Capitolo 11- Il lavoro è lavoro (Parte 2).

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Nicholas. 

<<Come procede?>>

Daniele sobbalza, prima di voltarsi verso di me. <<Ehi, Nic. Scusami, mi hai colto alla sprovvista. Che ci fai qui?>>

<<Mi mancava il set.>> Ammetto, alzando lo sguardo verso gli attori che stanno provando. Senza molto successo, aggiungerei, a giudicare dall'espressione sgomenta del regista.

Lo sguardo del mio amico si fa comprensivo. <<Ci devi tornare, su questo set. E' casa tua.>>

Scuoto appena la testa, con le mani infilate nelle tasche. <<Non sarà così semplice.>>

<<Va bene, ragazzi, facciamo una pausa! E, per favore, cercate di impegnarvi, quando ricominciamo a provare. Avete la testa fra le nuvole. Non so in quale luogo sia esattamente, ma lasciatelo fuori dalla scena.>> Li interrompe il regista.

<<Ti va un caffè?>> Mi propone il mio agente, cominciando ad avviarsi.

<<Sì, volentieri.>>

<<Nic. Ci rincontriamo.>>

Proprio una delle ultime persone con cui ho voglia di avere a che fare. Ma come ho fatto ad avere una relazione con donne di questo genere? Per carità, avranno una bellezza capace di far girare la testa a chiunque porti un cromosoma Y, ma come potrebbe mai essere sufficiente per costruirci un legame?

<<Direi che le probabilità fossero piuttosto elevate, dato che lavoriamo entrambi in questo posto.>>

<<Sei tornato a recitare?>>

<<Non ancora, ma lo farò presto.>> Affermo, con una sicurezza che non ho. <<Comunque stavamo andando via. Buona giornata, Vale.>>

<<Aspetta un attimo. Da quando mi eviti neanche avessi la peste? E' per quella ragazza? Quella con cui eri...>>

<<Ti evito perché la nostra è una storia finita, se può chiamarsi storia quello che c'è stato. E fino a quando non lo accetterai, è meglio che restiamo lontani.>>

E la supero, con il mio agente che mi segue con un'espressione allibita.

<<Smettila di guardarmi come se mi fosse spuntato un corno sulla fronte, per favore.>>

<<Non manca molto che ti spunti sul serio. Da quando ti conosco, la tua filosofia è sempre stata quella di "tenerti buone" le donne con cui uscivi, perché "in situazioni di emergenza va bene tutto", parole tue.>>

<<Vero, ma Valentina sta superando il limite. Continua a ronzarmi intorno.>>

<<Ha ripreso a scriverti?>>

<<No, ma ci siamo incontrati quando ero alle riprese con Cloe. Voleva sapere chi fosse e ha cercato di sminuirla per il fatto che non lavorasse nel cinema.>>

<<Perciò è questo il problema. Ha offeso quella ragazza...>>

Il suo tono allusivo non mi piace per niente. <<Il problema è che deve farsi gli affari suoi e non ficcare il naso nella mia vita. Tutto qui.>> Lancio un'occhiata alla sua espressione. Ha l'aria di uno che sta cercando disperatamente di camuffare una risata. <<Cosa c'è di tanto divertente?>>

<<Niente, niente. A proposito di Cloe, comunque, il piano procede bene?>>

<<Ci stiamo frequentando. Siamo stati visti in giro un paio di giorni fa, ma abbiamo fatto credere che si fossero sbagliati e siamo andati via, perciò credo che i paparazzi non siano ancora stati informati.>>

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