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Toni's pov

Odiavo essere una brava persona.
Nel senso, tutti approfittano di te, sbaglio?

Quando si stancano, si possono sentire liberi di tagliarti fuori dalla loro vita, tornando poi quando più gli fa comodo.

Ed ad oggi, posso dire che effettivamente il problema ero io.
Era colpa mia se davo la possibilità a tutti di comportarsi in un certo modo, se davo la libertà di trattarmi con i peggior modi possibili.

Mi pentivo di essere così con tutti, tranne che con Cheryl.
In fondo non era stato così difficile darle una sorta di seconda possibilità, riparlare e condividere momenti insieme.
Probabilmente era ciò che stavo attendendo.

La realtà è che è impossibile smettere di amare una persona, e chi crede di farlo, è perché semplicemente non l'aveva mai amata.

Avevo avuto dei dubbi durante tutti quegli anni di assenza, chiedendomi se provassi vero amore nei suoi confronti, per poi rendermene conto soltanto in quel momento: amavo davvero Cheryl in quanto, qualsiasi cosa avesse fatto, l'avrei amata lo stesso.

Lo stavo confermando mentre osservavo Cheryl dormire al suo posto sull'aereo.
Aveva una mascherina sugli occhi, il viso rilassato ed un respiro regolare.
Teneva le mani sul grembo ed il capo rivolto verso la finestra al suo fianco, mentre io l'ammiravo segretamente.

Chissà se era preoccupata per ciò che stavamo per fare?

Forse anche lei utilizzava il sonno per nascondere le sue emozioni, per nascondersi nella pace.

O forse anche per lei, stare in compagnia della persona che ami, ti provoca serenità mentale.

-

Scendemmo dall'aereo qualche ora dopo.

Mettere piede sull'asfalto di Riverdale non sembrava poi così strano.
Voglio dire, stavo provando a fare finta che non lo fosse.

L'aria che si respirava era totalmente diversa da quella di Los Angeles, e non vedere palme in ogni angolo della strada, mi rendeva scettica.

L'aria profumava di pioggia, l'umidità che saliva dall'asfalto bagnato ti sopprimeva ed il solito cielo grigio rendeva l'atmosfera ancora più confortevole.

Mi erano mancate le giornate uggiose ed il clima fresco, quello che ti gela le dita ed hai bisogno delle tasche del tuo giubbotto per riscaldarle.

Il paesaggio di Riverdale era completamente differente da quello a cui ormai ero abituata.
Qui era molto più verde, le case erano pressoché villette indipendenti ed i luoghi di ritrovo erano smarriti ed abbandonati.

Si percepiva un'atmosfera diversa, quasi tenebrosa.

Il taxi aveva lasciato me e Cheryl nei pressi del south side.
Per questi giorni di ricerca, avevo offerto la mia vecchia roulotte come posto dove stare.
Non credevo che la rossa avrebbe accettato un luogo con così poca classe, ed invece era più che contenta, ringraziandomi più volte per l'ospitalità.
Forse era quasi scettica per il fatto che la stessi invitando nella mia dimora.

Stavamo raggiungendo la roulotte mentre sentivo della ghiaia scricchiolare sotto le mie scarpe ed il vento scompigliare i miei capelli.
Era sera, il tramonto illuminava di poco la strada e, di tanto in tanto, calpestavo delle foglie secche.

Non ricordavo quanto fosse diverso qui, e soltanto ora capivo perché tutti avessero inutili pregiudizi.
In fondo, nessuno faceva nulla per rendere più vivibile quel luogo.

Cheryl era nervosa, e potevo osservarlo da come restava in silenzio, tendendo lo sguardo sui suoi piedi.
Sospirava di tanto in tanto, guardandosi spesso intorno e mantenendo le spalle dritte, tese.
Posava nervosamente i capelli dietro di esse, per poi tornare con le braccia conserte.

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora