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Narratore's pov

Il giorno seguente, Cheryl era arrabbiata ed insoddisfatta.

A braccia incrociate si dirigeva verso i bagni prima delle lezioni, tenendo lo sguardo fermo sulla propria meta.
Chiunque le parlasse o salutasse veniva deviato oppure polverizzato dal suo sguardo.
Quella era una delle giornate no di Cheryl Blossom, e nessuno avrebbe potuto cambiarla.

-"Hai fatto colazione?" le domandò Archie quando la vide davanti al suo armadietto, porgendole la merenda e dandole un bacio sulla guancia.
-"Non la farò." disse, ridandogli la busta che aveva appoggiato nel suo armadietto.
-"Perché?"
-"Ho la nausea, mi viene da vomitare." sospirò.
-"Tuo padre.."

Cheryl spalancò gli occhi, chiuse il suo armadietto con forza e si voltò velocemente verso il rosso.
-"Hai intenzione di rivelare i miei problemi a chiunque abbia un udito più acuto?
No grazie, Archie. Ci vediamo a lezione."

La rossa non aveva alcuna voglia di parlare, si limitò ad alzare gli occhi al cielo ed a continuare il suo viaggio interminabile verso il bagno più vicino.
Odiava tutte quelle persone che affollavano i corridoi.

-"Ei, hai letto i messaggi?"

Cheryl si voltò verso di lei, incrociando nuovamente le braccia e tenendo il peso su una gamba.
-"Se non ho risposto non credo che lo abbia fatto."
-"È successo... qualcosa?"
Toni era preoccupata.
Preoccupata di aver sbagliato, oppure che le fosse accaduto qualcosa di malvagio.
-"Non ho chiuso occhio questa notte." rivelò con la mascella contratta.
-"Perché?" domandò ancora, con le sopracciglia corrugate dal dispiacere.
Il cuore di Cheryl si scaldò, un po' per la rabbia che provava in quel momento ed un po' per la dolcezza che, il volto della ragazza davanti a sé, manifestava.
-"Odio le ingiustizie più di qualsiasi altra cosa."
-"Quali...ingiustizie?" era ancora più confusa.
-"Avevi dodici anni, Toni.
Dodici!"

La rosa mise prontamente una mano davanti alla sua bocca, trascinandola velocemente verso il bagno più vicino, rendendosi conto soltanto in quel momento che avrebbe dovuto leggere il diario prima di darglielo.
-"Non dirlo ad alta voce." bisbigliò, una volta entrare in una cabina.
Cheryl tolse la mano caramellata della rosa dalla sua bocca, corrugando le sopracciglia confusa.
-"Stai scherzando, spero.
Mi auguro che tutti sappiano già che persona sia." rispose, tenendo lo stesso tono di voce.
-"Invece no, Cheryl.
Non lo sa nessuno, e non avrebbe dovuto saperlo nessuno. Sei un'eccezione e non devi parlarne, hai capito?" domandò freneticamente, mentre una lacrima solitaria data dal nervosismo rigò la sua guancia.

Cheryl cominciò a sentirsi in colpa, sentendosi in difetto e con il necessario bisogno di scusarsi.
Posò una mano sulla sua guancia, portando via la lacrima e sospirando.
-"Mi dispiace, avrei dovuto chiedertelo prima."
-"Perché non lo hai detto a nessuno?" continuò.
-"Non mi avrebbero creduto, sarebbe stato imbarazzante, lo avrebbero utilizzato come un mio punto debole e finché sopravvivo va bene così."
-"Non sai di cosa stai parlando." Cheryl sembrava sconcertata.
Come avrebbero potuto non crederle?
-"Lo sai che i miei amici pensano soltanto a loro stessi, no?"
-"Io non penso soltanto a me stessa."
-"Perché tu sei un'eccezione, te l'ho già detto. Ma sono passati anni, ed ormai fa parte di me."
-"Perché non continui la terapia allora?" la rossa era esterrefatta dalle risposte che le dava, come se non tenesse minimamente alla propria salute.
Toni abbassò lo sguardo a terra, ricordandosi ancora una volta di aver fallito.
-"Preferisco non parlarne ora.
Tu piuttosto, perché non hai chiuso occhio?"
-"Te l'ho detto, Toni."
-"Per me?"
-"E per chi, altrimenti?"

-

Cheryl aveva insistito purché Toni la portasse con lei in palestra.
Più che altro, nell'ultimo periodo, si era distaccata da Archie, e quindi non ci era più tornata.
Non si era distaccata per motivi specifici, semplicemente nella sua vita erano entrare a far parte altre persone che la occupavano.
Le dispiaceva, moltissimo.
Le dispiaceva che il loro rapporto si stesse sgretolando, ma fare nuove conoscenze sarebbe stato meglio.
Soprattutto se avevi un padre come Clifford.

Cheryl era sdraiata su una panca per fare pesi, mentre guardava l'alto soffitto della palestra e toni era concentrata sul sacco da boxe.
Non era un silenzio imbarazzante, per il semplice fatto che la palestra era al momento abitata da più persone.
Di pomeriggio, infatti, era raro stare completamente soli.

Cheryl non voleva riprendere quell'argomento, ma dato che nei giorni precedenti non ne avevano più parlato, pensò che fosse il momento adatto.
-"L'hai mai più rivista?"
Toni non sembrava essere infastidita da quella domanda, continuò semplicemente ad allenarsi.
-"Lei...mh, viene qui."
-"E glielo lasci fare?" la rossa sembrava esterrefatta.
-"È una palestra pubblica, Cheryl." ridacchiò.
-"Allora cambia palestra." propose dopo attimi di silenzio ed un sospiro.
-"Dovrei andare fino a Greendale e non mi va, qui posso venire quando voglio."
-"Deve esserci una soluzione." Cheryl si lamentò.

Toni fece una pausa, si sedette su una sedia posta davanti alla panca ed asciugò la sua fronte con un panno.
-"Ti stai preoccupando più tu che io di questa situazione.
A me non interessa, capito?"
-"Invece sì, l'ho letto."
La rosa contrasse la mascella insoddisfatta, ricordandosi di quanto fosse emotiva fino a quattro anni prima.
-"Forse mi interessava, ma adesso non più.
Il tempo cura."
-"Ma non dimentica." Cheryl continuò prontamente la frase, facendola riflettere un po' su ciò che stava dicendo.
-"Non le hai mai più parlato?" continuò, con un tono di voce più basso.
-"No, certo che no.
Lo ha capito da sola che c'era qualcosa che non andava e, semplicemente, siamo diventate sconosciute." spiegò, abbassando lo sguardo a terra.

Una notifica proveniente dall'iphone di Cheryl rovinò il momento, portando la rossa in uno stato di preoccupazione costante.
-"Devo andare a casa." disse frettolosamente, alzandosi e ritirando le proprie cose.
Topaz sembrava sconcertata e confusa, capendo che chiaramente c'era qualcosa che non andava. Cheryl non si sarebbe mai comportata così.
-"Va tutto bene?"
-"Si Toni, si è fatto tardi." sorrise forzatamente.
-"Cheryl, intendo dire, va tutto bene?" domandò ancora, dopo averle afferrato il polso.

La rossa si limitò a sospirare ed a fiondarsi tra le braccia di Toni, la quale ancora una volta sembrava estremamente confusa.
Era un bene che stesse mostrando il proprio viso, ma non capiva perché proprio adesso.

-"Vuoi...parlare?" la domandò sottovoce, guardandosi intorno e sentendosi gli occhi puntati addosso.
Cheryl asciugò le sue gote già arrossate e si ritirò dall'abbraccio.
-"Non posso." le rispose con un filo di voce, prendendo la propria borsa e mettendola sulla propria spalla.
-"Ci vediamo domani." sorrise.

Toni rimase lì, ferma a guardare Cheryl andarsene.
Fino a pochi minuti prima rideva alle sue battute, mentre dopo sembrava distrutta, in allerta ed il suo mondo le era come caduto addosso.
Ed ancora una volta era impossibile capirla, far si che si aprisse.
Nonostante le avesse dato il suo diario, lei non era ancora pronta a farsi conoscere.

E per quanto a Toni piacesse la rossa, era meglio lasciare che facesse tutto lei, attendendo che, un giorno, potesse entrare nel suo cuore.

Nota autrice
desidero commenti, pareri ed opinioni su questa storia pubblicata dopo 729337 mesi di inattività lol

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