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Narratore's pov

-"E quindi ti rende ansiosa." Jughead riassunse il discorso che Toni aveva appena fatto.
-"Si, esattamente.
È proprio questo il problema, non so minimamente chi sia e mi dà fastidio che lei mi crei ansia." sospirò, gettandosi sul divano della roulotte di Jughead.

Il corvino si limitò a portare la propria sigaretta alla bocca ed ad annuire.
Non era di molte parole.

-"Dovresti parlarle."
-"Jughead...ti ho appena detto che mi odia letteralmente."
-"Da quando le persone odiano senza conoscere?" Jughead si sedette vicino a lei.

Toni gli rivolse uno degli sguardi più infastiditi che potesse, ricordandogli che proveniva dalla parte nord, e che probabilmente era così.

-"Viene dal nord, Jugh."
-"Anche tu venivi dal nord fino a tre anni fa."
-"È vero, ma almeno non sono mai stata amica di Archie."
-"Anch'io sono amico di Archie, Toni."

E come al solito, Toni parlava sempre troppo.

-"Senti, non mi sta simpatico.
Non posso farci niente se sei suo amico."
-"Non lo conosci Toni."
-"Appunto."

Ci mise poco tempo prima di collegare i fatti. Toni era esattamente come tutte quelle persone che giudicano all'apparenza.
-"Hai vinto."

-

Il buongiorno si vede dal mattino, dicono.
E per Toni, questo, non era proprio un buon giorno.

La sera precedente era rimasta troppo a lungo in palestra, si era slogata il polso, aveva mal di testa, non aveva fatto colazione e non aveva nemmeno studiato filosofia.
Odiava quella materia.

La sua gamba si muoveva freneticamente su e giù, ed il suo cuore batteva il più velocemente possibile.
E no, non era legato a filosofia.
Forse era legato al fatto che non avrebbe potuto allenarsi per una settimana, ma di certo non era il suo principale problema.

Al momento, il suo problema, si trovava proprio di fronte a lei.
Aveva la schiena appoggiata sul muretto, i lunghi capelli rossi che le ricadevano sulle spalle, un volto annoiato e nessuna parola usciva dalla sua bocca mentre Valerie le parlava.

Topaz, nonostante stesse provando a studiare qualcosa, si prese un po' di tempo per osservarla e capire cosa ci fosse di diverso in lei.
Il reale motivo per cui ne fosse così attratta, se mai ne esistesse uno. A Toni piaceva pensarla in questo modo.

E come al solito, non si preoccupava mai di prestare attenzione a ciò che faceva, ritrovandosi gli occhi penetranti della rossa nei suoi.
La guardavano con il medesimo sguardo di sempre, come se per qualche strano motivo ce l'avesse con lei.
Probabilmente ce l'aveva semplicemente con il mondo.

-"Senti, si può sapere perché mi stai letteralmente perseguitando?" Toni udì, dopo che un paio di tacchi riecheggiarono nella stanza.

La rosa alzò velocemente lo sguardo, ritrovandosi ad immergersi nel suo.

Quegli occhi castani, un'espressione nervosa e le sopracciglia che ne davano l'idea.

-"Ti sei persa, per caso? Ti ho appena fatto una domanda." Cheryl continuò.
Strinse le braccia al petto ad inarcò un sopracciglio, attendendo che Toni parlasse.

-"È ovvio che io non ti stia perseguitando."
-"No che non lo è, invece.
Ti vedo letteralmente ovunque."
-"Scusa se frequento la tua stessa scuola." Toni ridacchiò.

Alla rossa non sembrava per niente una battuta ironica, più una sfida personale.

-"Okay, scherzavo.
Era soltanto per dire che puoi stare tranquilla."
-"Credi che tu mi abbia spaventata?"

Quella fu l'ultima cosa che disse, prima di voltarsi e farsi risucchiare dalla folla di studenti.

Toni sorrise, per poi accorgersi di ciò che stava facendo e riposare lo sguardo sul proprio libro.
Non era il caso di sorridere.

-

-"Si...probabilmente ti odia." Jughead strinse le spalle, abbassando lo sguardo a terra.

Si trovavano attualmente al Whyte Wyrm, stavano aspettando che arrivassero Kevin e Fangs e Toni aveva colto l'occasione per parlare di Cheryl all'unica persona che ne sapeva qualcosa.

-"Non voglio che sia così." Toni pensò ad alta voce, spegnendo la sigaretta nel posa cenere.
-"E perché?"
-"In generale non è la cosa migliore che qualcuno ti odi, non credi?"
-"Da quando ti interessa?" il corvino ridacchiò.

Toni non era furba quanto immaginava.
-"Da quando lei mi odia."

A salvare la situazione ci furono proprio Fangs e Kevin, che entrarono velocemente nel bar interrompendo la discussione.
-"Abbiamo interrotto qualcosa?" domandò Kevin, sedendosi sullo sgabello del bancone.
-"Assolutamente no." Toni sorrise, fulminando Jughead con lo sguardo.

Kevin guardò Toni, corrugò le sopracciglia e tese la propria mano.
-"Fa vedere."

La rosa allungò il proprio polso, appoggiandolo sul suo palmo.
-"Sembra gonfio."
-"Lo è." sbuffò.
-"Sei sicura che non sia rotto?" domandò, lasciandolo a mezz'aria.
-"È slogato."
-"Credo che dovresti fare una lastra."
-"Lo credo anch'io." Fangs si intromise, con un sorriso furbo.

Il telefono di Toni squillò, salvandola da quella scomoda situazione.
Si alzò ed uscì dal locale, dicendo ai propri amici che non avrebbe potuto continuare la conversazione.

Uscita dal locale, lesse il nome di Betty sullo schermo.
Sbuffò, sapendo già il motivo di quella chiamata.

-"Pronto?"
-"Toni!
Hai letto i messaggi?"
-"Mh...no, sono tornata ora da scuola." mentì.
-"Bene, Veronica ha detto ad Archie che mi piace."
-"Oh...glielo avevo già detto."

Betty rimase in silenzio, mentre la rosa spalancò gli occhi capendo di aver nuovamente pensato ad alta voce.

-"No...intendo dire, gli avevo chiesto se fosse interessato."
-"E lui..?"

Sospirò, si guardò intorno e posò lo sguardo sulle proprie scarpe.
-"Ha detto che non pensa di poterti dare ciò che vuoi tu."
Ed ovviamente, Betty terminò la chiamata.

La verità fa male, a chiunque.
La realtà è che tutti odiano le menzogne, ma vogliono sempre udire ciò che vogliono farsi sentire dire.
E se la colpa non era di Toni, non era neanche di Archie, ma di Betty e della sua fantasia.
Realismo, Toni desiderava nel mondo, realismo.
Siate realistici, implorava, siate persone sognatrici in ciò che vale.
Siate persone sognatrici per fattori che, un giorno, potranno diventare realtà.

Nota autrice
"and why do you keep stalking me?"

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora