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Narratore's pov

-"Mi stai portando nel southside?"

Cheryl sembrava incredula, con un macigno sul cuore e dell'ansia scorrerle nelle vene: nessuno avrebbe dovuto vederla.

-"Devo farti vedere una cosa." rispose Toni sottovoce, indicandole la strada da proseguire.
-"Non potrei stare qua." le rivelò dopo attimi di silenzio, udendo le loro scarpe calpestare i sassolini sul suolo.
-"Devo solo prendere una cosa e poi torniamo indietro.
E poi tranquilla, non siamo cannibali." ridacchiò.
Se solo Toni avesse saputo cosa si celava dietro alla preoccupazione della rossa, non ci avrebbe scherzato affatto.
-"No è che..."
-"Anch'io ho abitato nel northside, e so cosa si prova ad avere pregiudizi incontrollati." Toni la interruppe, probabilmente non avendo sentito il tono di voce basso di Cheryl.
E nonostante la rossa avrebbe voluto spiegarle tutto, la sua vita sembrava interessante.
-"Hai vissuto al nord?"
-"Certo, non si direbbe?" sorrise.

Continuavano a camminare l'una al fianco dell'altra, mentre il sole era ancora abbastanza alto nel cielo e la brina di fine autunno si faceva sentire.
Faceva piuttosto freddo: Toni con le mani all'interno delle tasche della giacca di pelle e Cheryl con dei guanti di cotone.

-"Come mai ti sei trasferita?" la curiosità della rossa era troppa.
-"Mh...i miei genitori sono separati da sempre e mia madre è piuttosto...severa.
È rigida, vuole che prenda sempre buoni voti, che abbia un'alta media scolastica, che faccia pallavolo e che non frequenti compagnie sbagliate.
È presuntuosa, probabilmente perché sono figlia unica, ma pretende cose che io non sono in grado di fare.
Mio padre è molto meno rigido, non ci parliamo ma approva quello che faccio, come la boxe o che fumi dieci sigarette al giorno."
-"Perché pensi che non sia in grado di farlo?"
-"Mh...non sono brava come gli altri."
-"Forse sei tu che credi questo, Toni.
Se tua madre lo pretende, giusto o sbagliato che sia, è perché effettivamente sa che puoi farlo.
E...anch'io credo che tu possa farlo." sospirò.

Toni la guardò e le sorrise in modo riconoscente, perdendosi poi nei suoi occhi che esprimevano severità.
-"Mi stai sgridando?" ridacchiò.
-"Sostanzialmente dovresti prenderti più cura di te stessa, non fumare così tanto ed evitare di andare in palestra con un polso rotto."
-"Sei ancora arrabbiata per quel polso?"
-"Oh...non ho mai detto questo."

Nel mentre arrivarono alla loro meta, ritrovandosi davanti ad un garage in un luogo piuttosto nascosto rispetto al resto della zona.
Toni piegò la propria schiena verso il basso, afferrando la maniglia e tirandolo su.

Nonostante l'esterno sembrasse poco curato ed inabitato, l'interno era invece tutto un altro mondo.
Una stanza bianca con una panchina attaccata al muro, un sacco da boxe in mezzo alla stanza, dei pesi su un mobiletto, vari attrezzi posati a terra, una scrivania con una comoda sedia ed un divanetto giallo a decorare il resto.

-"Cos'è?"
-"È il mio garage, ogni tanto mi alleno qui.
Prima che aprissero la palestra ci venivo sempre, ma ormai ci vengo poco." spiegò, mentre si diresse verso la scrivania ed aprì qualche cassetto.
-"È davvero...bello."

Toni sorrise, implodendo al suo interno e facendo i salti di gioia.
A Cheryl piaceva il suo posto.

-"Sono contenta che ti piaccia, l'ho ammobiliato io."
-"Davvero modesto da parte tua." ridacchiò.

La rosa si alzò finalmente da terra e la raggiunse, porgendole un diario nero con la scritta "Toni" al suo centro.
-"Questo è il mio diario, leggilo quando ti senti sola e non hai il coraggio di chiamare qualcuno." sospirò in ansia, con la propria mano tremolante sperando che Cheryl lo afferrasse.

A sua sorpresa, due esili braccia le circondarono il collo, venendo inondata da un profumo di ciliegia.
Strinse a sua volta le braccia intorno alla sua schiena, sorridendo segretamente e cercando di arrestare il proprio battito cardiaco.

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora