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Toni's pov

La mattina seguente, Cheryl non era ancora in vena di parlare.

Rispondeva con monosillabi soltanto per essere cortese per la mia ospitalità, tenendo lo sguardo sul suo telefono mentre faceva colazione.

Io, dentro di me, provavo imbarazzo ed assoluta desolazione.
Non volevo che Cheryl stesse male a causa mia, per un mio rifiuto o per essermi intromessa.

D'altronde, Cheryl non era proprio cambiata, a differenza di quanto immaginavo.
Era rimasta la solita testa calda dal mutismo selettivo, che non dava spiegazioni, rimanendo riservata.

Era normale che tra di noi, ormai, ci fossero segreti.
Ma adesso? Mi riguardava a pieno.

-"Hai dormito bene?" domandai dopo essermi schiarita la voce, notando come lei alzò lo sguardo verso di me.
-"Sì, grazie." sospirò, riabbassandolo.
-"Senti Cheryl, a me dispiace per ieri, davvero."
-"Non è vero che ti dispiace, ti dispiace soltanto per te stessa.
Hai sempre odiato Archie e non credo che adesso ti interessi davvero di lui."
-"È per principio, non per Archie." spiegai.

Lei prese un respiro profondo, posando il cucchiaio che aveva in mano per poi mostrarmi la sua più totale attenzione.

-"Hai ragione, per principio.
Ma non sai tutto ciò che accade nella mia vita, e non sei tenuta a saperlo, capisci?
Se mi sono sentita libera di farlo c'è un motivo." sbuffò, stringendo le braccia al petto.

Rimasi in silenzio.
Aveva indubbiamente ragione, ma le avevo già detto che ne ero dispiaciuta.

Il tempo cura, passa e ci porta a dimenticare, ma Cheryl non era così.
Cheryl era l'unica persona a cui il tempo non faceva effetto, semplicemente rimaneva ferita dalle tue azioni per sempre.

Lo notavo da come si sentiva ancora spesso in pericolo, da come ogni volta che qualcuno alzava la mano chiudeva istintivamente gli occhi, oppure come si sentisse spesso insicura di sé.
Non possiamo sapere ciò che governa la vita altrui, ma possiamo almeno provare a farglielo dimenticare.

-"Avrei dovuto chiedertelo prima di parlare." sospirai, prendendo la sua mano.
-"Stai cercando di farti perdonare?" domandò sorridendo, degnandomi finalmente del suo sguardo.
-"Sì...lo sto facendo."

Lei scosse la testa con disapprovazione, alzandosi dalla sedia su cui era seduta e lasciando la mia mano.
-"Faremo tardi, Toni."

-

-"Hai la posizione?" domandai una volta che accesi il motore, partendo dopo che Cheryl allacciò la sua cintura.
-"So la strada."

Non sapevo perché avessi ogni volta quel bisogno di farmi approvare dalle persone.
Potrebbe anche essere stata la persona peggiore al mondo, di cui meno mi interessava, ma se il suo tono di voce sarebbe stato differente dal solito sarei andata in tilt.

Mi confortavo pensando che era dovuto ad un qualcosa di passato, e che molte, quel tono di voce differente, non significava nulla ma sapevo che mi nuoceva ogni giorno di più.

Cheryl era una persona particolare, e lo sapevo bene: un suo tono di voce differente poteva significare tante cose, come della sofferenza causata dal passato, preoccupazione per il presente o ansia per il futuro.

Ad oggi, probabilmente io e Cheryl eravamo abbastanza sconosciute, con rancore alle spalle ma con tanta volontà di conoscersi meglio.
Insomma, volontà di diventare nuovamente la migliore amica l'una dell'altra.

La realtà è che ognuno di noi desidera parlare ed esporre le proprie emozioni, nonostante probabilmente non ne siamo capaci, ma non troviamo mai qualcuno a cui interessi realmente.

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora