Capitolo 28 - Dormire (parte 1)

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Cloe. 

<<Mia ti ha lasciata incustodita per un attimo? Sei palesemente la sua invitata preferita, noi comuni mortali possiamo solo rassegnarci.>>

Poso nel piattino di ceramica che ho in mano un quadratino di quella che ha tutta l'aria di essere una buonissima pizza affogata nel formaggio filante, prima di alzare lo sguardo dal buffet al centro della saletta per dirigerlo sull'uomo alla mia destra che mi pare Mia mi abbia presentato come un suo collega di lavoro, durante la carrellata di nomi con cui mi ha travolto cinque minuti dopo essere arrivata alla sua mini festa di compleanno, un aperitivo in un locale non molto distante da Porta Romana.

Nomi di cui chiaramente non ricordo neanche uno, compreso quello dell'individuo che mi sta rivolgendo la parola.

Individuo con cui Madre Natura è stata piuttosto generosa, stando agli occhi color cielo dietro le lenti da vista, ai capelli biondo scuro tagliati corti e al sorriso in cui sono distese le labbra carnose e ben disegnate.

Esattamente il prototipo del principe azzurro delle fiabe. A cui, chiaramente, il mio inconscio palesemente problematico ha deciso improvvisamente di preferire il "tipo-pirata", magari con qualche ricciolo spettinato sulla fronte e un paio di occhi dal colore indecifrabile.

'Fanculo. Sul serio.

<<Si sente solo in dovere di cercare di farmi sentire a mio agio, dato che sono l'unica a non conoscere nessuno. Nessun favoritismo.>>

<<La modestia non va più di moda, non te l'hanno detto?>>

Scuoto la testa. <<Non sono per la moda.>>

<<Neanch'io. Immagino tu non abbia la minima idea di come io mi chiami, perciò mi presento. Sono Alberto.>>

Però, ha intuito, il ragazzo. Mica da niente per un cromosoma Y.

Gli stringo la mano con quella che mi è rimasta libera, abbozzando un sorriso. <<Cloe.>> Rispondo, prima di aggiungere nel mio piatto due cucchiai di un'invitante insalata di farro al non-so-cosa.

Lui mi imita, per poi recuperare un paio di pezzi di pizza.

<<Cosa fai nella vita, Cloe?>>

<<Lavoro in un'azienda di consulenza. Tu sei nella stessa casa editrice di Mia, se non ricordo male.>>

<<Sì, mi occupo anch'io della lettura dei manoscritti.>>

<<E' davvero così interessante come lo illustra la tua collega?>> Chiedo, memore dei racconti emozionanti della mia migliore amica.

<<Beh, sicuramente deve piacerti il campo, ma sì, leggere ciò che può venir fuori dalla mente di una sola persona alle prese con una penna – o un computer, al giorno d'oggi- può essere molto interessante.>>

<<Penso che piacerebbe anche a me avere la capacità di fare miracoli con una penna in mano. Ma, ahimè, i miei temi del liceo facevano piangere.>>

<<L'importante è riuscire ad emozionare, in fondo.>>

Battuta non male, devo ammetterlo. Ripeto, cromosoma Y interessante. Peccato che quell'Y non sia in linea con la mia idea di circondarmi di soli cromosomi X d'ora in avanti. Potrei fare un'eccezione solo per qualcuno dei gatti di cui mi circonderò per sentire meno la solitudine quando sarò vecchia. Forse.

<<La mia ex- professoressa di italiano non sarebbe d'accordo con te. Avrebbe preferito non doversi disperare per ogni compito in classe in cui non scegliessi un'analisi del testo.>>

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