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Cheryl's pov

-"Che nessuno entri da quella porta." dissi fermamente, scandendo lentamente le parole per renderlo più comprensibile.

Ero nel mio ufficio nell'attesa che Veronica mi chiedesse di uscire per partecipare ad un'inaugurazione che si sarebbe tenuta nei pressi di Time Square, e stavo sistemando il mio rossetto guardandomi dallo specchietto del fondotinta.

-"Signora Blossom, ho una comunicazione che potrebbe interessarle."

Chiusi ciò che avevo in mano, inarcando un sopracciglio verso la porta.
-"Entra."

Oliver aprì la porta dell'ufficio lentamente, entrando e posizionandosi poi davanti alla mia scrivania.
-"Topaz ha rifiutato l'invito."

Non avrei mai ammesso che il mio cuore si era completamente frantumato ancora una volta. Piuttosto, avrei detto che non sarebbe stato importante, e che forse era giusto così.
Insomma, in conclusione me lo ero meritato.
Forse meritavo una seconda possibilità, o forse ero semplicemente come gli altri: umana.

-"Bene, ne sono contenta." sorrisi mostrando i miei denti smaglianti, riaprendo il cosmetico per continuare a sistemare il trucco sul mio viso.
-"Sta bene?"
-"Certo Oliver, meglio di quanto tu possa pensare.
Non c'è alcun problema se Antoinette sta completamente scappando dalla realtà, davvero."
-"Se ha bisogno di parlare..."

Voltai il viso verso la sua direzione, penetrando il suo sguardo come ero solita a fare.
-"Arrivederci, Oliver.
Quella è la porta."

-

-"Cheryl, ti vedo estremamente pensierosa.
C'è qualcosa che non va?" Veronica domandò, sedendosi sulla sedia vicino alla mia.

Sbuffai ed incrociai il suo sguardo.
Sembrava capirmi, ma sapevo che non l'avrebbe mai fatto a pieno.
Nessuno ci riusciva, perché nessuno aveva la capacità di essere realmente empatico.

-"Va tutto bene, davvero."
-"Dai Cher...sono qui per ascoltarti."

Sospirai, alzando gli occhi al cielo.
-"Toni ha rifiutato il mio invito e sono completamente..."
-"Archie, sei venuto!" la corvina mi interruppe, alzandosi dalla sedia improvvisamente.

Mi voltai verso la direzione del rosso, sorridendogli timidamente per poi voltarmi nuovamente.

Ero contenta del fatto che nessuno fosse pronto ad ascoltarmi, a darmi una mano oppure ad accorgersi che stessi sprofondando nell'abisso, davvero.
Ero così contenta da desiderare lo sterminio dell'umanità.
Tuttavia non ero così dispiaciuta di essere l'unica anima in grado di capire realmente qualcuno, oppure dargli una spalla su cui piangere quando si sta male.

In fondo, ero l'eccezione.

Toni's pov

-"Devo assolutamente dirti una cosa." sospirai, facendo scivolare via le mani di Melanie dal mio corpo, sedendomi un po' più distante da lei.

Melanie alzò gli occhi al cielo, sorrise leccandosi le labbra ed attese che parlassi.

-"Sei...la terza persona che sa di questa cosa e...ed è davvero importante, quindi ascoltami.
Io non so davvero come parlare di questa cosa perché non l'ho mai fatto ma penso che tu capirai, quindi perché non dirtela?" ridacchiai nervosamente.
-"Toni...sei nervosa, che ti succede?" disse, intrecciando le nostre dita.

Abbassai lo sguardo a terra e presi un sospiro profondo, incatenando poi i nostri sguardi.

-"Succede che è tutto una...merda, Melanie.
Succede che sto passando una vita ad affogare nei ricordi, sentendomi sempre soffocare e senza via d'uscita.
Quando avevo dodici anni ero fidanzata con una ragazza più grande di me: Peaches.
Lei era molto bella, aveva un modo di fare che riusciva a rubare il tuo cuore e le parole che utilizzava ti mandavano in estasi.
Odio la superficialità, come sai, e lei sembrava l'unica nella mia vita a non esserlo.
A lei piacevo, molto.
Diceva di amarmi ed io l'ho amata perché era una conseguenza." iniziai, prendendo un sospiro profondo ed abbassando lo sguardo sul letto su cui eravamo sedute.

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora