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Narratore's pov

Toni odiava le incomprensioni.
Odiava trovarsi in situazioni spiacevoli, mentre restava con il fisso pensiero di una persona nella sua mente.
Quella persona che, nonostante tu non voglia, ti rovina le giornate, incanalando nel tuo cuore un senso di colpa.

Quindi, nonostante Betty non se lo meritasse, la rosa era pronta a scusarsi.
Era pronta a dire menzogne purché la loro amicizia tornasse come quella di prima, ed era pronta a rimanere con il rimorso ed il pentimento a vita.

Ma d'altronde, in quel periodo della sua vita, stava pensando a tutt'altro.
Ad una ragazza rossa, con un sorriso smagliante ed un mistero alle spalle.
Toni impiegava la sua giornata nel pensare cosa si nascondesse dentro di lei, tornando alla realtà quando doveva avere delle interazioni sociali.
Le odiava, odiava parlare con quelle persone che nella sua vita non portavano altro che danni.

Toni ci pensò due volte prima di bussare sullo stipite della porta del Blue&Gold.
Però, alla fine, se davvero non le importava niente poteva fare questo sforzo.

Bussò quindi un paio di volte, entrò nella stanza e Betty non le rivolse neanche il proprio sguardo.
Almeno sapeva che era viva.

-"Ciao Betty, stai ancora lavorando al caso?"

La bionda tossì forzatamente, incrociando poi le braccia al petto.

-"Stai facendo un ottimo lavoro." continuò poi, sporgendosi ad osservare la tavola di sughero che stava guardando.

Nuovamente, Betty la ignorò, facendo il giro del tavolo e posizionandosi davanti al proprio computer.
Toni alzò segretamente gli occhi al cielo, posando pesantemente lo zaino a terra ed avvicinandosi alla bionda.

-"Senti, Betty. Non capisco perché tu non mi stia parlando, ma qualsiasi cosa sia successa, a me dispiace."
-"Non capisci perché non ti parlo?"
Toni annuì.
-"Mi sembra ovvio.
Hai dato ragione a Veronica, non mi hai detto che non piacevo ad Archie e mi hai lasciata sperare nell'impossibile."
-"Pensavo che ci saresti rimasta ancora più male."
Betty sorrise sarcasticamente.
-"Non credo che ci sia qualcosa che possa farmi stare peggio di così!"

Toni si sentì quasi ferita da tali parole.
Non perché provenissero da Betty, ma perché si rendeva realmente conto di quanto fossero diversi i problemi altrui dai suoi.
La vita di Toni era complicata, depressiva, grigia e cupa.
La bionda manifestava sempre felicità, e se nulla poteva farla stare peggio del rifiuto di Archie, era realmente vuota.
Non perché Topaz giudicasse i problemi altrui o la loro capacità di affrontarli, semplicemente capiva di essere troppo matura per la propria età.
Questo la preoccupava, la rendeva irrequieta e malinconica.
Perché non poteva stare male per uno struggimento d'amore come tutti gli adolescenti?

-"Hai sentito cosa ti ho detto?" continuò.
Toni sembrava essersi incantata.
-"Ho paura di ferirti, Betty."

Questa era la verità più pura che potesse manifestare, scrutando una reazione diversa nella bionda.
-"Perché mai dovresti ferirmi?"
-"Perché sei fragile, perché rimani male per tutto e perché so quanto il giudizio altrui ti faccia stare male.
Che amica sarei se ti dicessi qualcosa per farti soffrire?"
-"Avrei sofferto molto meno se me lo avessi detto." la bionda rispose ancora freddamente, come se stesse facendo a gara per chi si esprimesse meno.
-"Hai vinto, Betty. È questo quello che sto cercando di dirti.
Ho sbagliato e ti sto chiedendo perdono.
Ti sto dicendo che non volevo ferirti, ma gli umani sbagliano, ed è questa la realtà." sospirò esausta, incrociando le braccia al petto, sperando che la bionda accettasse.
A sua sorpresa, Betty si alzò e la raggiunse, invitandola ad alzarsi a sua volta per poi unire le braccia intorno al suo collo.
Toni odiava il contatto fisico, ma si lasciò trasportare dal momento e strinse le braccia attorno alla sua schiena.

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora