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Toni's pov

Non parlavo molto se non in buona compagnia.
Ero capace di parlare per ore con chi amavo, ma non spiccicare parola in pubblico.

Non ero timida, devo ammetterlo.
Riuscivo, anche se a disagio, in qualche modo ad aprirmi per ovviare alla completa ansia da prestazione.
Odiavo sentirmi dire di essere taciturna, quando la realtà è che non avevano la facoltà di ascoltare le parole che urlava il mio silenzio.

Avevo appena fatto conoscenza con l'avversario di quella sera: Will.
Will aveva la mia stessa età, una grande statura ed una carnagione scura.
Ed una cosa che avevo imparato su di lui era la sua estrema voglia di parlare.

Ci eravamo appena conosciuti, eppure mi aveva già raccontato parte della sua vita, di quando avesse cominciato a fare boxe, specificando che per lui era un onore lottare contro di me: uomini. Sono tutti uguali.

Io, per quanto apprezzarsi la sua compagnia, non potevo dire lo stesso: mi annoiava scontrarmi con persone che non erano del mio stesso livello.

Sorrisi a disagio al suo apprezzamento, non potendo ricambiare in quanto non sapevo mentire.
-"È stato un piacere, allora.
Spero che il destino dell'incontro non faccia poi separare le nostre strade."
-"Naturalmente no, Toni.
Contattami se non sai con chi andare in palestra." sorrise.

Era gentile, più degli altri.
Non sembrava voler niente in cambio se non della compagnia, o così faceva credere.
Insomma, tutti hanno delle maschere ed ancora non avevo riconosciuto la sua, in alcun modo.
Speravo che non ce ne fossero, forse avrei potuto cominciare a contare su qualcuno.

Strinsi le spalle dopo aver notato il suo sorriso smagliante, per poi voltarsi e dirigersi verso la sua parte del ring.
Inarcai un sopracciglio confusa dalle mie emozioni: gli stavo dedicando un giudizio troppo positivo per averlo conosciuto da così poco.

Una cosa che avevo imparato nella mia vita, era quella di non affezionarsi mai ad un proprio avversario.
D'altronde, se si è amici non si può essere nemici e viceversa, quindi non avrei dovuto provare alcun rimorso nel ferirlo.

Sospirai quando Melanie mi venì incontro con un sorriso, facendo scivolare la sua mano sul mio braccio portandomi a sorridere.
-"Ci sono un sacco di persone."
-"...Noto." ridacchiai, guardandomi intorno stupefatta.
Amavo provare orgoglio verso me stessa.

-"L'incontro inizia a breve, conviene che raggiungi Carl."

Sorrisi alla sua preoccupazione, notando poi un qualcosa che attirò la mia attenzione dietro le sue spalle.
Deglutii a fatica quando incrociai per l'ennesima volta il suo sguardo, o meglio, fissai per l'ennesima volta i suoi scuri occhiali.

Restava immobile a guardarmi.
Non mi stava provocando, non sembrava intimorita o con cattive intenzioni, era piuttosto neutrale.
Il suo viso rilassato che si perdeva nel mio spaventato, mentre percepii il mio cuore battere più velocemente.

Melanie notò la mia preoccupazione, corrugando le sopracciglia per poi iniziare a parlare.
-"Tutto bene?"

Spostai gli occhi dalla figura sconosciuta, posandoli in quelli preoccupati della bionda.
-"Certo, perché?"
-"Ti vedo...strana."

Sorrisi nervosamente, non sapendo realmente se essere sincera o meno.
Per questa volta, capii che sarebbe stato meglio mentire.
-"Sono molto preoccupata per l'incontro."

Sorrise scuotendo la testa con disapprovazione, come se non ci credesse.
-"Vai Toni, è l'ora di vincere. Okay?"

-

Will, per mio dispiacere, si trovava a terra.

Per qualche ragione, il mio naso sanguinava e sentivo la mascella indolenzita.
Il bruno non era poi così scarso come immaginavo, ed alla fine ero riuscita a tenere il cuore chiuso ai sentimenti.
Mancavano tre secondi: avrebbe dovuto alzarsi per continuare l'incontro.

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora