Capitolo 15-Eroe (Parte 1)

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Nicholas. 

<<Accidenti, ma sei umano?>> Sbotta Alice, mentre si arrende e smette di correre, per fermarsi con le mani sulle ginocchia a riprendere fiato.

<<Se mangiassi un po' meno insalata e un po' più di carboidrati, avresti tutte le energie per fare jogging.>> Ribatto, senza smettere di correre sul posto mentre la aspetto.

<<C'è differenza tra mangiare carboidrati e ingurgitare quintali di zuccheri. Per non parlare del pacchetto di sigarette che ho visto in giro.>> Dice, tra un'inspirazione e l'altra. <<Stai cercando di ucciderti, immagino.>>

<<Pensi che basti qualche innocua sigaretta per togliermi di torno? Hai una considerazione piuttosto scarsa del tuo fratellone...>>

<<Quella roba è tutto fuorché innocua.>> Replica, riprendendo a muoversi, ma rallentando il ritmo. <<Sul serio, avevi smesso del tutto di fumare. Perché hai ricominciato?>>

<<Noia. Gioco. Stupidità.>>

<< Non le avrei messe esattamente in quest'ordine.>> Borbotta. <<Comunque... c'è una cosa che vorrei dirti, se puoi farmi l'onore di rallentare.>>

Faccio come mi chiede, trasformando la corsa in passo svelto. In cielo il sole brilla, abbastanza luminoso ma non sufficientemente caldo, data l'ora inammissibile a cui siamo usciti. L'unica ora in cui la mia impegnatissima sorellina psicologa sembra avere un attimo per accompagnarmi nella corsa pare essere quella in cui l'unica cosa sensata da fare sarebbe rimanere con la guancia affondata nel cuscino.

Fortunatamente per lei, correre a quest'ora ha i suoi vantaggi: poca gente per strada, aria ancora fresca, pausa dal frenetico caos da metropoli che Milano vanta più o meno ventiquattr'ore su ventiquattro... Insomma, ha il suo perché.

<<Sono tutto orecchie.>>

<<Quanto è grave la questione con il tribunale, Nic?>>

<<Sono l'unico che ricorda di aver già affrontato l'argomento giungendo alla conclusione che tu dovessi restarne il più lontana possibile?>>

<<Io non voglio che tu ti distrugga la vita. Sei consapevole di cosa succederà se vinceranno la causa? Probabilmente passerai anni dietro le sbarre, rimpiangendo la tua carriera e la tua vita. I giornali parleranno di te come di un criminale, invece che...>>

<<Ali, qualcosa faremo. Vedrai. Marco troverà il modo di difendermi.>>

<<Lo sai che non ce la farà. Tutte le prove ti giocano contro. Devi parlare, Nic.>>

<<Non se ne parla.>> Replico serafico, mentre mando giù il sapore improvvisamente amarognolo sulla lingua. So che ha ragione. Ma non andrò contro i miei principi e contro quanto ho promesso per vigliaccheria.

Improvvisamente, nella mia mente si disegna un'immagine che mi sorprende. Tra le tante cose che potrei avere paura di perdere, il peso che mi si forma sullo stomaco quando penso a Cloe è il più pesante di tutti.

"Non vorrà mai avere a che fare con uno che ha quasi ammazzato un uomo."

Non importa. Non è importante. Cloe fa solo parte di un piano. Qualunque cosa si stia creando tra noi è destinato a finire a prescindere dall'esito del processo. Non c'è storia più fragile di quella che affonda le sue fondamenta nella bugia.

<<Ti supplico. Non lasciarmi diventare la persona che ti ha distrutto la vita. Racconta come sono andate le cose. Riusciremo ad affrontare quello che accadrà dopo, se siamo insieme. Ma se finisci in carcere, io...>>

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