Epilogo (parte 2)

692 29 2
                                    

Cloe. 

Alzo lo sguardo verso lo specchio davanti a me.

La donna che vedo infilata in un abito a sirena color crema, con una creatura di sei mesi nel pancione tondo messo in risalto dalla stoffa aderente, non ha solo il trucco più bello della sua vita, con l'ombretto panna sfumato sulle palpebre, le ciglia allungate dal mascara e uno strato di rossetto color nudo, né solo i boccoli più precisi che abbia mai portato che, raccolti lateralmente, le ricadono sulla spalla sinistra fin sotto il seno. Ciò che più mi colpisce di quella donna, sono gli occhi.

Occhi che brillano di una felicità che per anni aveva pensato di non avere il diritto di provare. Occhi lucidi di lacrime che non riuscirà a trattenere a lungo. Occhi pieni di un amore di quelli di cui si sente nelle canzoni, di cui si legge sui libri, di cui si guarda nei film.

Faccio un respiro profondo.

Ho paura, non lo nego. Ho paura di come cambierà la mia vita, ho paura degli imprevisti che capiteranno e che voglio che capitino – perché, siamo obiettivi, cosa ce ne faremmo di una monotona vita di giornate sempre uguali?-, ho paura di non essere all'altezza dell'uomo che mi aspetta all'altare e di questa nuova vita che porto dentro il mio corpo. Ho paura dell'effetto della fama di Nicholas su quella che sarà la nostra famiglia, ho paura di crollare, ho persino paura di avere paura di tutto.

Ma, quando guardo gli occhi di Nicholas che luccicano mentre mi guarda arrivare all'altare, quando lo osservo dire il suo "sì" con la voce che trema, quando solleva il velo che mi copre il viso per potermi baciare, e, quando, prima di porre quella firma che ci connoterà anche legalmente come marito e moglie, posa una mano sulla mia pancia e, con gli occhi pieni di lacrime sussurra: "Ti amo. Vi amo.", smetto di avere paura.

Perché dell'amore è inutile avere paura. Quando l'amore arriva, arriva e basta. Si può lottare, ci si può arrabbiare, ci si può incaponire nel tentativo di tenerlo lontano. Ma lui troverà comunque quella piccola crepa nella corazza da cui farsi strada per entrare in quel cuore che stiamo tentando di proteggere.

E sì, probabilmente ci segnerà qualche crepa e qualche cicatrice in più. E sì, probabilmente lo renderà di nuovo di carne, staccando un po' delle spine di cui lo abbiamo circondato. E ancora sì, questo può essere pericoloso, e può far male.

Ma può anche essere la cosa più bella che la vita decida di regalarci. Un cuore che batte.

E, il mio, ha finalmente ripreso a battere.

Il mio, finalmente, ha smesso di avere paura.

Tutto grazie all'uomo che oggi prometto di scegliere, ogni giorno, per il resto della mia vita. 


Spazio autrice 

Spero che questa storia vi sia piaciuta e che abbiate amato Nicholas e Cloe quanto li ho amati io, che abbiate riso e vi siate commossi con loro. Mi piacerebbe sapere cosa abbiate provato leggendo e quali siano le vostre impressioni. Se vorrete farmele conoscere, sarò felice di confrontarmi con voi e di vedere il vostro punto di vista. 

Un abbraccio a tutti, alla prossima storia! 

Scontro con le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora