Capitolo 13-Vicini (Parte 1)

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Nicholas.

<<Perciò, toglimi una curiosità: perché una ragazza così in gamba da affrontare un cambiamento radicale come quello di lasciare la Puglia per Milano con l'obiettivo di fare carriera, avrebbe acconsentito a continuare a frequentare un tale babbano?>>

<<Sarei qui anch'io, eh.>> Borbotto, mentre lancio un'occhiataccia a Daniele, che in tutta risposta mi fa un sorriso da una guancia all'altra, per nulla dispiaciuto dall'aver violato deliberatamente la promessa di non fare domande su di noi a Cloe. E io che avevo creduto che il clima leggero e vago degli argomenti di cui abbiamo parlato finora potesse perdurare fino alla fine della cena. Povero illuso.

<<Il detto dice che non si parla male degli assenti, sui presenti non ci sono indicazioni, però.>>

A Cloe sfugge una mezza risata di fronte alla sua battuta.

Manda giù il boccone di salmone e beve un sorso d'acqua, prima di rispondere.

<<"Acconsentito" è un parolone, diciamo che è stata una decisione obbligata. Se conosci bene il tuo amico, non ti sorprenderà sapere che me lo sono ritrovata dentro casa in veste di fattorino alle prese con la consegna di una cena cinese.>>

Abbasso gli occhi sul piatto, per sfuggire all'occhiata perplessa di Daniele, che di sicuro non si aspettava mi fossi ridotti a tanto, neanche per amore del piano. Sapevo che avrei dovuto tenere le chiappe attaccate al divano, stasera.

"Non preoccuparti, prometto di lenire tutte le tue ferite." Rassicuro mentalmente il mio ego dolorante.

<< E ancora una volta ho avuto ragione io. Neanche tu puoi molto contro i dardi di Cupido, quando arrivano.>> Mi ricorda sua moglie, tutta soddisfatta.

<<Perdonami, ma credo che Cupido centri davvero poco. Qui si tratta solo di un ego talmente smisurato da non saper accettare un 'no' come risposta.>> Interviene Cloe, infilando tra le labbra l'ultimo pezzetto del pesce alla griglia.

D'accordo, lo ammetto, è difficile riuscire a tenerle gli occhi lontani per più di qualche minuto, stasera. Ma in fondo fa parte dei sani impulsi di un uomo, no?

Con i folti capelli dorati che le ricadono lisci sulla schiena, le ciglia fitte a contornare quelle iridi di giada, il sorriso che le forma delle graziose rughe d'espressione attorno agli occhi, non è difficile che attiri lo sguardo di un uomo.

E nessuno è mai morto per un po' di sana attrazione fisica, no?

"Peccato che tu sia talmente concentrato sul suo viso che persino il suo fisico passa in secondo piano..." Mi fa notare quella fastidiosa vocina nella mia testa, a cui ordino silenziosamente di restare in silenzio.

<< Io ci vedo del romanticismo.>> Ribatte invece Sara, perorando la sua causa.

<<Beh, dato che ci ha ricordato di essere qui, facciamo rispondere al diretto interessato.>> Propone Daniele, e tre paia di occhi si puntano sul sottoscritto.

Nello sguardo di Cloe leggo il mio stesso imbarazzo, ma senza neanche un accenno di curiosità. Lo ha ribadito più volte, è assolutamente certa che l'ipotesi che lei mi piaccia non sia contemplabile. Ma come diavolo è riuscita a restare per anni con un cretino che non è stato neppure in grado di farle rendere conto di quanto accidenti sia bella?

<<Credo che ci sia un argomento più importante a cui fare riferimento, se dobbiamo proprio parlare di sentimentalismi. Ricordo che siamo qui per festeggiare i due quasi-genitori, no?>>

Ignoro lo sguardo interrogativo di Daniele. Mai avuto un dialogo così diretto con uno sguardo, a proposito. Perché so perfettamente che si sta chiedendo il perché io non abbia approfittato della sua domanda perché il mio piano ne beneficiasse. Purtroppo per tutti e due, neanche il sottoscritto ha idea della risposta.

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