Capitolo 4 - A cena con una stella. (Parte 1)

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Cloe.

<Io. Non. Ci. Credo.>>
<<Sì, lo so, però adesso smetti di ripeterlo.>>
<<Non ci riesco. Non riesco a realizzarlo. Siamo qui a fare shopping perché tu hai un appuntamento con Ni...>>
<<Shhh, Mia, abbassa la voce, per favore. E, comunque, non è un appuntamento. E' solo uno scambio di favori. Lui vuole provare l'ebrezza di uscire con una donna che non compare sulle pagine patinate e io voglio assistere a delle riprese.>>
<<Sì, ma tu sarai lì con lui. Tra meno di ventiquattr'ore, sarai nella sua macchina, e subito dopo ad un tavolo, di fronte a lui.>>
<<Adesso stai mettendo ansia anche a me.>>
<< Direi che è il momento buono! Non hai ancora un vestito decente da metterti.>>
<<Grazie, il mio guardaroba apprezza il complimento.>>
<<Il tuo guardaroba è estremamente elegante e professionale, ma questa è un'occasione speciale.>>
Le sue parole mi mettono addosso una strana malinconia. <<I miei appuntamenti con Matt erano occasioni speciali. Qui si tratta solo di un gioco che si concluderà in poche ore.>>
<<Non azzardarti a sospirare per quel coglione, quando stai per avere un appuntamento con...>>
Okay, inutile tentare di convincerla che non si tratta di un appuntamento. Cocciuta come un mulo, l'ho detto e lo ripeto. <<D'accordo, ma smetti di tentare di farlo sapere all'intero centro commerciale. E, dato che ci tieni tanto al mio outfit, vediamo di darci una mossa, tra un'ora devo tornare al lavoro.>>
Fortunatamente, non sono una di quelle donne che amano fare shopping. Considero il tempo trascorso nei camerini tempo perso, e passare al vaglio tutti i negozi per verificare che non ci sia qualcosa che ti piace di più di quello che già ti piace, un buon modo per non trovare più la taglia del primo articolo. Se sono qui, è solo perché il mio armadio è davvero a corto di vestiti per un'uscita serale. Gli ultimi incontri con Mattia sono stati delle fugaci uscite post- lavoro, e nessuno dei due badava davvero a cosa indossasse.
Perciò, quando, al terzo capo da Zara, una tuta color carta da zucchero con pantalone a palazzo, stretta in vita e scollata sulla schiena, resto sufficientemente soddisfatta dall'immagine che mi guarda dallo specchio, decido che il mio giro shopping è terminato.
<<Sei sicura di non voler guardare altro, prima? Eri bellissima, ma questa è un'occasione...>> Comincia Mia, mentre mi segue verso la casa.
<<... Speciale. Sì, lo hai già detto un numero infinito di volte. E sì, sono sicura. Così come sono sicura di preferire passare l'ultima mezz'ora di libertà a riempire lo stomaco, piuttosto che a fingere di fare la fotomodella.>> Taglio corto, porgendo le banconote alla ragazza dietro il bancone.
Mia fa un sospiro esasperato. <<Non c'è verso di farti comportare come una donna normale, vero?>>
<<Io mi comporto come una donna normalissima. Solo, non vedo niente di magico né nell'uscita, né nel mio accompagnatore.>>
<<Il tuo accompagnatore è...>>
<<Un essere umano. Che respira, si muove, cammina. Ha persino un cuore che batte, pensa un po'.>>
<<Scema.>>
<<Realista.>> Ribatto. << Ti va un hamburger con patatine fritte?  Ho bisogno di soddisfare il palato per compensare la mia vita sentimentale.>>
<<Vada per hamburger e patatine.>> Acconsente, mentre ci dirigiamo spedite verso l'Old.
<<A che ora finisci in ufficio, stasera?>> Mi chiede Mia, quando il ragazzo del locale si allontana dopo aver preso la nostra ordinazione.
Alzo le spalle. <<Ho ancora un po' di documenti da analizzare, tutti in cinese, tra l'altro. Temo di averne fino a tardi.>>
<<E quando avresti studiato cinese, tu?>>
<<Google traduttore dovrà pur servire a qualcosa.>>
<<Traduci dei documenti di una prestigiosa azienda con Google traduttore?>>
<< Bisogna adattarsi, nella vita. E comunque, mi interessa il senso generale di ciò che c'è scritto, quindi mi è consentito accontentarmi.>>
<<Ecco a voi.>> Ci interrompe il ragazzo, porgendoci i nostri piatti e augurandoci un buon pranzo.
<<Sto morendo di fame.>> Mi lamento, facendo scomparire una patatina tra le labbra. <<A proposito, pensi che il tuo amato George saprà scegliere un ristorante decente, per la cena? Se devo uscire con uno che ha un sacco di soldi, tanto vale mangiare come si deve.>>
<<Sei l'unica persona sulla faccia della terra a pensare al cibo quando la aspetta un'uscita con uno degli uomini definiti tra i dieci più sexy del mondo da più di una rivista.>>
<<Le riviste tendono sempre ad ingigantire le cose.>> Dico, addentando il panino.
<<Non è sexy?>>
<<E'... carino.>>
Mia alza gli occhi al cielo. <<Ti prego, Clo'. Raccontamele tutte, ma non che Nicholas Bianchini è "carino".>>
<<Se ti dicessi che è un bel tipo cominceresti a sognare ad occhi aperti. Anzi, no, hai già cominciato due giorni fa e vorrei evitare di fomentare le tue fantasie.>>
<<Tu pensi che sia bello. Molto, molto, bello. Ma ammetterlo ti rende nervosa per la cena.>>
<<Certo che no!>> Esclamo, con troppa veemenza. <<Ti sembro il tipo che si lascia destabilizzare da un po' di bellezza?>>
<<Qui non parliamo di un po' di bellezza, tesoro mio. Parliamo di tanta, tanta bellezza. E, che ti piaccia ammetterlo o no, sei fatta di carne anche tu, come tutte noi.>>
<<Penfa... Quello che...>> Vengo interrotta da un colpo di tosse, e mi affretto ad ingoiare un po' d'acqua per mandare giù il boccone che è rimasto incastrato in un punto imprecisato tra bocca ed esofago.
<<Puoi almeno aspettare dopodomani, prima di morire? Porta almeno a termine la cena e il resoconto per me.>> Mi prende in giro Mia, quando torno a respirare.
<<Ma grazie. Non speravo di sentirmi dire altro, quando immaginavo la mia migliore amica.>>
Lei fa una risata. <<Posso chiederti un favore?>>
<<Mi rifiuto di chiedergli autografi. Non mi interessa davvero avere la sua firma, e non dovrebbe interessare neanche a te. Insomma, cosa te ne fai? E' solo un nome e un cognome.>> La prevengo.
<<Un nome e un cognome scritti di suo pugno. Ti prego.>>
<<No.>>
<<Ti prego, ti prego, ti prego.>> Cantilena, sporgendo il labbro inferiore.
Sono una donna debole. <<Farò un tentativo, ma non ti assicuro niente.>>
<<Sei la migliore amica migliore del mondo.>>
<<Non è esattamente il motivo per cui speravo di sentirmelo dire, ma grazie lo stesso.>>

... Cosa ne pensate? Cosa vi aspettate dalla prossima parte? Come immaginate la cena con Nicholas?
Lasciate una stellina se la storia vi piace :)

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