Nicholas.
<<Posso rubare un po' del tuo tempo?>>
La mamma di Cloe solleva lo sguardo dai pantaloni da uomo appena stirati e riposti accuratamente in una piccola pila sulla lastra di vetro che copre i fornelli.
<<Scusami, vedo che sei impegnata. Ma Cloe è uscita da poco con una sua amica del liceo, perciò mi è sembrato uno dei pochi momenti utili per la richiesta.>>
<<Ma certo, dimmi pure, caro.>> Mi risponde lei senza fare una piega, distendendo le labbra in un sorriso dolce. Come sia possibile che una singola persona riesca a trovare il tempo per il lavoro, il lavoro a casa e per essere anche costantemente affettuosa con chi la circonda è un segreto che credo sia a portata delle sole mamme.
<<Domani è il compleanno di Cloe...>> Comincio, esitante, scrutando la sua espressione per verificare quanto la mia idea possa turbarla. Il suo viso però non si scompone, perciò proseguo. <<... So che è un momento sensibile per la vostra famiglia, e che Cloe non ama festeggiarlo.>>
Un sospiro le sfugge dalle labbra. <<Già, sono quattordici lunghi anni che Cloe non festeggia il suo compleanno. Non sai quante volte io e Roberto abbiamo provato a farle cambiare idea. E' una giornata dolorosa per tutti, ma... è proprio in queste giornate che si ha bisogno di ricordare qualcosa di bello. E la loro nascita è una delle cose più belle che siano capitate nella nostra vita.>> Scuote appena la testa, mentre una nota di emozione luccica nei suoi occhi. <<Scusami, mi sono lasciata andare al sentimentalismo. Dimmi pure.>>
<<Ma no, anzi, a dire il vero neppure la richiesta che sto per farti è propriamente esente da sentimentalismo. E' che anch'io penso che lei non debba rinunciare a questa giornata. E anche se probabilmente non servirà a niente se non a farmi ricoprire di insulti, pensavo di fare qualcosa di carino per lei... E che non si aspetti, dato che mi considera totalmente incapace di rimboccarmi le maniche, a causa della mia fama.>>
Carla mi rivolge un'occhiata curiosa.
<<... Pensavo a prepararle una torta. Solo che mi tocca ammettere che ne so davvero molto poco al riguardo, e tu sei una cuoca decisamente in gamba, stando a quanto ho potuto constatare.>>
<<Ahimè, non posso contraddirti. I miei piatti sono tra le mie creazioni migliori.>> Si compiace con un mezzo sorriso, prima di staccare il ferro da stiro dalla corrente e mettersi le mani sui fianchi. <<Ci converrà metterci a lavoro subito, se vogliamo finire prima che torni.>>
Stendo le labbra in un sorriso sentito, di fronte all'entusiasmo che le leggo sul viso.
<<Sono pronto.>>
<<Ah no, non sei affatto pronto. Per prima cosa, per quanto i tuoi riccioli contribuiscano al tuo stile, a nessuno piace trovare un capello nel piatto.>> E mi porge l'elastico che aveva al polso, con cui mi affretto a raccogliere le ciocche perché non cadano davanti al viso, senza riuscire ad evitarmi una mezza risata. <<Poi, ti servirà...>> E mi scruta, picchiettandosi un dito sul mento, prima di avvicinarmisi per aprire un cassetto alla ricerca di qualcosa, che si rivela essere un grembiulino color panna. <<... Questo.>>
<<E' proprio necessario?>>
<<Se vuoi che ti aiuti, dovrai fare quello che ti dico, mio caro. Un pasticcere senza grembiule non s'è mai visto.>>
Mi lascio andare ad un sospiro teatrale, mentre lego il grembiule in vita.
<<Sciacqua pure le mani nel lavandino, mentre io recupero gli ingredienti. Avevi già in mente qualcosa in particolare?>>
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Scontro con le stelle
ChickLit[COMPLETA] Cloe Barbieri ha trascorso i suoi ventisette anni a proteggere dal mondo i cocci del proprio cuore che sono sopravvissuti ai demoni del passato. Il risultato è stato discreto: una vita a quasi mille chilometri dalla sua terra d'origine...