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Narratore's pov

Toni si sedette sul divano della propria roulotte attendendo che la rossa davanti a sé parlasse.
Aveva gli occhi rossi e gonfi, un respiro più o meno regolare ed uno sguardo vuoto.

La rosa allungò il suo braccio ed intrecciò le proprie dita, incitandola a parlare.

-"Non so da cosa iniziare." sospirò.
-"Non c'è bisogno di un inizio."

La rossa posò gli occhi nei suoi, sentendo il proprio mento tremare e gli occhi colmi nuovamente di lacrime salate.
-"Ieri, quando sono tornata a casa, è successa una cosa un po'...particolare, alla quale sono abituata, a dire il vero."

Toni inarcò un sopracciglio confusa.

-"Mh...in realtà non avrei dovuto dilungarmi così tanto a casa tua ma...ho pensato che ne valesse la pena.
Ho pensato che trasgredire alla regola per te ne sarebbe valsa la pena, e lo penso tutt'ora."

La rosa sorrise all'ultima frase, tornando seria quando la rossa cominciò nuovamente a parlare.

-"Ieri...ti ho detto che i miei genitori non sono mai stati capaci di dimostrarmi amore, ed hanno sempre utilizzato le maniere forti per educarmi."
Cheryl alzò la sua maglietta, portandola all'altezza seno e mostrando a Toni il suo addome.
-"Quindi, dato che ho sbagliato, mi sono guadagnata questo...da mio padre" concluse, lasciando che più lacrime rigassero il suo viso.
Serrò poi gli occhi con forza, non avendo il coraggio di osservare la reazione di Toni.

Quest'ultima corrugò le sopracciglia affranta da ciò che le stava mostrando, osservando come il suo addome fosse cosparso di lividi.
Non erano leggeri e superficiali come quelli precedenti, questi sembravano più decisi e pesanti.
Si soffermò poi a guardare le sue braccia, in cui si riconoscevano delle grandi mani strette intorno ad essi.

Toni lasciò che i suoi occhi diventassero lucidi e che il suo cuore si frantumasse in mille pezzi.
Non voleva nemmeno provare ad impedirlo, si era ormai lasciata trasportare dal suo destino.

Continuava ad osservare l'addome di Cheryl come se fosse la prima volta che aprisse gli occhi nella sua vita, senza capacitarsi di come non avesse mai mostrato così tanto interesse in questo determinato argomento.
Si era davvero abbandonata all'idea che Cheryl sarebbe rimasta in silenzio?

Placò la sua ira, evitando di dare via ad uno spettacolo davanti a Cheryl, riempiendola poi di domande.
Qualsiasi domanda o qualsiasi risposta, non sarebbe stata sufficiente per porre fine alla sua più totale desolazione.

La rosa posò le mani sulla sua maglietta nera tirandola giù, osservando come il viso confuso di Cheryl la osservava con i suoi occhi spenti e distrutti.
Le diede un bacio a stampo prima di abbracciarla delicatamente, sorridendole una volta che lasciò l'abbraccio per dirigersi in bagno.

Ritornò con una piccola valigetta rossa, portando con sé una sedia su cui si sarebbe seduta.
Invitò Cheryl a sdraiarsi sul divano ed a togliere la propria maglietta, provando a sorridere quando le guance della rossa si arrossarono improvvisamente.

Scosse la testa amareggiata mentre valutava quale prodotto applicare prima, scegliendo una crema al cortisone.
La spalmò sulle proprie mani per poi spargerla delicatamente sul suo addome, cercando di ignorare i gemiti che scappavano dalle labbra della rossa.

-"Toni?" esordì dopo minuti di silenzio in cui la rosa si dedicava a medicarla, mentre teneva gli occhi chiusi e la testa posata comodamente sul cuscino.
-"Mh?" domandò con un sospiro.
-"Perché non parli?"

Toni cambiò prodotto, osservando meglio la zona e rendendosi conto che i danni erano più profondi di quanto immaginasse.
-"Pensieri."
-"Potresti...condividerli con me?" domandò con voce tremolante, respirando profondamente e provando a non piangere ancora.
-"Ho bisogno di...riflettere, elaborare, non dormire e scaricare."
-"Sei arrabbiata con me?"

La rosa posò gli oggetti che aveva tra le mani, sorridendo nella sua direzione per poi raggiungerla e sedersi sul bordo del divano.
-"Certo che no, Cheryl.
È ovvio che non sia così." sorrise, scaldando il suo cuore.
La rossa la attirò per un timido bacio, lasciando che le mani di Toni si posassero sulle sue guance.

-"Senti dolore quando respiri?" domandò a pochi centimetri dalle sue labbra, per poi allontanarsi e finire di spalmare il prodotto su tutta la zona.
-"Si...anche quando muovo il busto." sospirò.

La rosa scosse la testa, dirigendosi verso il congelatore e prendendo del ghiaccio dal suo interno.
Lo rivestì con un panno, per poi porlo a Cheryl indicandole la zona su cui avrebbe dovuto posarlo.
-"Hai una costola rotta, probabilmente.
Dovresti fare una lastra."
La rossa spalancò gli occhi, alzando leggermente il busto e tenendosi su con una mano.
-"Non ci andrò mai, lo sai vero?"
-"Finché sarò in vita non avrai alternative."
-"Ma tu non capisci, Toni.
Capiranno che qualcuno mi ha fatto del male e che non è causato da una semplice caduta."
-"Sarà meglio, Cheryl.
È meglio che lo capiscano."

La rossa mise le mani tra i propri capelli, abbandonandosi al suo crudele destino.
Il peggio non sarebbe stato troppo lontano.

-"Avevi promesso che non l'avresti detto a nessuno, Toni." Cheryl contrasse la mascella, gettando la sua testa all'indietro ed osservando il soffitto.
-"Non lo sto dicendo a nessuno, sono gli altri che per una volta nella vita si preoccupano di te, amore."

Cheryl arrossì violentemente, portando un cuscino sulla sua faccia ed affondandoci il viso dentro.
-"Non ho intenzione di rovinarmi la vita."
-"Se non ti curi potresti riscontrare danni cronici, lo sai?"
-"Preferisco questo piuttosto che la morte."

Toni si limitò a sbuffare, continuando ad osservarla mentre spostava il ghiaccio su tutto il suo addome.
Si soffermò poi sulle sue braccia,  cominciando a scrocchiare le dita delle proprie mani, cercando di non trasformare la coordinazione del pugilato in violenza.

-"O vai a vivere da tua madre, oppure dovrai fare una lastra."
-"Wow...sei davvero perspicace, Toni.
È strano che non ci abbia pensato prima, non credi?"

La rosa inarcò un sopracciglio confusa.
-"Mia madre non mi vuole, cazzo."

Ed ancora un volta, Toni parlava troppo e soprattutto troppo velocemente.
Parlava sempre con impulsività, con poca informazione.

-"Scusa Cheryl...è solo che mi preoccupo per te.
Non puoi stare così, capisci?" domandò mortificata, aiutandola ad alzarsi ed infilandole delicatamente la sua maglietta.
-"Lo so, tee-tee.
Ma devi lasciarmi la libertà di vivere nella sofferenza, okay?" sorrise, unendo timidamente le loro labbra e spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio quando si separarono.
-"Lasciami trovare almeno una soluzione, ti prego." sussurrò.
-"La tua costante presenza è più che sufficente per la mia dose quotidiana di vita." sorrise, strizzando un occhio e posando il ghiaccio sul tavolino della cucina.
-"Sei davvero una persona d'oro, Toni."

Nota autrice
just how fast the night changes?

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora