Capitolo 29 - Ti amo (parte 3)

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Nicholas. 

E, nonostante quello che ha appena detto, quando mi chino a baciarla, lei mi bacia a sua volta. Come chi non può farne a meno, come chi non ha aspettato altro, come chi ha avuto paura di non poterlo fare mai più.

Come chi ti ama. Nonostante sia ancora alla ricerca di un modo per ucciderti senza finire in prigione.

E non ho idea di che cosa io abbia fatto per meritarmi che una persona come lei mi ami, ma prometto a me stesso e al mondo di non darlo mai per scontato e di non rischiare mai più di perdere un dono così grande per nessuna ragione possibile.

<<Lo sai che se stai mentendo non mi preoccuperò di finire in prigione e ti ridurrò a pezzetti da spargere da Milano a Bari come le briciole di Pollicino?>>

<<Qualcuno potrebbe farti una diagnosi di psicopatia.>> Sorrido sulle sue labbra.

<<Ti ho detto che non mi importerà di porre fine alla mia libertà e tu pensi che una diagnosi di malattia mentale possa spaventarmi?>>

<<Io ci ho provato.>> Scuoto la testa. <<Comunque, io sarei in attesa di due cose: la prima sarebbe una risposta, per la quale però, dato lo stato di intontimento, posso concederti qualche giorno, la seconda... Insomma, sarebbe carino se tu mi dicessi se provi qualcosa per me o se ho fatto una proposta di matrimonio ad una che magari mi vede solo come un amico.>>

Finalmente, lei sorride. <<Sei di gran lunga al di sopra di un amico. Un vero migliore amico.>>

<<'Fanculo.>>

<<Ti amo, Nic. E ti sposo. E ti ammazzo nel sonno se scopro che è una farsa.>>

<<Correrò il rischio.>>

E la bacio.

Mentre, finalmente, mi sento esattamente dove dovrei essere.

A casa. Tra le sue braccia. 

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