai e riflettici, io ho da lavorare.>> Mi liquida.
<<E' un sorrisetto quello che vedo?>>
<<E' un mese che non faccio che rodermi il fegato per quello che stai combinando. Posso permettermi di trovare anch'io un lato divertente, no?>>
<<E, illuminami, quale sarebbe?>>
<<Te alle prese con una storia d'amore. Sono sicuro che ci sarà da ridere.>>
Qualcuno batte le nocche dall'altro lato della porta in legno di noce e Daniele mi invita ancora una volta a congedarmi. Stavolta eseguo, avviandomi verso la porta.
<<Ah, per la cronaca, il biglietto del cinema per le commedie costa otto euro. Sono certo che un agente cinematografico della tua portata possa permetterselo, invece di ricorrere alla mia vita per allietare le sue giornate.>>
Lui mi fissa con un'espressione innocente. <<Le commedie sono banali.>>
<<Buono a sapersi.>> Borbotto, prima di salutarlo e chiudermi la porta alle spalle.
Bene, e adesso vediamo di capire come cominciare questa cosa.
Immagino che Instagram possa darmi una mano nello scegliere il locale in cui cercare la mia preda, ma sarà meglio fare le mie ricerche con una dose di caffeina in corpo, prima che mi esploda la testa. 
Mi infilo nel solito posto in cui prendo il caffè prima o dopo gli incontri con Daniele, a solo qualche metro dal suo ufficio. E' una pasticceria, piccola e luminosa, in cui è stato adibito un angolo caffetteria. Il proprietario è di origini campane e la sua pastiera napoletana è uno dei motivi per cui, anche nei momenti in cui vorrei mandare al diavolo Daniele, cerco di contenermi: in fondo, al termine dell'incontro mi attende una buona dose di zuccheri. In più, è frequentata sempre dalla solita gente di quartiere che ormai è abituata alla mia presenza da queste parti, perciò non ho motivo di sentirmi un cane con tre teste invece che un essere umano.
<<Buongiorno Ge...>> Mi accingo a salutare l'uomo dietro il bancone, mentre le mie suole si poggiano sul pavimento del locale e le mie narici respirano felici il profumo di zucchero.
Peccato che, quando le giornate cominciano col piede sbagliato – il che accade costantemente da un mese a questa parte, tra l'altro – difficilmente continuano con quello giusto, anche quando c'è di mezzo una buona fetta di pastiera napoletana.
Perciò, nonostante il fastidio, non posso dire di essere del tutto sorpreso quando una massa di riccioli biondi viene a sbattere contro il mio petto e avverto qualcosa di caldo e bagnato impregnarmi la camicia.
Abbasso lo sguardo. Ci mancava solo una  macchia rotonda di caffellatte in bella mostra sulla mia nuova camicia di lino bianco.
Karma, ti prego, smettila di giocare e vieni a dirmi a chi diavolo devo chiedere scusa, perché, se le conseguenze sono queste, temo di dovermi far perdonare qualcosa di grosso.

Fatemi sapere cosa ne pensate e, se vi piace, lasciate una stellina... a presto :)



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